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Harley-Davidson valuta il ritorno alle piccole cilindrate: ma perché?

Harley-Davidson sta ripensando la sua strategia globale e sarebbe pronta a puntare anche sulle moto di piccola cilindrata. È quello che emerge da una lunga intervista che un'importante dirigente della Casa americana hanno concesso ai colleghi britannici di MCN.
La ragione di questo cambiamento strategico va ricercata in un dato che peggiora di anno in anno, ormai da parecchio tempo: l'età media dei clienti. Chi compra una Harley-Davidson, infatti, in media ha circa 50 anni ed è un dato che se da un lato porta con sé una buona capacità di spesa, dall'altro esclude i giovani motociclisti e la mancanza di un ricambio generazionale è un problema per ogni azienda che produce moto.

Dopo la scomparsa della 883 e degli altri modelli base, oggi comprare una Harley-Davidson in Italia (anche in Europa) vuol dire spendere non meno di 16.900 euro. Negli Stati Uniti è diverso, perché le tasse sono inferiori e la entry-level di Milwaukee si mantiene sotto la soglia psicologica dei 10.000 dollari. Ma Harley-Davidson è un marchio globale, quindi deve occuparsi anche dei suoi potenziali clienti che si trovano fuori dagli States. In realtà in alcune parti del mondo lo sta già facendo, con le moto per i mercati cinese e indiano prodotte sul licenza, la X 500 realizzata da QJ Motor e la X440 costruita da Hero.

"ACCESSIBILITA" nuova parola d'ordine di Harley-Davidson

Due moto che sicuramente sono accessibili e sembra che questa accessibilità potrebbe essere estesa anche ad altri mercati. “Da quando abbiamo interrotto la produzione della gamma Sportster, che ha avuto molto successo, abbiamo venduto meno moto" ha dichiarato a MCN Kolja Rebstock, Vicepresidente per i Mercati Internazionali di Harley-Davidson, che poi ha proseguito: “Purtroppo queste moto non contribuivano molto dal punto di vista finanziario all'azienda. Quindi questa è la sfida: come possiamo entrare nel mercato con modelli entry-level di cilindrata inferiore che ci garantiscano comunque i risultati finanziari necessari?".
Una domanda a cui molte aziende vorrebbero trovare risposta e conseguentemente soluzione. Così, spiega ancora Kolja Rebstock: “il team di Ricerca e Sviluppo si sta concentrando su questo argomento. C'è un'esigenza: non posso rivelare che cosa ci aspetta, ma abbiamo capito che abbiamo bisogno di un trampolino di lancio per il marchio”. Ma non è tutto, perché Kolja Rebstock ha parlato anche della produzione “Abbiamo un'eccellente capacità produttiva in Thailandia; molte motociclette destinate ai mercati internazionali (quelle con il motore RevolutionMax, ndr) provengono già da quello stabilimento e il feedback è eccellente in termini di qualità".

FEDELTA' E INNOVAZIONE

Kolja Rebstock ha parlato anche del pubblico di Harley-Davidson: “Dobbiamo rimanere leali ai nostri clienti più affezionati, ma più si rimane fedeli a questo, più ci si isola se non si riesce a raggiungere nuovi clienti. Siamo ancora visti come l'azienda che offre solo modelli Softail e le grandi moto da turismo. Ma non è vero: abbiamo una gamma di modelli molto più ampia. Sono ancora sorpresa quando parlo con persone che non sanno che fantastica moto da turismo d'avventura vendiamo dal 2021 con la Pan America. Abbiamo anche modelli iconici che apparentemente non cambiano. Ma c'è sempre un'evoluzione in corso per rendere le nostre moto più moderne: abbiamo tante ottime idee per il futuro”. Non vediamo l'ora di vederle messe in pratica.