Moto Morini Scrambler

Moto Morini Scrambler

Per 10.900 Euro ci si porta a casa il fascino dei tempi che furono unito a prestazioni moderne, e a una notevole cura dei dettagli. Proprio quello che si dice un mix riuscito!

Redazione - @InMoto_it

01.07.2013 12:56

La Guida

Nata per passeggiare, si rivela un’ottima base anche per chi ha voglia di alzare il ritmo, basterebbero una forcella più a punto e pneumatici più performanti. Nella guida di tutti i giorni si apprezza una moto semplice, ma estremamente indovinata come abitabilità e facilità d’uso. Il colpo d’occhio poi è notevole e gli sguardi di tutti sono subito attirati, la Scrambler non sfigura in un centro storico dall’ora dell’aperitivo come in un rifugio di alta montagna, insomma un classico che si mette con tutto!

Comoda ed ergonomica: basta questo per spiegare la Scrambler, è vero che la sella non è esattamente bassa, ma c’è ben di peggio e le pedane sono un filo alte, ma il compromesso è molto valido, il manubrione poi infonde tanta sicurezza e una sensazione di grande controllo.

Comfort pilota La protezione aerodinamica è praticamente inesistente, ma la Scrambler non è fatta per andare forte o per i lunghi trasferimenti autostradali, ad ogni modo la posizione di guida comoda invoglia a macinare chilometri in totale relax. D’estate è da mettere in conto una certa dose di calore proveniente dal motore, d’altronde si tratta sempre di un 1200 e gli scarichi sottosella giocoforza contribuiranno a riscaldare l’ambiente.

Vibrazioni Il grosso bicilindrico sorprende anche sotto questo punto di vista, le vibrazioni sono praticamente assenti a tutti i regimi, al limite appena percettibili sulle pedane. A regime costante si marcia sul velluto, ovvio che spalancando con decisione gli impulsi degli scoppi si sentono eccome, ma in fondo è il suo bello, e comunque anche ai regimi più bassi non si avvertono strattoni o sussulti di alcun genere.

Sospensioni L’escursione delle sospensioni è corretta, si può affrontare qualche cavedagna anche a buon passo senza timore di incorrere in fondo corsa indesiderati, l’ammortizzatore posteriore poi è anche ben tarato, meno bene invece la forcella, che in fase di frenata non riesce a caricare a dovere il pneumatico anteriore e soprattutto mostra una scarsa scorrevolezza che non aiuta a prendere confidenza in mezzo alle curve con il già di per sé “scontroso” pneumatico anteriore.

Protettività La protezione aerodinamica come detto è un po’ scarsina, in effetti è presente un’unghia sopra al fanale, ma oltre ad alleggerire la spinta del vento sul casco poco altro può fare.

Manovrabilità 220 kg che tutto sommato si muovono abbastanza bene, perché il raggio di sterzata non è male e il baricentro non è troppo in alto. I più alti potranno fare manovra da seduti in sella, gli altri dovranno sorreggere la moto dal lato sinistro trovandosi vicino ai silenziatori, il paracalore farà il possibile, ma è meglio prestare attenzione...

Comandi Semplici e immediati, bello il comando di accensione su cui non è necessario insistere: un piccolo tocco e sarà poi la centralina ad azionare il motorino d’avviamento per il tempo necessario ad avviare il V2. Belle le leve di freno e frizione entrambe regolabili.

Cavalletti C’è solo il cavalletto laterale, una bella ed ampia stampella che ruotando esce molto di lato ed offre un solido appoggio in tutte le condizioni.

Retrovisori Sono cromati, sono retrò e sono tondi: le dimensioni non sono male, sono anche posizionati correttamente e le vibrazioni non disturbano la visuale, certo che la forma non è il massimo per assicurare un ampio campo visivo.

Rumorosità Il bello di questa moto è anche il ruggito del suo motore, i due silenziatori non ovattano eccessivamente il suono del motore ed ogni tanto in rilascio trapela anche qualche gustoso scoppiettio. Contenutissima la rumorosità meccanica.

Illuminazione La situazione non è male per via di un fascio abbastanza uniforme, ovvio che come tutti i fanali tondi esiste una sola lampadina a doppio filamento, quindi: o anabbagliante acceso o abbagliante, non è possibile averli entrambi.

Capacità di carico Attingendo al catalogo accessori si può scegliere fra diverse soluzioni tutte in tessuto morbido o in pelle, pratiche, robuste e stilose, ogni borsa in tessuto dispone poi di lucchetto e del “cappuccio” antiacqua in materiale plastico.

Maneggevolezza Non è leggerissima, non è sveltissima, ma piace parecchio perché offre una piacevole sensazione di controllo, raramente con una moto che supera abbondantemente i 200 kg ci siamo permessi slalom così fluidi in mezzo al traffico e una guida così sciolta anche nei tratti collinari più stretti ed impervi.

Frenata I valori numerici parlano di una moto che tutto sommato ben si comporta, attenzione però perché i due impianti, purtroppo privi di ABS ancorché optional, pur essendo modulabilissimi devono fare i conti con pneumatici tassellati che richiedono un minimo di apprendistato: niente frenate brusche o improvvise, i trasferimenti di carico sono importanti e fino a quando l’anteriore non si schiaccia a dovere al suolo, meglio non applicare la massima forza alla leva, pena concreti rischi di bloccaggio.

