HD 883 Sportster Iron vs Yamaha XV950R

HD 883 Sportster Iron vs Yamaha XV950R

Moto come queste fanno riscoprire il piacere di un’andatura quieta e serena per muoversi attraversando un mondo in cui ci si ritrova totalmente immersi

Redazione - @InMoto_it

14.11.2014 12:00

Da Fermo

La comodità non è il loro punto di forza, pur non essendo affatto scomode. I  principali alleati del piacere di guida sono, su entrambe, la posizione del manubrio e quella delle pedane che permettono di accomodarsi in sella senza sforzare in alcun modo le articolazioni e i muscoli. Ciò che manca, specialmente su Yamaha, è lo spazio per spostarsi: la sella è sottilissima nella parte anteriore e corta dietro. È difficile arretrare ed è scomodo spostarsi dalla posizione imposta dal rialzo posteriore. L’imbottitura è abbastanza morbida ma la ridottissima escursione della coppia di ammortizzatori rende ogni buca sempre più profonda e ogni colpo sempre più duro.
La Harley ha meno imbottitura ma i colpi vengono smorzati più efficacemente e c’è un po’ più di libertà di movimento.
VIBRAZIONI Le vibrazioni del bicilindrico Yamaha sono meno efficacemente smorzate che non quelle del propulsore americano che, comunque, si fa sentire. Il carattere Harley è però definito anche da questi dettagli e chiedere di più significherebbe perdere la sua unicità. Va bene così.
SOSPENSIONI Nessuna delle due moto eccelle in questo frangente. Al primo approccio troviamo infatti una Harley-Davidson troppo dura al posteriore e una Yamaha troppo morbida all’anteriore.
Guidandole a lungo questo tipo di considerazione perde significato e assumono importanza altre sensazioni.
Gli ammortizzatori della giapponese, ad esempio, offrono pochissima escursione ed entrano facilmente in crisi. Il comportamento della moto non ne risente, il sedere del pilota sì. L’Harley è rigida ma meno secca sulle asperità.
Trattandosi di moto con le quali è inutile cercare il limite, è difficile trovare aspetti negativi sui rendimenti delle due forcelle, nonostante le evidenti differenze.
PROTETTIVITÀ Avrebbe senso parlare di riparo aerodinamico su moto come queste? No. Infatti non lo offrono e saltiamo al capitolo successivo.
MANOVRABILITÀ Negli spazi stretti la più facile da manovrare è la Harley-Davidson. Merito di un più favorevole raggio di sterzata e della posizione in sella, meno costretta dagli ingombri del propulsore, dei carter e delle pedane. Il peso, considerevole su entrambe, non crea né disagi né fastidi.
COMANDI A livello estetico vince a mani basse la 883: i blocchetti elettrici sono belli e moderni, le leve e i relativi serbatoi molto curati e in linea con la produzione Harley; la XV 950 è meno originale ma vince per praticità. Le leve sono più snelle e intuitive, i tasti più pratici, specialmente se si usano guanti invernali.
CAVALLETTI La stampella laterale dell’Harley rimane un po’ nascosta dal carter motore sinistro. Non è nemmeno troppo bella da vedere: la saldatura della staffa è brutta e poco curata e la cromatura ha un aspetto poco resistente. Yamaha ha fatto meglio.
RETROVISORI Sono entrambi più belli che pratici, in particolar modo quelli della Sportster. Il gambo molto corto limita infatti le possibilità di regolazione e la visuale posteriore è quasi sempre limitata dagli arti del pilota. Yamaha non eccelle ma fa un pochino meglio.
RUMOROSITÀ La Harley ha un tono di scarico più personale che si aggiunge al classico sottofondo meccanico. Il concerto è piacevolissimo, anche a regimi più alti del minimo. Rumori che non infastidiscono nemmeno alla lunga perché vengono smorzati e addolciti dal fruscio del vento che amalgama il tutto. Il bicilindrico Yamaha ha una bella voce, fin troppo strozzata dai silenziatori. Anche su questa moto la meccanica è avvertibile, ma il suono è sano e melodioso.
ILUMINAZIONE Le luci posteriori dell’Harley sono inglobate negli indicatori di direzione. Ne guadagna sensibilmente il look ma la visibilità, di giorno, non è eccezionale. Specialmente per chi vi segue che, verosimilmente, non è abituato a guardare ai lati. Nessun problema con il buio.
La Yamaha impiega soluzioni più classiche e funzionali.
CAPACITÀ DI CARICO Entrambe le moto offrono minime possibilità di carico, incrementabili solo attingendo dagli accessori. Se dovete caricare qualcosa, stipatela nello zainetto in spalla, e via.

Y_202 Y_193 Y_182 Y_167  Y_151 Y_144 Y_142 H_284 H_281  H_263 H_255 H_252 H_250 H_249 H_240 H_239 H_223

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