Sicurezza in moto: il futuro passa da veicoli sempre più connessi

Sicurezza in moto: il futuro passa da veicoli sempre più connessi

Ecco quali ricerche e quali strumenti sono stati individuati per rendere la circolazione, tra due e quattro ruote, più sicura

Franco Giallini

23.03.2022 ( Aggiornata il 23.03.2022 09:48 )

Viaggiare in auto e in moto: differenze significative

La strada insomma è ancora lunga e a rendere gli obiettivi del consorzio ancora più sfidanti ci sono oggettive difficoltà pratiche. Difatti abbiamo parlato finora di logiche di funzionamento e di applicazioni, ma un punto non secondario da considerare è che un PTW (Powered Two Wheels) è un veicolo piccolo, compatto e già oggigiorno ricolmo di componenti elettronici, pensare quindi di trovare posto per altri sensori e centraline non è affatto un problema da poco, basta dare un'occhiata ai primi veicoli di test che devono fare ricorso alle valigie laterali per contenere tutta la strumentazione necessaria. Inoltre una volta che il motociclo deve comunicare al guidatore queste informazioni si prefigura un nuovo ostacolo. Su un'autovettura si viaggia mediamente nel comfort, nel silenzio, con grandi display davanti agli occhi e con un parabrezza su cui si possono proiettare ulteriori informazioni. Su una moto invece si viaggia nel rumore, con vibrazioni importanti e si hanno piccoli display che per essere letti richiedono di distogliere lo sguardo dalla strada sempre che i riflessi del sole non ne impediscano la leggibilità. Insomma, su una vettura si possono recepire facilmente informazioni tattili, visive e acustiche, su una moto tutto diventa più difficile, a meno di non inserire dispositivi per la realtà aumentata all'interno di un casco connesso col veicolo, ma questa è un'ulteriore complicazione.

Salerno-Reggio Calabria: da cantiere infinito a... autostrada smart

Riassumendo: queste tecnologie per essere efficaci si devono diffondere in maniera capillare, e questo può avvenire solo a valle di un lungo e costoso processo di miniaturizzazione e industrializzazione con la massima attenzione all'ergonomia. Una nuova tecnologia per prendere piede deve essere affrontabile e sostenibile economicamente e
tecnicamente, ma deve anche essere riconosciuta come efficace ed accettata dagli utenti. Un dettaglio non trascurabile se si parla ai motociclisti, che in genere non sono così propensi ad accettare distrazioni e potenzialmente anche una riduzione del piacere di guida seppur in cambio dell'aumento della sicurezza attiva.

Gogoro e la mobilità elettrica: un prototipo di batteria allo stato solido

Indietro

2 di 2

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento