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Prova Energica Experia: i voti del nostro SottoEsame

Quelli che sono i vantaggi offerti da una moto elettrica in materia di comfort iniziano ad essere noti un po' a tutti, anche a coloro che di elettrico non vogliono proprio sentir parlare. Così come sono noti a tutti quelli che sono i limiti attuali di questa propulsione, limiti che talvolta si trovano più nel contesto, nell'infrastruttura che nei prodotti sempre più sofisticati. Il segmento delle moto elettriche, per quanto non abbia ancora conosciuto il boom che sta animando il mercato dell'auto si sta arricchendo di proposte sempre più evolute e variegate. Se da un lato crescono le alternative per l'ambiente urbano, più facili e meno legate alle questioni che riguardano l'infrastruttura di ricarica, stanno aumentando anche quelle destinate a chi vuole una vera moto da utilizzare anche su lunghe percorrenze.

Energica ci crede e a distanza di otto anni dalla prima Ego, lancia una piattaforma completamente inedita. Il nuovo telaio, motore e pacco batteria debuttano su Experia, un modello che a Modena hanno definito "green tourer" e che potrebbe (dovrebbe!) essere il capostipite di una nuova generazione di moto che vedremo da qui ai prossimi cinque anni. Abbiamo avuto l'opportunità di provarla sulle strade del Sellaronda e ve la raccontiamo per filo e per segno dandole i voti nel nostro consueto #SottoEsame.

Energica Experia, il design

A prima vista non sembra un'elettrica e questo crediamo sia in linea di massima un vantaggio. L'invadente presenza di un poco affascinante pacco batteria di grandi dimensioni viene abilmente mascherato dai designer di Energica. La Experia si presenta come una moderna crossover con ruote da 17". Ci sono qua e là richiami ad alcuni dei modelli più apprezzati del momento e non ci sono particolari slanci futuristici. Anche questo, a seconda dei punti di vista, può essere un punto a favore perché di certo la rende più facilmente "metabolizzabile". Il risultato infatti ci sembra molto equilibrato e in definitiva riuscito. Da qualsiasi angolazione la si guardi, Experia appare piacevole, curata, una moto di buon livello e il frontale mantiene anche un certo family feeling e riconoscibilità. VOTO: 8,5

Energica Experia: l'ergonomia

Lo intuisci già osservandola, ma appena ci sali ne hai la conferma: tutto è al posto giusto. La Experia è una moto pensata per essere comoda senza diventare una vera e propria tourer ma mantenendo ben percepibile la spirito più sportivo della Casa. A differenza dei modelli che già conosciamo, diciamo della prima generazione, la posizione di guida è molto più rilassata. Il manubrio è bello largo e si avvicina al pilota che risulta ben inserito nella moto grazie ad una seduta a 847 mm dal suolo. Si sta dunque con i gomiti aperti e il busto eretto. Le gambe hanno una piega più marcata rispetto ad una enduro stradale per intenderci, ma anche meno sacrificata rispetto ad una sportiva. Ricorda come dimensionamento generale la Tracer 900 di Yamaha giusto per dare un riferimento probabilmente più noto a tutti. La sella è ben sagomata e morbida il giusto. La parte di inserimento nel (finto) serbatoio è abbastanza stretta e anche la porzione per il passeggero è più che adeguata. E a proposito di chi sta seduto dietro: le maniglie seguono il design affilato della moto, ma gli spigoli sono un po' troppo decisi e temiamo che possano infastidire la mano. Di serie ci sono cruise-control, parabrezza regolabile su due posizioni e manopole riscaldabili. Sul giudizio, però, pesano le assenze di un freno di stazionamento e di un registro per la regolazione del mono posteriore. VOTO: 7,5.

Energica Experia: contenuti tecnici

Come dicevamo, Experia non è soltanto una nuova moto e non è soltanto una nuova moto elettrica, ma porta al debutto una nuova piattaforma sulla quale (molto più che probabilmente) vedremo altri modelli. Forse può non sembrare una notizia così straordinaria, ma per un Costruttore ancora di piccole dimensioni come Energica si tratta di uno sforzo notevole. In meno di dieci anni le moto modenesi sono cresciute parecchio e anche l'esperienza in MotoE ha di certo giovato al know-how. Il risultato è una moto completa e all'avanguardia oltre che Made In Italy. Il nuovo motore (sviluppato con la valdostana Mavel) è più compatto e leggero di 10 kg ed è stato studiato per offrire un'erogazione più morbida e gestibile senza tralasciare però le scariche di adrenalina, con uno 0-100 km/h di 3,5". I dati dichiarati ci dicono 102 CV di picco (80 in continuo) ed una coppia che va da 115 a 900 Nm.

