di Riccardo Piergentili
VALENCIA – Ducati
959 Panigale. Fino a pochi anni fa sarebbe stata una
maxi, oggi viene considerata una
media, dato che la sorella maggiore, la
1299 Panigale, monta un bicilindrico di ben
1285 cm3. L'elevata cilindrata della
959 Panigale, però, non deve spaventare, perché le
iniezioni di potenza e di coppia sono arrivate insieme a una migliore guidabilità. Merito dell'
elettronica, della
ciclistica, dei
freni e delle
gomme, che oggi permettono di sfruttare
157 CV come se fossero molti meno. Insomma, numeri alla mano la
959 Panigale è una maxi ma, una volta in sella, questa
Ducati si guida come una media:
gas spalancato, elevate velocità di percorrenza e un
contenuto sforzo fisico richiesto per avvicinarsi al limite. Poi, però, guardando il tachimetro… si capisce che la
959 Panigale è veloce. Molto veloce.
DIVERSA DALLA 899 – Le altre novità sono meno visibili.
I condotti dell'airbox sono più grandi, il plexiglass del cupolino è più protettivo, i supporti degli specchi retrovisori sono più corti e le
pedane dal look racing sono più rifinite. Indubbiamente il
nuovo impianto di scarico (necessario per consentire al propulsore di rientrare negli standard
Euro 4) è meno integrato col resto dei componenti e per questo motivo
Ducati ha già sviluppato degli accessori (in titanio) in collaborazione con
Akrapovic. C'è sia un
impianto di scarico omologato (che resta montato lateralmente), che assicura un
risparmio di peso di 1,6 kg, sia un impianto di
scarico racing, che garantisce un
risparmio di peso di ben 6 kg ed è posizionato in basso, come sulla
899 Panigale.
MAGGIORE VELOCITÀ, STESSO EQUILIBRIO – Si guida come una
media ma è veloce come una
maxi. È questo il segreto del suo successo. La
899 Panigale aveva un ottimo equilibrio ciclistico ma al motore
mancava un pizzico di emozionalità, perché la risposta al gas e il tiro in basso non erano quelli che ci potrebbe aspettare da una sportiva bicilindrica di quasi 900 cm3. La
959 Panigale, invece, ha più “birra”, dappertutto, però la
potenza e la
coppia in più non creano problemi alla
ciclistica, che funziona addirittura meglio di prima!
IL RETROTRENO NON MOLLA MAI - Anche su un circuito molto tortuoso come quello di
Valencia, in sella alla 959 Panigale si può
spalancare il gas senza timore, sia con le marce corte, sia con quelle lunghe. Il
grip a disposizione è qualcosa di
inimmaginabile. Parte del merito è dei pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa in mescola SC2 (gomme che possono essere acquistate da chiunque, in qualsiasi gommista) ma anche di un
perfetto bilanciamento tra le quote ciclistiche e la tarature delle sospensioni.
LA PISTA SEMBRA UN BILIARDO - La
forcella e l'
ammortizzatore, infatti, riescono a controllare i trasferimenti di carico, sia in staccata, sia in accelerazione, permettendo di
guidare al limite con una facilità disarmante. Il fatto sorprendente è che questa taratura non penalizza la capacità di
“digerire” le asperità dell'asfalto. In sella alla 959 Panigale sembra di viaggiare su un
tavolo da biliardo e questa caratteristica sarà senza dubbio molto apprezzata da chi userà la moto anche su strada.
ELETTRONICA SOFISTICATA E FUNZIONALE - Utilizzando il
riding mode sport il motore perde molta forza ai bassi e medi regimi e, sia il
controllo di trazione, sia l'
ABS, entrano spesso in funzione. Utilizzare la taratura sport non è la scelta migliore per andare alla ricerca del
tempo sul giro ma è il sistema ideale per avvicinarsi ai
track day, se non si ha troppa esperienza. In configurazione sport, infatti, è possibile frenare e accelerare senza temere di essere disarcionati. La
sensazione di sicurezza trasmessa dall'
elettronica è elevatissima e raggiungere il
limite della moto diventa abbastanza facile.
UN RIDING MODE PER OGNI ESIGENZA - Poi… basta spingere un bottone, selezionando la
modalità race, e il carattere del bicilindrico Superquadro cambia notevolmente. Il
tiro ai medi regimi diventa più corposo, la risposta al gas più diretta, le accelerazioni più simili a quelle di una maxi sportiva. Però, nonostante la cilindrata non certo contenuta, la
959 Panigale conserva un carattere da media ed è il suo bello. Anche sfruttando il massimo delle sue prestazioni, questa
Ducati resta una moto a
“misura d'uomo” e per domarla non bisogna essere dei piloti o degli amatori esperti.
GUIDARE AL LIMITE SENZA STRESS - Quando si pensa a una
supersportiva di grossa cilindrata, immediatamente viene in mente qualcosa di
emozionante ma anche stressante e spesso il gusto di guidare lascia il posto alla paura di non essere in grado di gestire un mezzo troppo impegnativo. La
959 Panigale è l'anello di congiunzione tra il pianeta delle
maxi sportive da 200 CV e il mondo (ormai in via di estinzione) delle
supersport, quelle moto compatte e leggere ma non facili da gestire a causa di motori potenti ma poveri di coppia, soprattutto ai medi regimi. La
959 Panigale è una sorta di
regina dell'equilibrio, dove le prestazioni, il gusto di guida, la versatilità e il fascino sono
perfettamente bilanciati.
UN PREZZO PER OGNI COLORE - La Ducati
959 Panigale è disponibile in due colori: il classico
rosso e l'elegantissimo
bianco opaco. Nel primo caso il prezzo d'acquisto è stato fissato a
16.490 euro chiavi in mano; nel secondo a
16.790 euro chiavi in mano.
Qui puoi leggere la tecnica della Ducati 959 Panigale.
Twitter: @Hokutonoken_79