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La tecnica dello Yamaha Tricity

Sul numero 9 di In Moto, in edicola dal 10 agosto, il Primo Piano di Francesco Gulinelli sul Tricity di Yamaha, con l'nalisi del sistema ammortizzante/sterzante del nuovo tre ruote Yamaha. Il primo modello a tre ruote sviluppato dalla casa dei tre diapason, infatti,è stato progettato con una serie di caratteristiche che lo rendono differente da altri scooter multi-ruota. Tra queste, il sistema LMW, Leaning Multi Wheel (multi-ruota in grado di piegare) adotta un meccanismo brevettato che è stato progettato per creare una sensazione di grande stabilità, e per offrire da subito una grande facilità di guida. Posizionata dietro il frontale, una sospensione a parallelogramma concede al pilota la possibilità di guidare il Tricity come un tradizionale scooter a 2 ruote, ma con una sensazione di stabilità maggiore. I componenti del parallelogramma sono collegati alle forcelle ed al cannotto di sterzo, e quando il pilota di Tricity entra in curva il sistema permette alle due ruote anteriori di “piegarsi” in parallelo per assicurare una percorrenza di curva facile e istintiva. Un altro elemento fondamentale della sospensione a parallelogramma LMW Yamaha è l’utilizzo di una speciale forcella teleidraulica cantilever di tipo “tandem” con due steli separati per ogni ruota. Gli steli posteriori fungono da guida, mentre quelli anteriori hanno una funzione ammortizzante che provvede all’assorbimento delle oscillazioni con un’escursione di 90 mm. Le sospensioni su ognuna delle due ruote anteriori agiscono in modo indipendente, per garantire comfort e stabilità anche sulle strade sconnesse, o quando le condizioni del fondo sono variabili. [ge:sn:auto:21009]