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Coronavirus, fase 2: si potrà andare in moto?

Siamo finalmente quasi arrivati alla fase 2. La vediamo, è questione di pochi giorni. Ma, a differenza di come molti si aspettavano, le cose non saranno poi così tanto diverse da ciò a cui siamo stati abituati in queste settimane. Le parole del Presidente Conte durante la conferenza stampa nella serata del 26 aprile 2020 hanno avuto un suono decisamente diverso da quello delle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, indiscrezioni che avevano fatto sperare molti su un possibile allentamento delle misure restrittive. Vediamo, dunque, cosa cambia e cosa no, anche per chi può spostarsi in moto, dal 4 al 18 maggio.

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Gli spostamenti permessi

Per chi sperava di dover buttare via l’autocertificazione, resterà deluso. Il foglio permane e con lei il divieto di spostarsi, non solo tra regione e regione ma anche nel proprio comune (tranne per motivi di lavoro, di salute o di massima urgenza). Le poche eccezioni, che andranno ad aggiungersi alle ragioni di spostamento presenti sull’autocertificazione, sono rappresentate dalla visita ai familiari e ai congiunti (andata e ritorno in 24 ore), purché all’interno della stessa regione. Chi era rimasto, causa lavoro o studio, fuori dalla propria residenza o domicilio adesso può farvi ritorno.

Niente di nuovo

In sostanza, non è cambiato molto. Riaprono alcune aziende, ma non possiamo muoverci in autonomia: servono sempre motivi validi e comprovati. E per chi questi motivi li ha, ricordiamo che la moto è uno dei mezzi più sicuri, in questo momento più che mai. Va sfruttata con intelligenza, anche se - al momento - non sarà possibile usarla per motivi prettamente di svago. Bisogna avere pazienza.

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