Arriva la R, la più potente Monster mai costruita. Nuovo assetto, nuovi componenti e ben 160 cavalli grazie agli interventi effettuati sul Testastretta. E diverte anche in pista

Sul numero scorso avete potuto leggere la comparativa fra le naked più sportive, sofisticate e grintose del mercato. Fra le sfidanti compariva anche la Ducati Monster 1200 S che, nel confronto in pista, aveva sofferto una non perfetta ergonomia della posizione in sella, soprattutto a causa del posizionamento delle pedane poggiapiedi che limitavano non poco gli spostamenti del corpo del pilota. Una caratteristica che nella guida più sportiva, dove ogni piccolo dettaglio assume importanza e peso, rendeva la moto impegnativa e piuttosto faticosa. È stata quindi una grandissima sorpresa, a pochi giorni di distanza dalla nostra prova, testare la nuovissima Monster R (anch’essa presentata staticamente sul numero scorso); nonostante si tratti di una evoluzione su una base tecnica già conosciuta, la nuova supernaked Ducati pare davvero un’altra moto. La Casa bolognese è intervenuta sulla struttura senza stravolgerne la filosofia ma andando a migliorare, con ottimi risultati peraltro, esattamente il necessario. Con l’allestimento R i tecnici di Borgo Panigale hanno trasformato una grintosa nuda stradale in una vera e propria sportiva spogliata, a suo agio fra i cordoli come godibile a ridotte andature. Il coniglio è uscito dal cilindro, dunque. Vediamo come ha fatto

 

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Sportività decisa, senza smentite
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Le differenze con la versione S sono evidenti già a una sommaria analisi statica: al di là dell’inedito telaietto posteriore e delle pedane, la nuova R ha un assetto nettamente più caricato sull’avantreno, che denuncia senza possibilità di smentite una decisa sportività. La posizione in sella è completamente differente rispetto al passato: i piedi sono piacevolmente accomodati su pedane leggere, prive della pesante struttura atta a reggere quelle del passeggero. Questa caratteristica regala un feeling di guida nettamente superiore perché a bordo, e anche in pista, ci si può muovere senza problemi e senza alcun impedimento. Lo spazio, che non mancava nemmeno in precedenza, è ora pienamente sfruttabile: la seduta è meno incassata e più attiva e la sensazione è di avere un maggior controllo sul comportamento della moto, in ogni frangente. Serbatoio e telaio sono gli stessi dell’allestimento standard, ma la nuova configurazione del posteriore regala alla Monster un’inaspettata agilità. Il comfort è più che discreto considerando l’indole del modello: la sella è efficacemente imbottita e affatto scivolosa e il manubrio (che avremmo voluto con una sezione appena maggiore all’altezza delle manopole) riporta con precisione quanto avviene sotto la ruota anteriore. La forcella Ohlins (con riporto al TiN) filtra le asperità ma non dimentica di dialogare con il pilota, e i feedback sono comprensibili e netti. Quasi nessun appunto si può muovere ai comandi, siano essi quelli a pedale o al manubrio: la frenata è potente e anche dopo un uso molto intenso non abbiamo registrato cali prestazionali o aumento della spugnosità; la frizione è morbida e netta e il freno posteriore risulta molto modulabile e aggressivo quanto basta. Solo il selettore del cambio necessità di ordini precisi e soffre di una corsa leggermente lunga, ma si tratta di un difetto rilevante solo nella guida in pista. Le vibrazioni, non del tutto assenti, sono più che sopportabili anche agli alti regimi, così come la voce di scarico, che risulterà fin troppo educata per gli utenti più sportivi.

