Kawasaki ER-6n

Kawasaki ER-6n
Simile alla precedente e allo stesso tempo diversissima, la nuova ER-6n cambia nella forma e nella sostanza. È più bella e più armonica ma rimane se stessa grazie a una facilità, al solito, disarmante. Come se non bastasse è anche fatta bene e molto abbordabile: dai concessionari a partire da 6.450 Euro

Redazione - @InMoto_it

01.03.2012 ( Aggiornata il 01.03.2012 10:11 )

La Guida

Le importanti modifiche che hanno interessato quest’ultima evoluzione della ER-6n non ne hanno stravolto il carattere ma sono andate a migliorare il comportamento dinamico in tutti i frangenti rendendo questa piccola nuda ancora più divertente e facile. Il peso limitato e le ottime qualità di coppia e potenza, unite al peso ridotto, la rendono estremamente divertente sui percorsi guidati, anche fra le mani di piloti esperti. Il risultato complessivo va quindi oltre le aspettative, soprattutto in considerazione del prezzo finale, interessante anche per chi vuole avvicinarsi alle due ruote senza distendere troppo il passo.

COMFORT PILOTA La posizione in sella non ha subito radicali modifiche rispetto all’ultima versione ma significativi e interessanti miglioramenti, a tutto vantaggio della sensazione di controllo e del comfort globale. La ER-6n si guida impugnando il largo (e piuttosto arretrato) manubrio e adagiandosi su una sella che è incredibilmente stretta e sufficientemente morbida. Il carico sui polsi è quasi inesistente così come sulla schiena, quasi perpendicolare al suolo. Il serbatoio è snello nella parte di contatto con le gambe e anche i meno alti non faticheranno ad appoggiare entrambi i piedi a terra. La ER-6n è una moto piccola ma ospitale anche con chi è alto.

VIBRAZIONI Il bicilindrico parallelo è notoriamente un motore ricco di vibrazioni, eppure sulla ER-6n il livello dei tremolii è sempre sopportabile e quasi mai fastidioso. Il merito va ad un corretto isolamento nei punti di contatto, ancorati elasticamente, e ad un’ottima equilibratura degli organi interni del propulsore.

SOSPENSIONI Non si tratta certamente di unità particolarmente pregiate, eppure il risultato globale è più che buono, soprattutto per quanto riguarda la forcella.
I cambiamenti rispetto alla precedente versione sono importanti e interessano sia la taratura che la corsa, più lunga di 5 mm per l’unità anteriore e di 2 mm per il monoammortizzatore. La scorrevolezza e la sensazione di controllo sono a buoni livelli e ben si sposano con la filosofia della moto. Anche a ritmi serrati le risposte sono comprensibili e facilmente gestibili e solo dal monoammortizzatore ci si può aspettare qualche reazione un po’ brusca.  

PROTETTIVITÀ Il piccolo cupolino è più utile ad ombreggiare la strumentazione che non a deviare il flusso d’aria.
Su questa naked il pilota è completamente esposto e può trovare un leggero conforto, da questo punto di vista, solo nella zona delle gambe, riparate dalla particolare conformazione del serbatoio che va ad allargarsi verso la parte frontale.

MANOVRABILITÀ A conti fatti i chilogrammi non sono pochi ma i ridotti ingombri e la posizione in sella aiutano nelle manovre da fermo e a bassissima velocità. Il largo manubrio e l’angolo di sterzo contribuiscono a rendere ancora più facile il controllo.

COMANDI Una piacevole sorpresa è stata quella di trovare le leve di freno e frizione regolabili nella distanza dal manubrio, un semplice accorgimento raro da incontrare su moto di questa categoria. Anche l’aspetto è sufficientemente curato. I blocchetti elettrici e i comandi a pedale sono invece meno convincenti: la funzionalità non merita critiche ma la rifinitura, soprattutto dei primi, è decisamente migliorabile. Sempre pratico e irrinunciabile il tasto del lampeggiatore di emergenza posizionato sul blocchetto di sinistra ed immediatamente raggiungibile durante la guida.

CAVALLETTI La stampella laterale ha un aspetto povero ma risulta facile da azionare e sicura nello scatto. La superficie di appoggio è risicata tuttavia la moto rimane piuttosto perpendicolare al suolo (con pregi e difetti di questa scelta) e il peso non grava troppo sul componente.

RETROVISORI Una soluzione più originale avrebbe forse convinto di più sul piano estetico, ma la funzionalità degli elementi scelti è apprezzabile. La vicinanza del manubrio crea qualche problema di visibilità solo se ci si accuccia sul serbatoio.

