Il 10 maggio presso la concessionaria
«Ok Motor» di Alfonsine nel ravennate verrà presentato in prima assoluta il film
«1 Mappa per 2» diretto da Roberto Montanari e Danilo Caracciolo e prodotto da POP Cult
Questa «prima» offre un’altra particolarità, sarà un
«Moto Drive In» di nome e di fatto: il “cinema” è una esposizione di moto di ogni genere, invece che su semplici “poltroncine” ci si accomoderà su una vera sella e al posto dei braccioli ci sarà da impugnare un manubrio. Così seduti, in un ambiente impregnato di amore per le due ruote, si rivivrà la magia del racconto del passato, un viaggio che, per ricordi, racconti, musica e immagini, è emblematico di una filosofia che ormai non esiste quasi più.
Il filmato racconta lo straordinario
giro del mondo in motocicletta di
Leopoldo Tartarini e
Giorgio Monetti del 1957, affrontato con le mitiche 175 cc, armati di una videocamera 16 mm, una macchina fotografica, qualche ingranaggio e qualche maglietta di riserva. Sulla base delle informazioni disponibili all'epoca, il percorso era stato stimato alla partenza in 60.000 chilometri, da coprirsi in alcuni mesi. Durò oltre un anno, per una percorrenza di
oltre 100.000 chilometri e con una spesa di 45 milioni di lire compresi gli spostamenti aerei e marittimi.
I due avventurosi tornarono con
fotografie e due ore di
filmati che allora dovevano servire come documentazione dell’impresa e pubblicità per il marchio
Ducati. Oggi è un prezioso documento sui territori e le popolazioni dei numerosi Paesi attraversati.
Durante il viaggio non mancarono
momenti difficili: in salita sulle
Ande e sull’
Aconcagua si spinsero a vicenda, portarono per lunghi tratti le moto
a braccia, fecero le discese in folle o
a motore spento. Arrivarono a portarsi anche
le moto in spalla, come nelle
paludi di
Guayaquil nell’
Ecuador. Di frequente si trovarono senza soldi e alla ricerca di
soluzioni di fortuna per raggiungere il punto di appoggio più vicino.
Nel
deserto australiano e in
Nuova Zelanda e nel tratto
Mendoza-Buenos Aires, si trainarono a vicenda a mano o con una corda per risparmiare benzina, senza bussola si persero nella
foresta amazzonica in Mato Grosso e furono tratti in salvo da una comunità di indigeni.