Storie di Moto: la Lamone e il suo creatore Gianò

Storie di Moto: la Lamone e il suo creatore Gianò

Dai micromotori ai fucili, dalle stufe a una rivoluzionaria 125 GP, fino a prototipi dal consumo irrisorio. Poca scuola e tanto ingegno, Giovanni Melandri inventò di tutto

Dario Ballardini

16.02.2022 12:31

Gli esperimenti e le corse

Aveva progettato e realizzato un motore stradale di 48 cc a due tempi con l’ammissione a disco rotante e il cambio a tre marce, e successivamente un bicilindrico boxer di 100 cc a presa diretta – cioè senza frizione né cambio – con l’ammissione controllata da un unico disco rotante e le stesse termiche dei micromotori. Ne vennero realizzati tre esemplari, uno fece qualche gara su un kart guidato dal pilota Benelli di Mezzano. "Non ottenne risultati perché aveva problemi di accensione e si fermava – ricorda Piero Mazzotti “Pirò”, il braccio destro di ”Gianò” –, però fino a quando andava era valido. Venne montato anche su una moto, la guidai io ma non continuammo a lavorarci perché era una cosa ormai superata".

Il progetto era molto interessante ma venne abbandonato con la sospensione delle attività motociclistiche della “Metallurgici e Affini”, nel 1952. Le due ruote però tornarono alla ribalta molto presto perché è qui che salta fuori il nostro Germano Zanetti detto “Tap”, a quel tempo un ragazzino assunto in cooperativa come saldatore. Correva in moto nella categoria Cadetti con una Guazzoni ”Matta” 60 e andava forte, “Gianò” cominciò ad aiutarlo e fuori dall’orario di lavoro lui e alcuni colleghi rifecero completamente la moto, motore e telaio; restarono solo carter e cambio. Era di 50 cm³, ovviamente venne chiamata Lamone, e a Rimini vinse la prima gara del campionato Cadetti battendo le Guazzoni e facendo anche il miglior tempo in prova

"Il signor Guazzoni ci diceva sempre: ”Tutto quello che fate voi io l’ho già provato” – ricorda Enrico Savorelli che in quel periodo seguiva le corse con Melandri –. Ma la nostra moto andava più forte delle sue". Era il 1971, Zanetti vinse il campionato. Negli anni successivi la Lamone 50 fu sviluppata ulteriormente e la guidarono valenti piloti come Mariannini, Gazzola e Ribuffo ma il risultato più prestigioso resta quello di “Tap”. Il neo campione italiano continuò a correre con buoni risultati e fece anche qualche gara di Mondiale.

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