Aprilia Caponord 1200

Aprilia Caponord 1200
La via Aprilia per il rientro nel segmento delle maxienduro è, come suo costume, basata molto sulla tecnologia, con una scelta originale, e per ora esclusiva in campo motociclistico, che la distingue dalla concorrenza. Prezzo all’altezza dei contenuti e guida molto gratificante per vincere il “mondiale turismo” dopo quello delle Superbike

Redazione - @InMoto_it

01.05.2013 ( Aggiornata il 01.05.2013 12:00 )

La Guida

La posizione di guida non è personalizzabile, ma quella prefissata sembra un buon compromesso tra le taglie e le impostazioni di guida di ognuno. La moto non è grande nelle dimensioni generali ma l’abitabilità è buona e la protezione aerodinamica lascia percepire il senso della velocità. Considerando i limiti attuali viaggiare in autostrada a lungo non sembra costituire un problema. La snellezza dell’area inguinale aiuta i più bassi nelle soste, ma forse il manubrio così ampio nelle svolte ad U può creare qualche perplessità. Le gambe trovano ottima abitabilità e protezione nelle fiancate, e in genere la sensazione di inserimento nella moto è elevato. Le vibrazioni non si percepiscono molto su pedane e manubrio, un poco di più sul serbatoio, ma sempre in modo limitato. Il suono invece quando si apre la valvola sullo scarico è una musica che da sola fa venire la voglia di girare la chiave di contatto e andare fuori da tutto e da tutti per smanettare ed ascoltarsi tra le curve. Mica poco, oggi che non ci lasciano più di tanto. E senza montare scarichi fuorilegge.

Non siamo stati fortunati col clima, e in 40 anni di prese di contatto con modelli nuovi, un acquazzone così perentorio e senza speranza durante il test non lo ricordavo. Anche successivamente, quando la moto è arrivata in redazione, di asfalto asciutto in tempo per la chiusura di queste pagine se n’è visto poco e abbiamo preferito dare la precedenza ai rilevamenti delle prestazioni. Non so raccontare quindi di staccate e pieghe al limite, e del comportamento di conseguenza delle sospensioni in queste condizioni. È apparso chiaro però che in condizioni difficili la padronanza e la confidenza che si instaura col veicolo è quasi immediata e veramente notevole. Sarà che il meraviglioso tratto di costa sarda intorno Capo Teulada, dove si è svolto il primo test, perde poco del suo fascino anche quando il grigio del cielo smorza le intense sfumature del verde della vegetazione, del rosso della terra, del bianco di rocce e sabbia, dell’azzurro del mare, ma soprattutto che nonostante tutto il grip non manca mai più di tanto. Così i pochi chilometri prima che i fotografi decretassero il time out sono stati perfino piacevoli. La nuova Caponord è neutra nelle curve, non stringe come le sportive più nervose né allarga come le maxienduro più tradizionali, e la sensazione di solidità di appoggio è notevole. Il cerchio anteriore di 17”, le dimensioni e la fattura dei pneumatici, l’escursione delle sospensioni, tutti elementi imparentati più con una moto da strada che con una tuttoterreno, fanno prevedere tutto questo già sulla carta.
I comandi danno una buona sensibilità, lo sforzo sul comando idraulico della frizione non è indifferente, ma nell’uso normale, anche cittadino, presumibilmente non ci saranno controindicazioni. Anche la sensibilità sui freni è notevole, del resto l’impianto è di soddisfazione solo a guardarlo. Il motore non impressiona per potenza, è questa la notizia, ma per fluidità di erogazione, mentre i consumi, nonostante quanto promesso, non sono eccezionali.
La mappatura Touring come prevedibile è la più consona alla moto, non abbiamo rilevato una enorme differenza con la Sport, che offre la stessa potenza ma con erogazione più aggressiva, mentre la Rain è decisamente tranquilla. In sesta con qualche accortezza si riprende dai 2.000 giri, e senza tentennare con la manopola dai 2.500. Tra i 4.000 e i 5.000 giri c’è il cambio di voce dello scarico che da bella diventa esaltante. Il cambio si usa con la giusta dose di sforzo, non è rumoroso, piuttosto preciso, con una corsa della leva, dotata di un giro di rinvii un po’ complesso, nella media delle moto stradali.

pr3

Da Fermo

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