Moto come queste fanno riscoprire il piacere di un’andatura quieta e serena per muoversi attraversando un mondo in cui ci si ritrova totalmente immersi

Moto come queste fanno riscoprire il piacere di un’andatura quieta e serena attraverso la quale riscoprire il piacere più puro della moto: quello di muoversi attraversando un mondo in cui ci si ritrova totalmente immersi, tra odori e colori. Un mondo che, correndo, non si riesce a notare. Entrambe hanno caratteristiche forti: vibrano, chi più chi meno, soffrono se si cerca la velocità e non digeriscono i maltrattamenti. 
Ma sono proprie queste caratteristiche a renderle irresistibili.

di Federico Garbin

 

            <a href="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/h_277.jpg"><img alt="H_277" class="alignleft size-full wp-image-13446" height="426" src="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/h_277.jpg" width="640" /></a>      <a href="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/y_164.jpg"><img alt="Y_469" class="alignleft size-full wp-image-13457" height="426" src="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/y_469.jpg" width="640" /></a>     <img alt="Y_164" class="alignleft size-full wp-image-13452" height="426" src="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/y_164.jpg" width="640" />

La comodit&agrave; non &egrave; il loro punto di forza, pur non essendo affatto scomode. I&nbsp; principali alleati del piacere di guida sono, su entrambe, la posizione del manubrio e quella delle pedane che permettono di accomodarsi in sella senza sforzare in alcun modo le articolazioni e i muscoli. Ci&ograve; che manca, specialmente su Yamaha, &egrave; lo spazio per spostarsi: la sella &egrave; sottilissima nella parte anteriore e corta dietro. &Egrave; difficile arretrare ed &egrave; scomodo spostarsi dalla posizione imposta dal rialzo posteriore. L&rsquo;imbottitura &egrave; abbastanza morbida ma la ridottissima escursione della coppia di ammortizzatori rende ogni buca sempre pi&ugrave; profonda e ogni colpo sempre pi&ugrave; duro. 
La Harley ha meno imbottitura ma i colpi vengono smorzati pi&ugrave; efficacemente e c&rsquo;&egrave; un po&rsquo; pi&ugrave; di libert&agrave; di movimento. 
VIBRAZIONI Le vibrazioni del bicilindrico Yamaha sono meno efficacemente smorzate che non quelle del propulsore americano che, comunque, si fa sentire. Il carattere Harley &egrave; per&ograve; definito anche da questi dettagli e chiedere di pi&ugrave; significherebbe perdere la sua unicit&agrave;. Va bene cos&igrave;. 
SOSPENSIONI Nessuna delle due moto eccelle in questo frangente. Al primo approccio troviamo infatti una Harley-Davidson troppo dura al posteriore e una Yamaha troppo morbida all&rsquo;anteriore. 
Guidandole a lungo questo tipo di considerazione perde significato e assumono importanza altre sensazioni. 
Gli ammortizzatori della giapponese, ad esempio, offrono pochissima escursione ed entrano facilmente in crisi. Il comportamento della moto non ne risente, il sedere del pilota s&igrave;. L&rsquo;Harley &egrave; rigida ma meno secca sulle asperit&agrave;. 
Trattandosi di moto con le quali &egrave; inutile cercare il limite, &egrave; difficile trovare aspetti negativi sui rendimenti delle due forcelle, nonostante le evidenti differenze. 
PROTETTIVIT&Agrave; Avrebbe senso parlare di riparo aerodinamico su moto come queste? No. Infatti non lo offrono e saltiamo al capitolo successivo. 
MANOVRABILIT&Agrave; Negli spazi stretti la pi&ugrave; facile da manovrare &egrave; la Harley-Davidson. Merito di un pi&ugrave; favorevole raggio di sterzata e della posizione in sella, meno costretta dagli ingombri del propulsore, dei carter e delle pedane. Il peso, considerevole su entrambe, non crea n&eacute; disagi n&eacute; fastidi. 
COMANDI A livello estetico vince a mani basse la 883: i blocchetti elettrici sono belli e moderni, le leve e i relativi serbatoi molto curati e in linea con la produzione Harley; la XV 950 &egrave; meno originale ma vince per praticit&agrave;. Le leve sono pi&ugrave; snelle e intuitive, i tasti pi&ugrave; pratici, specialmente se si usano guanti invernali. 
CAVALLETTI La stampella laterale dell&rsquo;Harley rimane un po&rsquo; nascosta dal carter motore sinistro. Non &egrave; nemmeno troppo bella da vedere: la saldatura della staffa &egrave; brutta e poco curata e la cromatura ha un aspetto poco resistente. Yamaha ha fatto meglio. 
RETROVISORI Sono entrambi pi&ugrave; belli che pratici, in particolar modo quelli della Sportster. Il gambo molto corto limita infatti le possibilit&agrave; di regolazione e la visuale posteriore &egrave; quasi sempre limitata dagli arti del pilota. Yamaha non eccelle ma fa un pochino meglio. 
RUMOROSIT&Agrave; La Harley ha un tono di scarico pi&ugrave; personale che si aggiunge al classico sottofondo meccanico. Il concerto &egrave; piacevolissimo, anche a regimi pi&ugrave; alti del minimo. Rumori che non infastidiscono nemmeno alla lunga perch&eacute; vengono smorzati e addolciti dal fruscio del vento che amalgama il tutto. Il bicilindrico Yamaha ha una bella voce, fin troppo strozzata dai silenziatori. Anche su questa moto la meccanica &egrave; avvertibile, ma il suono &egrave; sano e melodioso. 
ILUMINAZIONE Le luci posteriori dell&rsquo;Harley sono inglobate negli indicatori di direzione. Ne guadagna sensibilmente il look ma la visibilit&agrave;, di giorno, non &egrave; eccezionale. Specialmente per chi vi segue che, verosimilmente, non &egrave; abituato a guardare ai lati. Nessun problema con il buio. 
La Yamaha impiega soluzioni pi&ugrave; classiche e funzionali. 
CAPACIT&Agrave; DI CARICO Entrambe le moto offrono minime possibilit&agrave; di carico, incrementabili solo attingendo dagli accessori. Se dovete caricare qualcosa, stipatela nello zainetto in spalla, e via.

