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Rewind, Suzuki GSX-R 750 1996: la media dal gusto maxi

Nel segno di Kevin. Quando uscì, alla fine del 1995, la GSX-R 750, segnò una decisa svolta per la Casa di Hamamatsu. Alle maxi di Ducati (916) e Honda (CBR 900 RR) Suzuki, per prestazioni ma soprattutto per personalità espressa dalla moto, giocò la sua carta e lo fece battendo sulla classe "setteemezzo" cavallo di battaglia storico per Hamamatsu.

NUMERI DA RECORD

La nuova sportiva metteva in campo un telaio doppio trave diagonale, che mandava in pensione la doppia culla in alluminio fino a quel momento fortemente caratterizzante per le supersportive Suzuki, per un interasse di appena 1.400 mm. Sempre in tema di ciclistica da segnalare la forcella a steli rovesciati da 43 mm regolabile, al pari del mono posteriore. Misura importante per lo pneumatico posteriore: 190/50.
A questo si aggiungeva un motore rivisto e dotato di raffreddamento a liquido. La GSX-R 750 "SRAD" metteva sul piatto valori dichiarati da record: 179 kg di peso, ed una potenza all'albero di quasi 130 CV a 11.500 giri per una coppia massima di 8,2 Kgm a 10.000 giri. A ciò si aggiungeva una estetica profondamente rivista rispetto alla precedenti versioni, con il caratteristico codone di forma ogivale, vero segno distintivo per questa sportiva (ripreso poi dalla futura GSX-R 600), ed una qualità delle finiture degna di lode.

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Gira pagina per leggere le impressioni di guida della GSX-R 750 nel nostro test su InMoto: