La filosofia di Colin Chapman vive ancora... grazie alle moto

Una filosofia che oggi sopravvive grazie alle moto

Altro fondamentale principio del "pensiero Chapmaniano" tanto caro agli appassionati è legato al rapporto peso/potenza. Ancor più che nelle auto, le variazioni di peso fanno differenza nel comportamento dinamico del mezzo, e in un ammasso di metallo e plastica da 200kg che sta sù solo grazie all'effetto giroscopico, anche un singolo chilo tolto nel punto giusto può cambiare guidabilità e prestazioni in modo netto.

Sulle auto, con normative di sicurezza e decine di centraline elettroniche e cavi, semplicità e leggerezza sono ormai un lontano ricordo, ma è proprio sulle due ruote che le parole di Colin possono ancora avere senso: "aggiungendo potenza andrai più veloce in rettilineo, togliendo peso andrai più veloce ovunque", un pensiero che i progettisti di auto sportive non possono più applicare in modo fedele, al contrario di chi realizza le più performanti moto di serie sul pianeta.

Se Colin Chapman oggi potesse leggere la scheda tecnica di una Ducati Panigale V4, sarebbe molto fiero dei progressi fatti dalle moto ad alte prestazioni: 215,5 CV su 175 kg, con telaio monoscocca e motore portante. Pensate che nel 1994 la 916 debuttò con 101 CV e 200 kg. Nelle auto non è possibile trovare esempi simili, e le vetture sportive sotto i 1000 kg sono ormai un lontano ricordo. Menomale che ci sono le moto a celebrare e onorare le parole di uno dei più grandi geni che l'automotive abbia mai conosciuto.

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