Quadro 350D

Quadro 350D
Un progetto tutto italiano, una sospensione anteriore inedita e una linea accattivante. Non passa inosservato, ma la vera novità è il tipo di guida. Questo tre ruote si può guidare con la patente B, facendo delle pieghe come su una moto, anche quando l’aderenza è poca

Redazione - @InMoto_it

01.06.2012 ( Aggiornata il 01.06.2012 15:18 )

La Guida

COMFORT PILOTA La posizione in sella e la postura che si assume grazie al dimensionamento del manubrio fanno sentire davvero l’avantreno presente, non solo per la doppia ruota ma soprattutto per non assumere una postura passivamente adagiata sulla sella. Il sistema anteriore richiede un po’ di rodaggio da parte del pilota, anzi avere una posizione che permetta una guida attiva è fondamentale.

VIBRAZIONI Il propulsore monocilindrico Aeon Motor di 313 cm³ con cui è equipaggiato il Quadro 350D permette una guida rilassante anche se si nota qualche vibrazione al salire dei giri che non compromette però la guida anche se utilizzato nei percorsi misti-veloci. L’utilizzo cittadino invece si dimostra fluido e morbido anche in caso di fondi sconnessi, grazie alla buona capacità di smorzamento delle vibrazioni del sistema Hydraulic Tilting System.

SOSPENSIONI Innovativo e articolato, il sistema della sospensione anteriore sfrutta due ammortizzatori oleopneumatici suddivisi da gas nella parte inferiore e olio in quella superiore. Essendo collegati assieme grazie a una valvola a tre vie permettono la sincronizzazione dell’estensione di quello esterno alla curva coordinato alla compressione di quello interno. Indiscutibile la sensazione di stabilità trasmessa da questo sistema, che anche sullo sconnesso e nelle condizioni critiche consente al tre ruote di risultare saldamente ancorato al suolo.

PROTETTIVITÀ L’imponente scudo anteriore, sagomato attorno alla sospensione della doppia ruota, protegge egregiamente la parte bassa di corpo e gambe, mentre lo scudo appuntito e il parabrezza aerodinamico di serie fanno convergere in parte il flusso d’aria verso il casco, soprattutto ai piloti di statura alta: una protezione maggiore sarebbe più che gradita.

MANOVRABILITÀ Nonostante gli ingombri che non passano inosservati, il sistema anteriore e la ciclistica nel suo insieme non gravano eccessivamente sul peso. Le manovre da fermo e l’andatura alle basse velocità non sono però troppo gradite dal sistema HTS che richiede attenzione e un po’ di forza negli spostamenti da fermo, essendo il Quadro sprovvisto di un sistema per il blocco della sola sospensione. La distanza poi di circa 57 cm tra le due ruote non esalta per la precisione nella direzionalità alle bassissime velocità, richiedendo una “messa in equilibrio” da parte del pilota prima di infilarsi ad esempio tra due auto in fila.

COMANDI Sul manubrio i comandi sono di tipo tradizionale con avviamento e comando luci (raro oggi sui motocicli in seguito nella normativa che obbliga a tenere sempre le luci accese) in aggiunta al bottone per le luci di emergenza. I classici clacson, commutazione luci ed indicatori di direzione sono posizionati sul lato sinistro. Nella parte interna dello scudo è posizionata una ben visibile leva rossa per lo stazionamento che agisce anche come blocco della sospensione.

CAVALLETTI Il cavalletto centrale è posizionato in maniera abbastanza standard sotto al motore. Il suo utilizzo è in realtà scarso, in quanto una volta azionata la leva per lo stazionamento e bloccato quindi l’asse anteriore, il Quadro rimane in piedi e fermo da solo.

RETROVISORI I due specchi fissati al manubrio si sposano bene con la linea del Quadro 350D, sono di facile regolazione e con una superficie ampia che permette un’ottima visibilità; la forma allungata nella parte superiore verso l’esterno ricorda in parte alcuni specchi di auto sportive.

RUMOROSITÀ Guidare il Quadro è piacevole nel contesto cittadino, ma risulta ancora meglio in quello extraurbano. Il terminale è silenzioso anche quando si inizia a spingere un po’ e, nonostante la ciclistica non convenzionale e le relative sovrastrutture dimensionate per la sospensione HTS, gli accoppiamenti delle plastiche e le rifiniture sono studiate per ridurre al minimo vibrazioni e relativi rumori, a vantaggio di una guida tutto sommato rilassante.

CAPACITÀ DI CARICO Il posizionamento del serbatoio nel tunnel centrale lascia un discreto vano sotto la sella che permette l’alloggiamento di due caschi. È possibile all’atto dell’acquisto scegliere tra la sella normale o quella alta, che oltre a variare l’altezza da terra modifica la capienza del relativo vano, permettendo di riporre un casco integrale e uno jet con la prima e due caschi integrali con la seconda. Di serie è presente anche un comodo portapacchi posteriore dove poter legare un bagaglio oppure installare il bauletto presente nel catalogo accessori. Nel retroscudo poi, sono stati ricavati due portaoggetti con apertura a pressione per le piccole cose, molto pratici.

MANEGGEVOLEZZA Chi sceglie il Quadro 350D è sicuramente consapevole che le buone doti di stabilità saranno inversamente proporzionali a quelle di maneggevolezza soprattutto nelle manovre da fermo. Le due ruote anteriori che ben saldano il contatto con il suolo non sono infatti facili da governare soprattutto nelle manovre da fermo e alle bassissime velocità. Inoltre, per spostare lo scooter da fermo bisogna mantenere l’equilibrio correttamente in quanto non esiste un sistema di bloccaggio della sospensione se non a ruote ferme.

