Quindici anni fa Honda ha introdotto il primo cambio automatico a doppia frizione nella storia delle due ruote. Da allora ha esteso il suo utilizzo a diversi modelli ed è stata seguita da diversi altri costruttori che hanno sviluppato le loro soluzioni. Tuttavia, finora alcune Case moto sembravano essersi disinteressate a questa tecnologia, ma presto la situazione potrebbe cambiare: Ducati, infatti, ha depositato una serie di domande di brevetto che non lasciano spazio a dubbi. Gli ingegneri di Borgo Panigale stanno lavorando a una nuova trasmissione.
Osservando i disegni dei brevetti, sembra che si tratti di una via di mezzo tra un cambio automatico e un sistema con frizione automatica, dove rimane ancora la leva a pedale. Se così fosse non si tratterebbe di una novità assoluta: il sistema SCS di MV Agusta, per esempio, combina una frizione centrifuga con un cambio rapido per liberare la mano sinistra del pilota, mentre il più recente sistema E-Clutch di Honda aggiunge un attuatore e un'unità di controllo elettronica a una frizione convenzionale, permettendo alla moto di controllare la frizione solo se desiderato dal pilota.
DUE VERSIONI DEL SISTEMA
Il sistema Ducati sembra essere più simile a quest'ultimo e utilizza sia un'unità di controllo elettronica sia un attuatore elettromeccanico che operano in parallelo con la classica leva della frizione, permettendo di scegliere tra due modalità di utilizzo e lasciando sempre a chi guida la possibilità di intervenire manualmente. Tuttavia, questa frizione sviluppata da Ducati è a controllo idraulico. Inoltre, nelle richieste di brevetto depositate da Ducati si vedono due varianti del sistema, che raggiungono lo stesso obiettivo in due modi diversi, fornendo al pilota gli stessi strumenti.
UNA SEMPLICE
Quella più semplice è progettata per essere integrata facilmente nelle moto esistenti con frizioni idrauliche ed è fatta da quattro componenti principali: c'è unità di controllo elettronica collegata a un attuatore elettromeccanico, essenzialmente un motore elettrico che aziona un'asta filettata inserita in un gruppo vite a sfere, che scorre lungo l'asta filettata a seconda della direzione di rotazione del motore. Questo, a sua volta, aziona un'asta di spinta che si collega alla pompa idraulica della frizione. Questi componenti, in ogni caso, sono presenti su entrambe le varianti del sistema.
UNA COMPLESSA
Nella prima versione, la pompa freno è collegata idraulicamente a un nuovo cilindro della leva della frizione con un pistone aggiuntivo e un serbatoio del fluido. Può funzionare come una pompa freno convenzionale, ma ci sono anche un'altra camera e un altro pistone, collegati alla prima pompa freno, azionata dall'attuatore elettromeccanico. In sintesi, vuol dire che sia la leva della frizione che l'attuatore possono applicare pressione al sistema idraulico, azionando la frizione. La seconda variante elimina il cilindro azionato dalla leva, collegando invece direttamente la pompa freno azionata dall'attuatore al cilindro frizione.
LA LEVA DELLA FRIZIONE
C'è ancora una leva della frizione sul manubrio sinistro, ma invece di un collegamento meccanico alla frizione è cablata alla centralina elettronica. Tirando la leva, l'attuatore elettromeccanico comanda l'estensione, spingendo il fluido attraverso i tubi flessibili per disinnestare la frizione. Entrambe le versioni offrono gli stessi vantaggi, simili a quelli della frizione elettronica Honda. Non è necessario utilizzare la leva della frizione poiché l'elettronica la disinnesta automaticamente quando ci si ferma e la reinnesta quando si ruota l'acceleratore per ripartire. Il sistema include una modalità launch control che gestisce lo stacco della frizione automaticamente per massimizzare l'accelerazione.
ALTE PRESTAZIONI
Infine, il sistema prevede una strategia di cambio marcia, che funziona in sinergia con un sensore di carico sulla leva del cambio, per innestare e disinnestare la frizione in modo appropriato, mentre la gestione motore si occupa di regolare l'acceleratore. Nelle domande di brevetto, Ducati sottolinea che il sistema è progettato specificamente per moto da corsa e ad alte prestazioni, offrendo un livello di velocità e precisione finora sconosciuto. Infine, a livello teorico, se il sistema fosse su una moto di serie, Ducati potrebbe aggirare le norme che vietano le frizioni automatiche in Superbike e in Supersport.