Festa 8 marzo: più ragazze in moto e meno ombrelline

Festa 8 marzo: più ragazze in moto e meno ombrelline

La moto è da sempre uno stereotipo di mascolinità, noi motociclisti amiamo cavalcare immaginari da uomini duri, anni '80, di quelli che non devono chiedere mai... Eppure, la moto è anche uno dei mezzi sessualmente più liberi che ci sia

Nicolò Bertaccini

08.03.2023 10:02

E' capitato a tutti di rimanere colpiti vedendo una lunga chioma di capelli che si libera da un casco, magari in cima ad un passo dove siamo stati bastonati da quello stesso casco. La moto è così. Da sempre è un oggetto carico di testosterone, un territorio maschile, intriso di tutti gli stereotipi di genere che hanno abitato gli scorsi decenni. La moto, se dovessimo darle una collocazione storica, sarebbe un perfetto oggetto anni '80, di quelli nati per l'uomo, che esaltano l'uomo ai limiti, quello duro, puro, che basta a se stesso, che non deve chiedere mai, come recitava uno slogan dei tempi.

La moto è da sempre libertà, passione, adrenalina, scoperta...

La moto è anche un oggetto sessuale, quante volte abbiamo sentito biker dire che una moto è sexy, che fa sangue, che eccita. Però, nonostante sia così connotata, o forse proprio per questo, è stato un arrendevole oggetto di conquista femminile. Da qualche anno, lustri, i passi si stanno pian piano popolando di motocicliste, di fanciulle che indossano casco, giacca e protezioni e si godono la  libertà che la moto trasmette. Già, come sempre il pubblico femminile ci ha riportato alle cose importanti. E' vero che la moto è un territorio anni Ottanta ma la moto, prima di essere stata sfruttata per compensazioni di virilità, è stata libertà, indipendenza, scoperta, passione, adrenalina.

Il motociclismo è solo maschio? No...

Questo ci ricordano tutte le biker che incrociamo sui passi. Lo dicono i loro sorrisi, lo dicono la loro capacità di vivere la moto a modo loro, senza dover scimmiottare nessuno per far parte di questo mondo. La moto è genderfree, come forse scriverebbero penne più raffinate della mia, un mezzo che non ha colori, che si lascia plasamare da chi la guida. E potete chiedere conferma a tutti coloro che fanno corsi di guida, le fanciulle guidano molto meglio dei maschietti. Non sempre sono più veloci ma sono precise, confidenti, attive e sempre meno trascinate dal mezzo. Vederle guidare sui passi è uno spettacolo. 

Oggi è l'otto marzo, una ricorrenza piena di significati e di contraddizioni, uno di quei giorni in cui chi ha un po' più di sensibilità non sa più come comportarsi, si fanno gli auguri, non si fanno? In questa giornata noi abbiamo il privilegio di essere motociclisti, di avere una passione che, nonostante il nostro atteggiamento spesso da maschio alfa, ci unisce, ci permette di essere esattamente come vogliamo, per il semplice fatto che la moto non ci chiede altro: essere noi stessi, goderci quello che facciamo, metterci passione. 

Quindi, a costo di offendere qualcuno, tanti auguri a tutte le motocicliste. Ogni chilometro ci ricordate che la moto è passione, libertà e gioia.

Sinje Gottwald, attraverso l'Africa con la sua Kalk AP

Sinje Gottwald, attraverso l'Africa con la sua Kalk AP

Sinje Gottwald, account manager per il b2b di Cake, è la donna che ha realizzato il viaggio più lungo con una moto elettrica. Partita dalla Spagna con la sua Kalk AP di Cake, è infatti arrivata in Sudafrica: un percorso di 13mila km e 124 giorni.

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