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LISTINO

Quel gran genio del mio amico…

Quando ho un po' di tempo vado a trovare il mio amico Pino nel suo garage. È a 10 chilometri da casa mia e per raggiungerlo faccio una strada tutta curve appoggiata sulla frastagliata costa della riviera ligure di Levante. Il più delle volte lo trovo indaffarato a smontare qualche motocicletta, di quelle vecchiotte, di quelle fatte di ferro e cromo.
Lui, Pino, queste motociclette le smonta davvero per scovare, all'interno degli anfratti più nascosti dei motori, se c'è qualcosa di sbagliato o di migliorabile.

L’UOMO DEI MIRACOLI - Quel gran genio del mio amico Pino è uno di quelli che con il cacciavite in mano fa miracoli. A studiare le due ruote ci ha passato una vita fino a quando il mondo non ha cambiato direzione, fino a quando i meccanici non sono diventati dei dottori in camice bianco, lesti nel cercar risposte attraverso i loro insipidi strumenti diagnostici. Quando questo è successo, il mio amico Pino ha pensato di ritirarsi dal lavoro, dalle difficoltà di uno stato al quale devi spiegare che se lavori meno di prima è perché le cose sono cambiate, non perché ti sei convertito alla furfanteria, all'ombra dei sessant'anni.

CHIUDERE? SI FA PER DIRE - Ma i lavori, quelli che si fanno con passione, ti rimangono dentro, diventano parte della tua vita, ti inseguono anche quando hai deciso che, forse, è ora di andare a guardare i cantieri con le mani intrecciate dietro la schiena. Persone come Pino le mani intrecciate dietro la schiena non le sanno tenere. A meno che non stiano pensando al motivo per cui un bicilindrico borbotta più del dovuto. Ma un bel giorno è arrivato il momento di tirar giù la saracinesca. Quella saracinesca con appiccicati ancora i vecchi adesivi "Servizio Ducati"- "Usa olio Castrol" o "elaborazioni Andrea Pinasco". Dietro quei vetri erano rimaste le moto accumulate nel corso degli anni: alcune curate e funzionanti, altre usate ancora oggi per correre nelle gare in salita (si, fa anche questo il mio amico Pino) e altre lasciate lì, in attesa di tempo, di idee e di voglia.

LAVORARE SULLE SUE “BELLE” - Ora quel tempo, quelle idee e quella voglia, ci sono. Così, tra una cosa da fare e l'altra (perché a star fermi si fa la ruggine), in un garage uguale a tutti gli altri, quel gran genio del mio amico ora, finalmente, si dedica alle sue “creature”. Io, che amo le vecchie motociclette di ferro e cromo, ogni tanto prendo su la mia vecchia Cagiva e percorro quei dieci chilometri di strada tutta curve, adagiata sulla frastagliata costiera ligure di Levante, e vado a trovarlo. Dietro alla saracinesca di un garage qualsiasi, con la sua tuta verde, indaffarato a smontare qualche sua vecchia motocicletta, c'è il mio amico Pino. Vederlo lavorare mi emoziona, ora come prima: sentirlo parlare di lucidatura di condotti, di getti, di bobine… mi  riempie il cuore. 
Allora sto lì un po' con lui, magari smonto qualcosa anche io, chiacchiero e cerco di imparare qualcosa. E sotto sotto spero anche: spero che un giorno mi farà provare quella moto che sta laggiù, dietro le altre coperta da un telo “il mio gioiellino”.