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Kawasaki Z900RS: primo contatto

Una delle novità più ammirate all’ultimo EICMA. Il mito della Z1 900 degli anni settanta riecheggia nelle linee della nuova Kawasaki Z900RS, la modern-classic progettata per omaggiare il modello che ha rivoluzionato il mondo delle due ruote. Ma dietro alla linea evocativa, i contenuti sono in linea con i tempi: il quattro cilindri è solo simile a quello della Z900 e anche la ciclistica ha subito numerose modifiche pur raccontando ugualmente una storia recentissima. Di seguito, le prime impressioni a caldo, direttamente dalla presentazione stampa. Sul prossimo numero di InMoto, invece, vi sveleremo ogni segreto di questa affascinante heritage.

MODERN “OLD SCHOOL” - Pinze radiali, ABS, controllo di trazione e, soprattutto, 111 cavalli che scalpitano; già, li sentirete subito perché il propulsore è prontissimo nel prendere i giri, quasi aggressivo, e la sua vivacità è enfatizzata da una rapportatura corta. C'è anche un po' di on-off che, nello stretto, può creare qualche fastidio ma non serve molto per abituarsi e prenderci le misure.

IL RESTO È QUASI TUTTO PIACERE - La Z900RS ha una posizione di guida comoda: la sella è ampia e morbida, il manubrio vicino e il serbatoio non crea impaccio, nonostante sia piuttosto largo. Si controlla bene, questa modern classic, e fra le curve il divertimento è assicurato da una ciclistica che risponde bene, nonostante la taratura delle sospensioni tenda al morbido. Gli pneumatici (Dunlop SportMax GPR 300) non hanno un profilo particolarmente aggressivo ma la discesa in piega è graduale e anche la tenuta di strada è discreta, a patto di portarli in temperatura. Bene la frenata, modulabile e pronta; e bene l'elettronica che non risulta mai invasiva.