Honda Integra

Honda Integra
Moto o scooter? Nessun dubbio: manca solo il serbatoio da stringere tra le gambe e la Integra è a tutti gli effetti una moto automatica. Con tutto ciò di positivo che ne consegue. Il prezzo base di € 8.700 f.c. è decisamente invitante

Redazione - @InMoto_it

01.07.2012 ( Aggiornata il 01.07.2012 09:26 )

Da Fermo

La Honda per la sua nuova famiglia di 700 è partita da zero, studiando una soluzione modulare, in grado di coprire al meglio tutte le esigenze di contenimento consumi ed emissioni necessarie per le normative future. Le sovrastrutture hanno forme da scooter, in modo da proteggere anche gambe e piedi. Consigliati i deflettori aggiuntivi per le gambe, per avere maggior protezione dalla pioggia. La sella, imperniata anteriormente, nasconde il tappo del carburante e un piccolo vano, e ha la serratura sul fianchetto sinistro. Pur avendo una forcella tradizionale con doppia piastra e un mono con leveraggi, l’unico registro delle sospensioni è il precarico del mono, quindi manca una effettiva possibilità di personalizzazione. Sotto alla carenatura si trova un telaio in tubi che mantiene il propulsore in posizione sdraiata e bassa, oltre ad assicurare una distribuzione dei pesi prettamente motociclistica (49,8% all’anteriore). Il baricentro basso permette una più facile gestione in tutte le manovre da fermo. Le doti del telaio sono affiancate da un impianto freni molto evoluto, visto che adotta il sistema C-ABS di frenata combinata con antibloccaggio, per gestire la forza impressa sul singolo disco anteriore di 320 mm Ø e bilanciarla con quello posteriore di 240 mm Ø. Il propulsore bicilindrico a corsa lunga misura 670 cm3 e vede un notevole numero di soluzioni innovative. I cilindri sono alimentati da un solo corpo farfallato e da un unico collettore di scarico. Per entrare subito in temperatura e diventare immediatamente efficiente, il catalizzatore è vicino alle luci di scarico. L’albero a camme è uno solo, con particolari attuatori a bilanciere in alluminio. L’albero motore fasato a 270° fornisce più carattere e permette un contralbero più leggero. Gli attriti interni sono curati per ridurre i consumi.
Il DCT è un cambio automatico robotizzato dotato di due frizioni che assicurano accelerazione continua anche durante le cambiate e gestito da un software molto evoluto. Ha due configurazioni in automatico oltre a quella manuale. La trasmissione finale a catena a nostro giudizio non è la più adatta in termini di manutenzione e pulizia. Per il cliente tipo della Integra meglio una cinghia.

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