Viene abbinato ad un pacco batteria che sfrutta le stesse celle al Litio dei modelli già in gamma, ma ha un nuovo layout per bilanciare meglio i pesi e portare la capacità totale a 22,5 kWh. Si tratta perciò della batteria più capiente montata ad oggi su una moto di serie. Consente fino a 420 km in città, 256 km nel misto, 208 km nell'autostradale per un range medio di 222 km. Ad incidere sui consumi è ancora il peso non proprio piuma: nonostante gli alleggerimenti la bilancia dice 260 kg.

Altro plus di Energica è da sempre la possibilità di ricaricare in corrente continua alle stazioni Fast senza bisogno di caricatori esterni o optional. Così facendo si ha una notevole riduzione dei tempi di ricarica: sfruttando la carica fino a 24 kW ci vogliono appena 40 minuti per recuperare l'80% della capacità e la presa di tipo CCS Combo2 allarga le possibilità di ricarica potendo usufruire sia della ricarica lenta di Tipo 2 o 3 o appunto della DC.


I contenuti tecnici però non si fermano qui. Oltre al centinaio di opzioni di personalizzazione della modalità di guida, del freno motore e del controllo di trazione (4 profili preimpostati e 3 memorizzabili, 4 mappe di engine brake) troviamo anche cose più "normali" ma di alta qualità come il telaio in traliccio di acciaio con piastre laterali in alluminio, la forcella con steli da 43 mm e il monoammortizzatore da 55 mm entrambi Sachs, completamente regolabili e con 150 mm di escursione, l'impianto frenante Brembo (doppio disco da 330 e pinza ad attacco radiale a 4 pistoncini, disco singolo da 240 mm e pinza a due pistonicini) e il cornering ABS di Bosch. Per farla breve il piatto è davvero ricco, quindi... VOTO 9.

Energica Experia: piacere di guida

La vera sorpresa, però, la Experia la riserva quando si afferra il manubrio. Il peso si sente soltanto quando la si deve alzare dalla stampella laterale, perché una volta in sella si apprezza subito un buon bilanciamento che viene confermato appena ci si mette in marcia. Il setup ciclistico ci è parso a punto e la moto appare ben più maneggevole di quanto ci aspettassimo. Il motore risponde prontamente ai comandi della mano destra senza alcun ritardo o artificiosità e appare molto naturale. La spinta è vigorosa, lo scatto bruciante, i transitori completamente assenti. Con i riding mode ci si cuce letteralmente addosso il carattere del motore e si possono cambiare in corsa scegliendo quello più adatto alla situazione. Il rombo del motore è sostituito da un sibilo che si fa acuto e (a suo modo) esaltante, ma quando si va piano e si sfrutta le possibilità di veleggio si sente appena il rotolamento degli pneumatici e della catena. Abbiamo trovato azzeccata la scelta dei Pirelli Scorpion Trail II così come ci è parsa adeguata la risposta dell'impianto frenante, specie all'avantreno. Forse si poteva desiderare un po' più mordente al retrotreno. Nell'insieme la guida è estremamente piacevole, galvanizzante e rilassante come solo il miglior elettrico sa essere. VOTO 9.

Energica Experia: rapporto qualità/prezzo

Qui si entra in un campo minato perché è ancora piuttosto difficile parlare di rapporto qualità/prezzo su di una moto elettrica in quanto i riferimenti sono pochi. Rispetto alle Energica di prima generazione questa Experia mostra ancora più attenzione al dettaglio e la percezione è quella di un prodotto di qualità. A questo si aggiungono una componentistica di prim'ordine e soprattutto una tecnologia unica che non possiamo confrontare con altri. Premesso tutto questo, dover staccare un assegno di ben 31.230 euro per portarsi a casa una Launch Edition ci sembra ancora un ostacolo alla diffusione di questi modelli. Vero è che il potere di acquisto di altri mercati è diverso da quello italiano, ma è anche vero che dovessimo rimanere sull'endotermico a quella cifra si acquisterebbe il massimo per viaggiare. C'è solo da augurarsi che le materie prime diventino meno rare e costose e che economie di scala consentano di rendere più popolare questa tecnologia. Per il momento, però, possiamo dare soltanto un 6,5 di incoraggiamento.

Energica Experia: conclusioni

La Experia non è una moto per tutti, per vari motivi, non solo per il prezzo elevato. Nessun "elettro-scettico" sarebbe disposto ad un investimento del genere senza essersi prima del tutto convertito alla setta degli elettroni. Crediamo però che provare una moto come questa possa abbattere molte resistenze e far vacillare più di una convinzione. Quante di queste prese di coscienza si tramuteranno poi in clienti è ancora difficile predirlo. Di certo in altri mercati la percezione dell'elettrico è più matura e questa Experia si propone come un nuovo punto di riferimento per piacere di guida, prestazioni, autonomia e tempi di ricarica. In altri termini è un nuovo standard mondiale. E a settarlo è un'azienda di Modena che, oggi, può contare su capitali americani. Voto medio: 8.