Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Maxi enduro da sparo: ecco la Ducati Multistrada V4 Pikes Peak!

Era nell’aria. Fin da quando Domenicali tolse il velo da quella che era la nuova, rivoluzionaria Multistrada V4, tutti sotto sotto abbiamo pensato “come mai il cerchio da 19 pollici?”. Non che l’avantreno da 19 sia un problema, anzi molte volte è perfino meglio del più stradale 17, ma un’azienda come Ducati (e un AD come Domenicali) ha l’asfalto nel sangue, le pieghe del Mugello come riferimento. Ed eccola, dunque, la nuova Ducati Multistrada V4 Pikes Peak, che rispetto al passato non è soltanto una Multistrada con sospensioni più sportive, ma è praticamente un’altra moto.

Multistrada V4 Pikes Peak: la tecnica

Attualmente, nel segmento delle crossover così improntate all’utilizzo sportivo-stradale c’è soltanto la BMW S 1000 XR, solitaria crossover con ruote da 17 derivata dallo sportivissima RR. Ma da oggi non più. La nuova Ducati Multistrada V4 Pikes Peak utilizza cerchi da 17 pollici con pneumatici in misura puramente stradale (120/70 - 190/55, Pirelli Rosso 4) e monobraccio al posteriore. A livello estetico è riconoscibile grazie alla livrea “Pikes Peak”, ispirata nei colori e nelle grafiche a quella della Desmosedici, oltre alle numerose parti in fibra di carbonio e al silenziatore Akrapovic?. Non mancano nemmeno il plexi fumè basso, la forcella Öhlins con foderi dorati e la sella posteriore bicolore nera e rossa con il logo V4. 

Ma parliamo di sostanza: la Ducati Multistrada V4 Pikes Peak è stata rivista in maniera consistente nella ciclistica e nell'ergonomia. Nel primo caso, il telaio monoscocca in alluminio ha diverse quote ciclistiche, più aperte, probabilmente per smorzare la maggiore rapidità della moto data dai nuovi cerchi di 17 pollici. Parlando di numeri, il cannotto ora è inclinato di 25,75° (24,5° la Multi standard), l’avancorpo è di 120 mm (102,5 la standard) e l’interasse di 1.595 mm (1.567). Oltre a questo, la Pikes Peak utilizza cerchi forgiati Marchesini, incredibilmente leggeri (-2,7 kg), sospensioni Ohlins semi-attive Smart EC 2.0 con sistema event based (le stesse montate sulla Panigale, qui con corsa portata a 170 mm), freni Brembo con dischi di 330 mm e pinze Stylema monoblocco.  L’anima più sportiva è sottolineata anche dalla posizione di guida: le pedane sono più alte (+10 mm) e arretrate (+10 mm), mentre il manubrio è più stretto, più basso e ha una curvatura meno accentuata.

Il resto del pacchetto bene o male è confermato. Sotto le sue forme minacciose infatti si nasconde il V4 Granturismo senza distribuzione desmo (il primo nella storia Ducati), 1.158 cc, capace di 170 CV a 10.500 giri con una coppia massima di 125 Nm. È assistito dal pacchetto elettronico Ducati, che attraverso gli ormai classici Riding Mode (qui Urban, Touring, Sport e Race, invece che Enduro) regola tutti i controlli, ovvero ABS Cornering, Wheelie Control, controllo di trazione, mappa motore, taratura sospensioni ecc. Non mancano poi le Cornering Lights, il cruise control adattivo e il Blidn Spot Detection, oltre alla strumentazione a colori di ben 6,5 pollici collegabile via bluetooth allo smartphone. Il tutto per 239 kg o.d.m., proprio niente male. Non vediamo l’ora di metterla alla frusta… 

EICMA 2021, le tourer da non perdere d'occhio