 

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Pensate a una bellissima donna, vestita con scarpe basse e pantaloni. Bene, ora immaginate di vedere quella stessa donna con una gonna corta e tacchi alti. Ecco: questa &egrave; esattamente la trasformazione che ha subito la Monster S per diventare R. Il superfluo ha lasciato il posto ad elementi compatti che ne hanno alleggerito la linea. Il grosso del lavoro &egrave; stato fatto al posteriore: telaietto reggisella e pedane (ricavate dal pieno) hanno ora un aspetto snello, pratico, sportivo. La maggiore altezza del retrotreno alleggerisce tutta la moto facendo sembrare il frontale pi&ugrave; caricato e massiccio, aggressivo.&nbsp;

Ad incrementare la sensazione di sportivit&agrave; pensa una componentistica raffinata e preziosa, sospensioni Ohlins e impianto frenante Brembo, quest&rsquo;ultimo caratterizzato da elementi qualitativamente al top come le pinze anteriori Monoblocco. A completare il quadro pensano gli splendidi cerchi Marchesini forgiati e una gamma colori sobria ma azzeccata, in grado di mettere l&rsquo;accento sulle belle ed essenziali linee che da sempre caratterizzano questa bolognese. I nuovi silenziatori di scarico a sezione quadrata, pur voluminosi, risultano pi&ugrave; aderenti al profilo della moto e contribuiscono ad incrementare la sensazione di snellezza e compattezza. Le finiture sono curate, cos&igrave; come precise sono le lavorazioni. La Monster R ha tutte le carte in regola per lasciare un segno indelebile nella storia delle nude Ducati. E non solo, perch&eacute; &egrave; la pi&ugrave; potente di sempre.

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Il Circuito&nbsp;Ascari di Ronda ha uno sviluppo di oltre 5.400 metri. Il tracciato &egrave; piuttosto impegnativo perch&eacute; l&rsquo;andamento dell&rsquo;asfalto ricalca i numerosi dislivelli presenti nell&rsquo;area: vi sono quindi salite e discese, veloci curve paraboliche e tornanti lenti dopo lunghi rettifili che mettono a dura prova la tenuta ciclistica delle moto.

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Un balzo in avanti&nbsp;gi&agrave; al primo contatto
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La Monster R ha superato a pienissimi voti il nostro test: gi&agrave; dalle prime tornate &egrave; stato evidente il salto in avanti in termini di feeling di guida rispetto all&rsquo;allestimento S. Agile, efficace ma soprattutto estremamente divertente: la nuda Ducati si &egrave; trasformata in una vera e propria arma da circuito. La prima cosa che colpisce &egrave; la precisione con cui la Monster asseconda i voleri del pilota: rispetto alla S l&rsquo;erogazione &egrave; pi&ugrave; dolce ai bassi regimi e il Testastretta riesce ad essere maggiormente generoso agli alti giri e capace di distendersi in allunghi inaspettatamente sfruttabili. Il merito &egrave; degli interventi subiti dal bicilindrico che vanta nuovi corpi farfallati ellittici (di diametro equivalente a 56 mm), un inedito impianto di scarico e un rapporto di compressione pi&ugrave; spinto. A questi si aggiunge una nuova conformazione del posto guida che garantisce un pi&ugrave; efficace controllo della moto in tutte le condizioni di guida: la luce a terra &egrave; migliorata e in ingresso di curva &egrave; possibile spostarsi sulla sella senza il minimo impedimento. Ducati &egrave; intervenuta anche sulle quote andando ad alzare il posteriore di 15 mm; tale scelta regala una seduta pi&ugrave; caricata sull&rsquo;asse frontale che determina un sempre eccellente controllo della ruota anteriore. A questo si deve aggiungere un reparto sospensioni raffinato e molto a punto, in grado di resistere e offrire supporto anche nella guida pi&ugrave; impegnata. La forcella Ohlins ha un set-up sostenuto ma la scorrevolezza &egrave; molto buona e anche nelle frenate pi&ugrave; insistenti o nelle accelerazioni pi&ugrave; repentine non si riscontrano eccessivi trasferimenti di carico o reazioni difficilmente controllabili. Altrettanto efficace &egrave; il lavoro svolto dal monoammortizzatore anche se nei curvoni pi&ugrave; veloci &egrave; possibile innescare qualche (comunque gestibile) ondeggiamento. Ci sono per&ograve; i mezzi per adeguare il comportamento alle proprie esigenze: le sospensioni (compreso l&rsquo;ammortizzatore di sterzo, anch&rsquo;esso Ohlins) sono interamente regolabili. Quanto &egrave; stato ampio dunque il passo in avanti della Monster R rispetto alla versione S? Davvero molto, e sotto numerosi punti di vista. La potenza in aggiunta, circa 10 CV stando ai dati dichiarati da Ducati, &egrave; in effetti poco avvertibile e il carattere della supernaked bolognese sembra addirittura pi&ugrave; dolce che non in passato; la curva di coppia &egrave; per&ograve; pi&ugrave; generosa e l&rsquo;erogazione della potenza &egrave; lineare e progressiva. Questa inaspettata trattabilit&agrave; si sposa perfettamente con una struttura affilata, pensata per dare il meglio in pista, ma a suo agio anche nella guida quotidiana. I consueti surplus elettronici non fanno che aumentare la sensazione di sicurezza che si prova alla guida: la verit&agrave; &egrave; che la nuova Monster R &egrave; riuscita a colmare il gap che separava la precedente versione dalle pi&ugrave; efficaci interpretazioni del segmento. Bastava poco, occorreva farlo, ora la Ducati l&rsquo;ha fatto.