RUMOROSITÀ Il bicilindrico parallelo ha un suono fin troppo educato che non mette in risalto l’animo sportivo che sa tirar fuori non appena si presenta l’occasione. Un po’ più di cattiveria non avrebbe disturbato nemmeno il più sensibile pedone.

ILLUMINAZIONE Il gruppo ottico anteriore a doppio proiettore sovrapposto fornisce un fascio luminoso profondo e sufficientemente potente per guidare in sicurezza con qualsiasi condizione di luce.

CAPACITÀ DI CARICO Il sottosella è davvero risicato ma permette di stivare documenti e piccoli oggetti senza problemi. Lo spazio a bordo non è molto ma se si viaggia in solitudine si possono sfruttare i pratici ganci per ancorare le cinghie o il “ragno”, senza rovinare nulla. L’aspetto sportivo della ER-6n si coniuga perfettamente con un comportamento dinamico molto convincente. Chi ricerca il piacere di guida assaporando il tiro di un motore sempre vigoroso, lasciandosi cullare da una ciclistica facile e svelta, potrebbe trovare in questa rinnovata nuda l’ideale compagna di strada.

MANEGGEVOLEZZA L’azzeccata posizione in sella e l’ottimo bilanciamento globale fanno sì che la piccola Kawasaki si lasci condurre senza alcuno sforzo anche dove gli spazi si fanno angusti. La ciclistica è svelta, i cambi di direzione veloci e e la sensazione di avere tutto sotto controllo non viene mai meno, anche quando si esagera un po’.

FRENATA L’impianto frenante non manca di potenza ma la modulabilità non è eccezionale ed è facile incappare in qualche bloccaggio, soprattutto per quanto riguarda l’asse posteriore. Nella guida spensierata il difetto è difficilmente avvertibile.

STABILITÀ La taratura delle sospensioni offre un ottimo compromesso fra agilità e rigore direzionale. La ER-6n rimane una moto gestibile in tutte le condizioni d’uso, anche quando l’asfalto non è perfetto e i tagli longitudinali mettono in crisi la ciclistica. La sensazione di controllo, complice anche l’ottima posizione di seduta, non viene mai meno.

IN PIEGA Una nuda costruita per rendere la vita facile a piloti di ogni caratura, svelta da spingere in piega e altrettanto semplice da gestire una volta raggiunto l’angolo giusto. Le sospensioni non vanno in crisi facilmente e non si dimostrano refrattarie nemmeno sotto sforzo evidente. Alcune risposte un poco più brusche rimangono comunque facilmente contrastabili e il feeling di guida è sempre a buoni livelli. A patto di ricordarsi che la ER-6n non è una sportiva ed è costruita per trotterellare, non galoppare.

EROGAZIONE Gli interventi che hanno interessato gli apparati di aspirazione e scarico non hanno stravolto la scheda tecnica (i numeri sono pressoché sovrapponibili alla serie precedente) ma hanno reso la nuda giapponese più equilibrata e divertente di quanto già non fosse. Il motore è corposo fin dai minimi regimi e prende i giri con facilità e vigore, distendendosi in un allungo che “merita spesso una visita”...
A trarre vantaggio da questa pulizia di funzionamento sono quanti si trovano a bordo. Il pilota, oltre a contare sempre su una buona riserva di potenza, può limitare l’uso del cambio e sfruttare l’inaspettata elasticità che il bicilindrico ostenta fieramente.

CAMBIO Morbido e sufficientemente veloce, il cambio della ER-6n non merita appunti negativi: convince sia la spaziatura che la rapportatura finale che può spingere questa moto a poco meno di 200 km/h effettivi. Mica poco!

FRIZIONE La leva di azionamento è morbida e regolabile nella distanza dalla manopola; la modulabilità è buona e non lascia spazio a critiche: il giudizio complessivo sulla frizione non può che essere positivo.

TRASMISSIONE La trasmissione finale a catena è silenziosa e precisa e anch’essa non merita disappunto.

PNEUMATICI Le Dunlop Roadsmart II di primo equipaggiamento ci hanno convinto: la sezione del pneumatico posteriore (160/60) contribuisce a rendere ancora più facile e svelta la discesa in piega. Tenuta di strada e feeling sono su alti livelli.

PESO Nonostante le dimensioni possano far pensare Il contrario, la ER-6n non è una moto leggera in senso assoluto. I 194 kg (a secco) rilevati dalla nostra bilancia non fanno gridare al miracolo e non rendono giustizia alla sensazione che si prova non appena si dà vita al piacevole bicilindrico.

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