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Rewind, BMW K1: la super tourer che arriva(va) dallo spazio

Correva l'anno 1989 e mentre nel nord della Germania la caduta di un muro segnava la fine della Guerra Fredda, al sud gli igegneri bavaresi della BMW avevano appena introdotto sui listini una delle moto più singolari mai prodotte dalla casa di Monaco: la K1.

Ancora fa parlare di sè

Basta guardarla per capire che qualche birra di troppo guardando Star Trek, ha influenzato il lavoro di tecnici e designer, che hanno costruito una moto dalle forme abbondanti, spigolose e apparentemente aerodinamiche (solo apparentemente) con in testa l'idea di veicoli futuristici capaci di viaggiare nell'iperspazio. L'intenzione era quella di creare una tourer da alte velocità con il massimo della protezione aerodinamica, che potesse garantire alte prestazioni per lunghi intervalli di tempo... una moto da Autobahn tedesca, per intenderci.

Il risultato è unico nel suo genere, criticato da molti e amato da altrettanti per quelle forme stranissime e decisamente uniche. Sotto le vistose carene, però, si celava un powertrain molto meno aggressivo e più parco sia nei consumi che nelle prestazioni assolute. Non era una moto estrema come voleva mostrare, e questo fu anche il suo tallone d'achille che non la rese un best seller... assieme a un prezzo decisamente elitario di almeno 1/3 superiore rispetto alla concorrenza diretta.

L'abbiamo recensita nell'89 (pur essendo uscita nel 1988) e il tester incaricato della prova non era particolarmente entusiasta sia dell'estetica che delle prestazioni. 

A seguire la prova da InMoto di settembre del 1989