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MANEGGEVOLEZZA Il rendimento nel misto stretto non &egrave; certamente il loro punto di forza eppure non si comportano affatto male, a patto di prendere un po&rsquo; di confidenza. 
La XV 950 &egrave; veloce nello scendere in piega anche se oltre un certo angolo va spinta; la 883 &egrave; leggermente pi&ugrave; legnosa, specialmente nei cambi di direzione. 
FRENATA Il feeling migliore si trova a bordo della Yamaha, soprattutto grazie a comandi pi&ugrave; intuitivi. Harley &egrave; per&ograve; pi&ugrave; modulabile e, soprattutto, l&rsquo;ABS risulta meno invasivo. Soffre per&ograve; gli sforzi prolungati e tende a perdere efficacia. La XV 950 offre prestazioni leggermente peggiori ma pi&ugrave; costanti. 
STA BILIT&Agrave; Qualche ondeggiamento &egrave; da mettere in conto ma su nessuna delle due moto ci si trova in difficolt&agrave;, n&eacute; fra le curve, n&eacute; in velocit&agrave;. Occorre certamente tener presente che non si tratta di modelli pensati per andar di corsa, e poco senso ha cercarne i limiti fra le curve o in rettilineo. Considerazioni filosofiche a parte, Harley &egrave; un po&rsquo; pi&ugrave; comunicativa. 
IN PIEGA Vale il discorso fatto in precedenza. Certo &egrave; che le curve sono una parte fondamentale dell&rsquo;esperienza motociclistica e non si possono certo lasciare solo a quelli dotate di supersportive.