MOTORE Bicilindrico a L, 4 tempi, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 106 x 67,9 mm; cilindrata 1.198,4 cm3. Rapporto di compressione 13:1. Distribuzione desmodromica, 4 valvole per cilindro. Lubrificazione a carter umido. Iniezione elettronica con corpi farfallati di 56 mm &Oslash;. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico. Trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d&rsquo;olio con sistema antisaltellamento, cambio a 6 rapporti.

CICLISTICA Telaio traliccio in tubi tondi d&rsquo;acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica a steli rovesciati di 48 mm &Oslash;, escursione 130 mm; posteriore monoammortizzatore idraulico, escursione 159 mm. Freni: anteriore a doppio disco di 330 mm &Oslash;, con pinze monoblocco con attacco radiale a quattro pistoncini; posteriore a disco di 245 mm &Oslash;. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17&rdquo;; posteriore 200/55-ZR17&rdquo;.

DIMENSIONI Interasse 1.509 mm, altezza sella 830 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 24,3&deg;. Avancorsa 89 mm. Peso in ordine di marcia 207 kg. Capacit&agrave; serbatoio 17,5 litri.

PRESTAZIONI DICHIARATE Potenza 117,7 kW (160 CV) a 9.250 giri/min.; coppia 131,4 Nm (13,4 kgm) a 7.750 giri/min.

PREZZO Euro 18.490,00 franco concessionario. Garanzia di 2 anni. Omologata Euro-4.

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LA STRUMENTAZIONE

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Moderno vuole dire sobrio
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Una delle peculiarit&agrave; del display TFT della Monster R &egrave; quello di essere configurabile in tre diverse modalit&agrave; di visualizzazione denominate &ldquo;Core&rdquo;, &ldquo;Full&rdquo; e &ldquo;Track&rdquo; che permettono di favorire l&rsquo;interpretazione dei dati attraverso schermate semplificate. Il computer di bordo offre una panoramica di informazioni completa e, a conti fatti, solo il livello dal carburante manca all&rsquo;appello. Come consuetudine per la Casa bolognese, la Monster R &egrave; dotata di serie del &ldquo;Ducati Safety Pack&rdquo; comprendente tre riding mode, ABS e controllo di trazione DTC settabili, il primo su tre livelli d&rsquo;intervento, il secondo su 8. Tutte le funzioni sono gestibili attraverso il blocchetto elettrico sinistro, quindi piuttosto agevolmente anche durante la guida.

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Design

Colorazioni

Di serie

Arriva la R, la più potente Monster mai costruita. Nuovo assetto, nuovi componenti e ben 160 cavalli grazie agli interventi effettuati sul Testastretta. E diverte anche in pista

Ducati Monster 1200 R - Mostro Stravolto

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