Stabilità Il progetto di base non si discute, tant’è che la moto si muove precisa a tutte le velocità, il rigore direzionale è però inficiato dai pneumatici tassellati che di fatto limitano tanto le velleità velocistiche anche del pilota più esperto.

In piega A costo di ripeterci non possiamo non ribadire come la moto avrebbe fame di curve, di tutti i tipi di curva, accettando di buon grado sia percorsi tortuosi e dissestati sia rapidi curvoni in sequenza, ma i pneumatici tassellati non permettono una guida fluida come la ciclistica permetterebbe, e gli angoli di piega raggiungibili sono calmierati dal modesto grip offerto. Va detto comunque che il raggiungimento del limite e chiaramente avvertibile e di conseguenza il pilota non viene mai colto impreparato.

Erogazione Punto forte della Scrambler, il generoso bicilindrico già a 2.000 giri spinge con poche incertezze, anche spalancando a bassa velocità con rapporti lunghi non ci sono strappi o vibrazioni fastidiose permettendo quindi una marcia tranquilla limitando l’uso del cambio. Da 4.000 giri in su la spinta diventa possente, fino ai massimi regimi. Piccole flessioni del valore di coppia sono difficilmente avvertibili durante la guida mentre avremmo preferito un intervento meno drastico del limitatore: va bene che non serve tirare le marce, ma è un peccato strozzare così la spinta del motore.

Cambio Gli innesti sono abbastanza precisi e lo sforzo alla leva è limitato, ad ogni modo qualche sfollata può capitare, soprattutto se non si è decisi nell’azionamento, più facile infatti incorrervi passeggiando piuttosto che nella guida impegnata.

Frizione Frizione a bagno d’olio con comando idraulico, una buona scelta per garantire il minimo sforzo alla leva e in effetti è così, inoltre si rimane sorpresi anche dalla più che buona modulabilità del comando. Encomiabile poi il funzionamento del sistema antisaltellamento che su un grosso bicilindrico dovrebbe essere d’obbligo, soprattutto quando ci si trova a gestire tanta coppia retrograda con pneumatici tassellati.

Trasmissione Trasmissione a catena semplice e robusta, più che buona la silenziosità in marcia.

Pneumatici Croce e delizia della Scrambler sono i pneumatici. I Karoo T collaborano al forte impatto estetico di questa moto che sembra pronta per girare “La grande fuga” con Steve McQueen: sono coperture molto valide per chi ha una moto targata con cui compie anche tanti trasferimenti, ma si dedica in primis all’off-road. Ovvio però che per una moto stradale sono troppo specialistici, il grip offerto è limitato, il comfort di marcia ne risente, la discesa in piega richiede un po’ di fiducia e manca di fluidità. Se si inizia a forzare, le temperature crescono e il grip cala ancora, il sottosterzo si fa sentire e le virgole nere in accelerazione diventano una costante. Ma in Morini sono pronti con una alternativa: a breve sarà proposto un nuovo tassellato con un disegno ancora una volta molto aggressivo ma più adatto per le strade asfaltate.

Peso 212 kg a secco non sono esattamente pochi, ma il giudizio rimane comunque positivo perché le masse abbastanza raccolte non creano inerzie ingestibili, la distribuzione dei pesi che privilegia il posteriore rende la moto abbastanza intuitiva nella guida.

Velocità Già il dato puro impressiona, oltre 225 km/h, e c’è da tenere in conto poi che viene realizzato con una naked a manubrio largo, la negazione dell’efficienza aerodinamica, e con tassellati estremi che a quella velocità “cantano” una musica tutta loro.

Accelerazione La Scrambler scatta bene e regge il ritmo di moto anche più potenti: merito di una buonissima partenza da fermo con la frizione che lavora bene e con un motore dall’erogazione piatta che rende gestibile la tendenza a impennare

Ripresa Il motore pieno e una bella rapportatura della sesta aiutano non poco quando si riprende in mano il gas, e i valori numerici confermano le sensazioni del tester, solo sulla classica misura dei 1.000 metri il tempo si alza un poco, ma non è un problema di erogazione: piuttosto ci si inizia ad approssimare al limite delle prestazioni velocistiche della moto.

Consumi Non è una moto fatta per viaggiare, ma l’autonomia non sarebbe comunque un problema. Difatti limitandosi col polso il possente bicilindrico permette medie chilometriche degne di cubature ben inferiori, e si potrebbe fare ancora meglio utilizzando pneumatici più efficienti e magari un furbo cupolino, ma non saremmo poi qui a parlare della Scrambler... Ovvio poi che se si decide di esagerare i consumi si alzano in fretta.

Spazi di arresto Buoni i rilevamenti nonostante i tassellati che offrono un grip appena sufficiente. Gran parte del merito va all’impianto frenante che permette una eccellente modulabilità, notevole anche la resistenza al fading.

Potenza Si tratta di un motore “depotenziato” ovvio quindi che i valori non siano riferimento per la categoria, ma proprio per questo motivo il bicilindrico della Scrambler impressiona: per la facilità insomma con cui raggiunge ed eroga una potenza comunque sufficiente in tutte le condizioni.

Coppia Osservare il grafico e prendere nota: a parte il valore di circa 98 Nm di per sé abbastanza elevato, il motore offre quasi la coppia massima per il 50% del suo range di giri oppure, dato ancor più roseo, badando di stare sopra ai 3.500 giri si dispone sempre e comunque di più di 80 Nm al polso destro, un assegno in bianco da spendere a piacimento.

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento