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Notifica multe via PEC: occhio a tempi e modalità di ricorso

La novità è recentissima, ma per ora riguarda solo i veicoli intestati a società e imprese, oltre ai privati cittadini che si sono voluti dotare di una PEC (per i privati non è obbligatoria) e che l’hanno comunicata all’ente di polizia che ha accertato l’infrazione. Per gli altri resta la precedente modalità di invio e notifica per posta. Il nodo è nella mancanza di un archivio pubblico dei cittadini titolari di Posta Elettronica Certificata. Mentre esiste già, ed è di libera e gratuita consultazione, l’archivio delle PEC aziendali,

PER QUELLO DEI CITTADINI bisognerà attendere il 2019, quando l’Agenzia per l’Italia Digitale ne completerà la realizzazione. Per il privato cittadino resta la possibilità di comunicare l’eventuale disponibilità di una PEC nel momento in cui dovesse essere fermato, per la contestazione dell’infrazione. L’utilizzo di questa nuova modalità di notifica dei verbali, conviene perché, oltre a far risparmiare carta, azzera le spese di notifica, che sono a carico del multato.

PER QUANTO RIGUARDA LE TEMPISTICHE, il verbale spedito via PEC si considera “inviato” al momento in cui viene generata la ricevuta di accettazione. Si considera invece “notificato” al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio.
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