Quindi: con la Yamaha ci si trova meglio nello stretto perch&eacute; &egrave; pi&ugrave; rapida nell&rsquo;impostazione della traiettoria. 
In percorrenza invece bisogna sopportare il continuo sferragliare delle pedane sull&rsquo;asfalto e lavorare un po&rsquo; per tenerla gi&ugrave;. La Harley &egrave; pi&ugrave; a suo agio nelle curve ad ampio raggio. Si posiziona con pi&ugrave; sforzo ma &egrave; pi&ugrave; gustosa da far scorrere e offre pi&ugrave; luce a terra. 
Con entrambe le moto, piuttosto che lavorare continuamente con il cambio, &egrave; meglio mantenere una marcia in pi&ugrave; del necessario e giocare poi di frizione in uscita di curva. 
EROGAZIONE Si tratta di motori molto tranquilli ma non poveri in termini di coppia. Yamaha &egrave; leggermente pi&ugrave; rapida nel salire di giri e, soprattutto, pi&ugrave; precisa ai regimi medio bassi. La Sportster non &egrave; sempre rotonda, qualche strappo e qualche incertezza di troppo sono presenti soprattutto quando si va riprendere in mano il gas. 
CAMBIO Quello dell&rsquo;americana &egrave; molto migliorato, sia in termini di precisione che di rumorosit&agrave;. C&rsquo;&egrave; ancora qualche &ldquo;clank&rdquo; di troppo, ma si avverte solo a motore caldo inserendo la prima. Quello della Yamaha &egrave; solo un po&rsquo; meno rumoroso ma ha caratteristiche (e difetti, se cos&igrave; si possono chiamare) molto simili. 
FRIZIONE La frizione della 883 soffre i maltrattamenti e a caldo tende un po&rsquo; a gonfiare e a perdere efficacia. Quella dalla XV 950 ha un rendimento pi&ugrave; costante ed &egrave; pi&ugrave; precisa nell&rsquo;attacco. 
TRASMISSIONE Entrambe adottano trasmissioni finali a cinghia dentata silenziose ed economiche in termini di manutenzione. Per moto di questa tipologia &egrave; la soluzione migliore e definitiva. 
PNEUMATICI Harley monta i Michelin Scorcher 31, dal disegno classico ma abbastanza efficaci. Ci siamo tuttavia trovati meglio con i Bridgestone Exedra G722 della Yamaha, soprattutto per la loro maggiore reattivit&agrave;. 
PESO 252 kg per la Yamaha, 256 per la Harley, entrambe in ordine di marcia e con il pieno di carburante. 
Non sono pochi ma indicano con assoluta precisione quale sia il materiale che regna incontrastato su queste due creature. E non &egrave; il piombo.

Tutto il gusto di andare piano

VELOCIT&Agrave; Non &egrave; certamente questo il loro punto di forza e nessuna delle due punta sui grandi numeri. Il vantaggio &egrave; leggerissimamente a favore dell&rsquo;americana che riesce a raggiungere i 163 km/h: la Yamaha si ferma a 161 km/h. 
ACCELERAZIONE Grazie ad un&rsquo;erogazione pi&ugrave; precisa e ad una frizione pi&ugrave; resistente agli sforzi, la XV 950 riesce a mettere una discreta distanza fra s&eacute; e la 883. Solo sulle lunghissime distanze l&rsquo;americana riesce a recuperare un po&rsquo; di terreno. 
RIPRESA Vale il discorso fatto in precedenza e, anzi, in questo caso il vantaggio per la giapponese &egrave; ancora pi&ugrave; considerevole. Il merito, come detto, &egrave; della maggior precisione con il quale il bicilindrico Yamaha risponde alle richieste del pilota, soprattutto dai regimi pi&ugrave; bassi. 
CONSUMI Con Yamaha si percorrono mediamente poco meno di 19 chilometri con un litro di carburante, con la Harley poco pi&ugrave; che 18. Non sono certo le meno assetate del mondo ma i dati non sono sconcertanti. L&rsquo;autonomia &egrave; molto simile: 220 km, circa, poi si spinge. 
SPAZI DI ARRESTO I numeri non sono eccezionali per nessuna delle due moto. Il feeling &egrave; in entrambi i casi molto buono tuttavia &egrave; innegabile che i sistemi ABS impiegati siano fin troppo apprensivi e allunghino un po&rsquo; gli spazi di arresto, soprattutto sulla giapponese. Il vantaggio della Harley &egrave; risicato, ma c&rsquo;&egrave;. 
POTENZA Le differenze in termini di valori assoluti non sono cos&igrave; eclatanti. Fra Harley e Yamaha non &ldquo;ballano&rdquo; che poco pi&ugrave; di 3 cavalli. L&rsquo;americana mura piuttosto seccamente poco prima dei 6.000 giri, il bicilindrico nipponico allunga ancora per un migliaio di giri prima dell&rsquo;intervento del limitatore. 
copia La curva di coppia disegnata dal bicilindrico americano &egrave; estremamente regolare su tutto l&rsquo;arco di erogazione tuttavia si mantiene su valori piuttosto bassi. Yamaha offre valori pi&ugrave; sostanziosi. Anche l&rsquo;allungo &egrave; migliore e il taglio meno brusco.

