Il muso schiacciato e affusolato anticipa la rotondità del serbatoio, ingobbito verso la sella. La zona anteriore è “piena” ma leggera e offre un colpo di vista più armonico e ricco della serie precedente rifacendosi, più o meno fortemente, alle linee della Z 1000.
Le modifiche, tuttavia, non hanno interessato il solo aspetto esteriore: il bicilindrico parallelo, grazie a mirati interventi allo scarico e alla gestione elettronica del motore, ha guadagnato un tiro più corposo ai bassi regimi senza sacrificare il significativo allungo.
Anche la ciclistica non è stata risparmiata dal pesante restyling e se il forcellone palesa la rivoluzione, le novità che l’inedito telaio introduce sono ancora più suggestive: il nuovo doppio trave discendente ha preso il posto dell’unità a diamante e il serbatoio ne suggerisce l’elegante profilo. La zona centrale e del reggisella è ora più compatta, caratteristica che migliora il comfort di guida e l’inserimento nel corpo macchina.
L’ottimo lavoro effettuato dai tecnici Kawasaki e la buona qualità percepita non hanno però influenzato negativamente il prezzo di acquisto che in questa nuova versione è ampiamente giustificato dagli importanti contenuti, e che la rendono un veicolo interessante per molti.
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Kawasaki ER-6n
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