Rewind, KTM 1190 RC8: arma da taglio

Rewind, KTM 1190 RC8: arma da taglio

Nel 2007 KTM entra nel mondo delle supersportive con questa spigolosissima bicilindrica che corse nella Superstock e nella Superbike tedesca ma senza però raccogliere molto

Redazione - @InMoto_it

18.03.2022 17:33

Benino la prima. Nel 2003, al Salone di Tokyo, KTM tolse i veli a quella che da lì a pochi anni dopo sarebbe arrivata sul mercato come 1190 RC8, la prima - e finora unica - maxisportiva targata Mattighofen.
Fin dal suo debutto come concept in passerella, questa bicilindrica spiccava per un tema stilistico decisamente azzardato, con spigoli vivi a dettarne le forme della carrozzeria. Una scelta che però non tutti apprezzarono: la RC8 aveva una linea che piaceva o non piaceva. Non c'erano molte vie di mezzo.

KTM 1190 RC8: la tecnica

Di armi nel suo bagaglio tecnico la 1190 RC8 ne aveva da vendere: introduceva la filosofia del noto "ready to race" e lo faceva puntando su una guida facile, più che sulla pura prestazione del motore. Il bicilindrico austriaco era una unità a V di 75° di 1.149 cc ad iniezione elettronica, con potenza dichiarata di 154 CV a 10.000 giri/min per una coppia di ben 12,2 Kgm a 8.000 giri/min, ed era incastonato in un efficace telaio con struttura a traliccio in tubi d'acciaio al Cr-Mo, molto leggero (7,5 Kg). A fargli compagnia ci pensava un bellissimo forcellone in alluminio scatolato. Il tutto era poi completato da sospensioni marchiate WP per mono e forcella, con quest'ultima di 43 mm e completamente regolabile. Il peso a secco dichiarato era di 188 Kg.

La RC8, con il modello R, segnò il debutto nelle corse delle derivate di serie di KTM (già presente nei GP in 125 e 250) anche se solo in quella che all'epoca era la FIM Superstock (nel 2010 con il team Go Eleven raggranellò i migliori piazzamenti, seppur furono poca cosa) e nel Campionato IDM che vinse nel 2011 con Martin Bauer. Fu l'unica soddisfazione in pista per la bicilindrica austriaca che, nelle intenzioni di Mattighofen, sarebbe dovuta approdare nel mondiale SBK del 2009. Cosa che poi non avvenne. Purtroppo la moto non si rivelò all'altezza (o non supportata con sufficiente convinzione) della concorrenza giapponese, tedesca ed italiana e dopo poche stagioni si mollò la presa con la RC8 che salutò il mercato alla fine del 2015. E fu probabilmente un peccato per una moto molto ben bilancata nella ciclistica e prestazioni, con tanto da dire...

Ora la storia potrebbe cambiare per le sportive di casa KTM, con l'arrivo tra un anno della prossima RC990. Ma questa è un'altra storia.

Gira pagina per leggere le nostre impressioni pista nel test del 2008:

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