Il virologo risponde sui social a chi rifiuta AstraZeneca: "Come tutti i sedicenni del 1979, non portavo il casco. Mi vengono i brividi a ripensarci"
In prima linea da quando è scoppiata la pandemia a inizio 2020, Roberto Burioni è uno dei virologi più noti in Italia. Il medico, che opera al San Raffaele di Milano ed è inoltre Direttore scientifico di Medical Facts, è una delle voci più ascoltate in materia di Coronavirus, e ha recentemente usato una metafora motociclistica riguardo il tema dei vaccini.
In questi giorni infatti si dibatte sul vaccino AstraZeneca, che ha percentuali di efficacia minori rispetto a Pfizer e Moderna. Percentuali che hanno indotto molti cittadini a rifiutare di farsi vaccinare con il farmaco AstraZeneca. Burioni ha risposto su Twitter postando una foto risalente al 1979, quando lui era appena 16enne e, come tutti i suoi coetanei, guidava un motorino (sembra essere proprio una Vespa). Burioni fa però mea culpa ammettendo di "avere i brividi" a pensare al fatto che a quel tempo non indossava il casco, inconsapevole del fatto che si tratta di una protezione in grado di proteggere il guidatore del 40% in caso di incidente.
Uso questa mia vecchissima foto per dire che io, come tutti i sedicenni del 1979, non portavo il casco. Mi vengono i brividi a ripensarci, pensando che offre una protezione del 40% dalla morte per incidente. Pensateci quando rifiutate il vaccino AstraZeneca che protegge al 60%. pic.twitter.com/mxyU0cNZmD
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) February 14, 2021
Burioni ha utilizzato quindi la sua esperienza da scooterista per convincere coloro che rifiutano il farmaco AstraZeneca (efficace al 60%) a cambiare idea. Avrà effetto?
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