FRENATA La frenata combinata che sfrutta l’impianto idraulico con tre dischi sulle tre ruote è potente. Il sistema però che ripartiziona la frenata posteriore utilizzando sia il freno sul manubrio che quello a pedale risulta poco modulabile e progressiva, sia nell’utilizzo contemporaneo dei due comandi che in quello singolo dell’uno o dell’altro, ha una fase iniziale dove si riesce ad accennare solo un rallentamento, per poi improvvisamente tendere a bloccare.

STABILITÀ Indiscusse le doti di stabilità del Quadro, che permette di affrontare curve anche in presenza di umido, sabbia o sconnessioni nella massima sicurezza. Volendo poi andare a cercare il limite della tenuta su pavimentazioni particolarmente scivolose tipo quelle dei parcheggi sotterranei, si possono fare frenate decise arrivando a bloccare l’anteriore con rischi minimi. Se poi il luogo lo permette e si vuole esagerare con la manopola del gas, il propulsore di 313 cm³ permette divertenti sovrasterzi proprio come nell’utilizzo dei quad.

IN PIEGA Il Quadro 350D è assolutamente una novità e come tale anche il suo utilizzo è una cosa nuova, soprattutto in curva. Alla prima svolta che si deve affrontare la sensazione è quella di andare dritti, impotenti rispetto alla ciclistica rigida, ma poi l’approccio cambia e si intuisce che, per guidare al meglio la creatura dello staff di Marabese, serve buttarsi dentro alla curva con tutto il busto e magari anche con le braccia leggermente “aperte”, un po’ come se ci si dovesse sporgere dalla moto per andare a cercare il cordolo con la saponetta. Digeriti quindi i primi chilometri di questo diverso modo di guidare, ci si accorge come è facile buttarsi dentro le curve con la certezza di avere un anteriore fisso a terra anche negli ingressi decisi sullo sconnesso.

EROGAZIONE Il propulsore taiwanese è sincero e lineare nell’erogazione, con un buono spunto e la potenza adeguata alla massa del Quadro. Certo l’aerodinamica e l’ingombro non fanno raggiungere velocità di punta da motomondiale, ma l’accelerazione, sia da fermo che in caso di sorpasso, è all’altezza del mezzo.

TRASMISSIONE Il cambio automatico tradizionale con frizione centrifuga ha un comportamento omogeneo e lineare dalle basse velocità come anche quando si richiedono accelerazioni in velocità. Procedendo anche in piccoli spazi si riesce a dosare linearmente la potenza senza vibrazioni o strattoni.
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PNEUMATICI Le tre ruote sono equipaggiate di serie con pneumatici dal disegno sportivo e con numerosi intagli fino alle estremità, per garantire, come se già non bastasse, l’aderenza sia sull’asciutto che in caso di asfalto bagnato. Per una guida più confortevole si è cercato poi di utilizzare diametri delle ruote generosi: all’anteriore le due ruote hanno cerchi di 14” mentre quella posteriore è di 15”.

PESO Anche se l’apparenza inganna, il Quadro non esagera sulla bilancia, facendo rilevare un peso in ordine di marcia di 214 kg con un bilanciamento leggerissimamente spostato verso l’asse anteriore. Rispetto a uno scooter tradizionale, dove di solito è evidente un alleggerimento sulla zona anteriore, risultano più delicate le manovre da fermo dove occorre un minimo di decisione.
VELOCITÀ Anche se la protezione aerodinamica sul pilota potrebbe essere migliorata vista la generosa conformazione dell’anteriore, la velocità massima che si può raggiungere di 114 km/h (indicata 127 km/h) è adeguata al tipo di veicolo e allineata a quella raggiungibile con altri mezzi simili.

ACCELERAZIONE Il quattro tempi della Aeon Motor permette al Quadro di coprire in poco meno di 8 secondi la distanza dei 100 metri e in 19”25 quella dei 400 metri. Risulta invece leggermente meno efficace nell’allungo impiegando più di 39” per raggiungere il chilometro.

RIPRESA Come per l’accelerazione, il Quadro dimostra una ripresa migliore nella prima parte della misurazione, impiegando poco più di 5 secondi per raggiungere i 100 metri dalla velocità di 50 km/h e 16”57 per i 400 metri. Il chilometro viene raggiunto invece in 36”35 con una velocità di uscita prossima a quella massima (112 km/h).

CONSUMI Il compromesso tra prestazioni e ciclistica ha fatto registrare durante i test un consumo medio di 22,1 km/l che grazie anche alla capacità del serbatoio permette al Quadro 350D un’autonomia totale di circa 287 km, valore di tutto rispetto considerato l’utilizzo prevalentemente urbano.

SPAZI D’ARRESTO I tre dischi che agiscono sulle tre ruote hanno una buona risposta anche nelle frenate decise, dove per fermarsi da 60 km/h servono appena 13,4 metri. Abbiamo notato invece un allungamento dello spazio di arresto utilizzando in contemporanea sia i freni al manubrio che quello a pedale.

POTENZA Il monocilindrico a 2 valvole dimostra di avere un buon equilibrio tra erogazione e potenza che risulta alla ruota di 14,9 kW raggiunta a 7.300 giri/min, con un andamento regolare al salire dei giri.

COPPIA Anche le caratteristiche di coppia confermano le buoni doti del Quadro raggiungendo un valore massimo di 19,78 Nm. Nel grafico si può notare la presenza di due picchi principali di coppia ai 4.000 e 7.000 giri/min che si traducono nella guida in una spinta presente, quando richiesta, alle basse andature ma anche in allungo.

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