Sorprendenti quando le conosci 
Si tratta di moto davvero difficili da giudicare: hanno un&rsquo;essenza e un sapore diversi dai comuni canoni che siamo soliti usare. In autostrada sono ovviamente pi&ugrave; scomode di una GT, cos&igrave; come in citt&agrave; di uno scooter. Guidarle, tuttavia, &egrave; un&rsquo;esperienza che va fatta: il vento in faccia assume un altro peso e un altro ruolo, proprio come le vibrazioni o il rumore. Fanno bene quasi tutto quindi, a patto di capirle e apprezzarle per quello che sono, con i loro limiti e le loro innegabili qualit&agrave;.

Il voto medio

Il calcolo del voto medio viene effettuato &ldquo;pesando&rdquo; in maniera diversa le varie voci della pagella. Come vedete dalla &ldquo;torta&rdquo;, le voci Estetica e Dotazione valgono ciascuna il 10% del totale, la voce Prestazioni vale il 20%, le voci Uso e Guida valgono ciascuna il 30%. In questo modo viene dato il giusto risalto all&rsquo;aspetto dinamico di ogni moto provata, composto da un maggior numero di voci rispetto a quello statico. 
Il voto al Prezzo (valutato in rapporto alla qualit&agrave; offerta) &egrave; fuori da questa ripartizione grafica perch&eacute; entra in gioco solo alla fine, con un &ldquo;peso&rdquo; fisso di un sesto sul totale.

<a href="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/mc47352.jpg"><img alt="_MC47352" class="alignleft size-full wp-image-13436" height="426" src="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/mc47352.jpg" width="640" /></a>

<a href="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/mc47337.jpg"><img alt="_MC47337" class="alignleft size-full wp-image-13435" height="426" src="https://cdn.inmoto.it/images/2014/11/14/mc47337.jpg" width="640" /></a>

&nbsp;

Harley-Davidson 883 Sportster Iron

Yamaha XV 950 R

Ecco le pagelle di&nbsp;HD 883 Sportster Iron&nbsp; e della&nbsp;Yamaha XV950R

[[ge:sn:inmoto:55716]]

[[ge:sn:inmoto:55718]]

Il confronto tra le schederilevamento&nbsp;della&nbsp;HD 883 Sportster Iron&nbsp; e della&nbsp;Yamaha XV950R

[[ge:sn:inmoto:55718]]

[[ge:sn:inmoto:55719]]

Colorazioni

Design

Di serie

Rifiniture

Accessori

Comfort Pilota

Vibrazioni

Sospensione anteriore

Sospensione posteriore

Protettività

Manovrabilità

Comandi

Cavalletti

Antifurto

Strumentazione

Retrovisori

Rumorosità

Illuminazione

Capacità di carico

Maneggevolezza

Frenata

Stabilità

In piega

Erogazione motore

Cambio

Frizione

Trasmissione

Pneumatici

Peso

Velocità

Accelerazione

Ripresa

Consumi

Spazi di arresto

Potenza

Coppia

Prezzo

Voto complessivo

In coppia

Comfort passeggero

Moto come queste fanno riscoprire il piacere di un’andatura quieta e serena per muoversi attraversando un mondo in cui ci si ritrova totalmente immersi

HD 883 Sportster Iron vs Yamaha XV950R

HD 883 Sportster Iron vs Yamaha XV950R

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