Sicurezza in moto: il futuro passa da veicoli sempre più connessi

Sicurezza in moto: il futuro passa da veicoli sempre più connessi

Ecco quali ricerche e quali strumenti sono stati individuati per rendere la circolazione, tra due e quattro ruote, più sicura

Franco Giallini

23.03.2022 ( Aggiornata il 23.03.2022 09:48 )

Ci eravamo lasciati descrivendo gli obiettivi del consorzio CMC, che, tramite la realizzazione di una rete interconnessa fra tutti gli utenti della strada, si propone di ridurre il tasso di incidenti.

SISTEMI E RETE

Alla base di questo immane progetto c'è un'analisi statistica estremamente dettagliata sulle cause degli incidenti in cui sono coinvolti i veicoli a motore a due ruote. Sono stati identificati gli scenari più frequenti di incidente con colpa o semplice coinvolgimento di terzi, dopodiché è stato valutato il possibile contributo dei vari strumenti di aiuto alla guida (i cosiddetti ADAS) per l'evitamento dell'impatto. Sono state definite tre categorie di applicazioni di sicurezza che si vorrebbe vedere implementate. In ordine di importanza troviamo i sistemi per "vedere ed essere visti" ovvero per evitare la collisione in caso di sorpasso, cambio corsia, rallentamento o incrocio. Questi sistemi vengono riassunti con le sigle MAI (Motorcycle Approach Indication) / MAW (Motorcycle Approach Warning) ovvero indicazione/avvertimento dell'avvicinamento di un motociclo. In seconda battuta, i sistemi per la prevenzione degli imprevisti, ovvero comunicazioni in tempo reale sulle condizioni del meteo, del manto stradale, su lavori in corso, sull'approssimarsi di veicoli di soccorso, tratti pericolosi o cartellonistica stradale provvisoria. La terza categoria comprende le applicazioni per rendere la guida meno stressante, fornendo informazioni sulla velocità ottimale da mantenere per ridurre i rallentamenti (la cosiddetta onda verde), per mantenere la distanza di sicurezza dai veicoli che si stanno immettendo da uno svincolo e proponendo in anticipo al guidatore informazioni sulle condizioni della viabilità prima di incrociare i segnali stradali fissi posizionati lungo il percorso.

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Insomma, stiamo parlando di una lunga serie di applicazioni, sono 19, che richiedono infrastrutture nella rete, sistemi di comunicazione fra veicoli diversi, segnalatori sui veicoli e software dedicati che devono essere sviluppati tenendo a mente non solo la dinamica di guida dei veicoli a due ruote, ma anche la loro architettura costruttiva. Uno studio approfondito di tutti gli incidenti stradali avvenuti nel 2016 in Germania che hanno coinvolto motocicli ed altri veicoli, mostra che nel 23% dei casi le applicazioni del primo gruppo avrebbero potuto prevenire l'incidente. Il problema è che questo lavoro di prevenzione può avvenire solo introducendo non solo le tecnologie più complesse come l'assistenza all'incrocio e l'assistenza alla svolta a sinistra, ma facendo in modo che ne sia operata una diffusione capillare, in pratica tutti i veicoli devono essere connessi e dotati di queste applicazioni.

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