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Terremoto Mugello, il paddock del circuito diventa centro d'accoglienza

Prosegue lo sciame sismico nella valle del Mugello, in Toscana. Dopo la violenta scossa di terremoto di magnitudo 4.5 sulla scala Richter, verificatasi nella notte tra l'8 e il 9 dicembre, con epicentro a Scarperia San Piero, la terra ha continuato a tremare con una serie di scosse di assestamento avvertite nelle provincie di Firenze, Prato e Pistoia. Tanta paura ma anche tanto cuore e generosità, dimostrata in primis dal Circuito del Mugello che per far fronte ad un momento così difficile si è schierato in pole position.

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PER SUPERARE ulteriormente l'emergenza, infatti il comune di Scarperia ha deciso di utilizzare come struttura di accoglienza, il paddock dell'autodromo del Mugello con 50 posti letto a disposizione in caso di necessità. I sopralluoghi effettuati sulle strutture del circuito non hanno evidenziato lesioni o ulteriori criticità con la conseguente piena agibilità degli spazi adibiti, durante gli eventi motoristici, a piloti, meccanici e tecnici.

La comunicazione sulla disponibilità del paddock del Mugello è stata ribadita anche tramite gli account social del circuito, sui quali sono state pubblicate anche alcune immagini dell'allestimento della struttura d'emergenza.

"Le verifiche effettuate alle strutture del Circuito hanno evidenziato l'assenza di qualsiasi problematica - spiegano dal circuito Mugello -. Abbiamo anche comunicato agli organi istituzionali che l'autodromo è a disposizione della collettività in caso di necessità".

IL SISMA, fortunatamente, non ha causato vittime ma solo danni e lesioni ad alcuni edifici. Barberino del Mugello, il centro maggiormente colpito, con l'evacuazione di abitazione e negozi disposta nella cosiddetta zona rossa e la chiusura, in via precauzionale, del Palazzo Comunale. Nei comuni limitrofi disposta la chiusura di scuole e asili con la Protezione Civile al lavoro, ininterrottamente, per allestire punti di accoglienza per i cittadini impossibilitati a rientrare nelle proprie case o che non vogliono soggiornarvi per il timore di ulteriori scosse.