Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #5

Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #5

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La quinta tappa sulle strade di Russia, Ucraina, Transnistria, fino a raggiungere l’Italia

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

14.09.2018 12:33

CAMMINIAMO PIACEVOLMENTE NELLE PIAZZE tra filobus e furgoncini carichi, di chi ha appena fatto la spesa o torna da lavoro. Mentre lo facciamo, troviamo un vecchio BMW GS interamente ricoperto di adesivi. Capiamo subito che si tratta di un motoviaggiatore Moldavo. Sul baule, il percorso del giro del mondo iniziato nel 2010, quando ancora si potevano attraversare tutta l'Africa e la Siria. Lo vediamo seduto al bar, un uomo sulla sessantina con lunghi capelli bianchi e il classico gilet pieno di patch da motociclista. Sarà lui a indicarci il concessionario Yamaha dove troveremo una gomma anteriore e la catena nuova per Africa. È il primo concessionario di moto che incontriamo dall’inizio del viaggio.

NEL POMERIGGIO CI PERDIAMO NELL'IMMENSO MERCATO e spesso sentiamo parlare Italiano con accenti sparsi, tipici della nostra penisola. Ci sono molte donne del luogo, che lavorano come badanti in Italia. Non perdiamo l'occasione di assaggiare i vini locali. Qui la vite fu importata dai romani e la feteasca è oggi esportata in tutto il mondo. Trascorriamo il giorno di Ferragosto percorrendo i 700 km necessari ad attraversare Moldavia e Romania fino a raggiungere Veliko Tarnovo in Bulgaria, unica città di quella nazione che riusciremo a visitare.

ORMAI SIAMO IN EUROPA. Veliko Tarnovo è davvero una delle mete più visitate della regione e lo capiamo dalle comitive di turisti a cui non eravamo più abituati. Il motivo fondamentale è la sua cittadella ben conservata sulla collina che domina la città nuova. Ci godiamo una bella passeggiata tra negozi di ogni tipo e la visita del silenzioso monastero della trasfigurazione a pochi km dalla città. Interamente affrescato, anche sulle pareti esterne, ricorda quelli della bucovina rumena. Due giorni, ed è già tempo di ripartire verso quel mare che manca dalla nostra estate da troppo tempo: last stop, Greece.

LASCIATA VELIKO TARNOVO attraversiamo il bel passo di montagna Shipka, per poi deviare dal percorso principale e raggiungere la scalinata che porta ad un enorme monumento, in cima alla montagna, in ricordo dei giovani soldati russi e dei volontari Bulgari, che si scontrarono con l'esercito ottomano durante la guerra Russo-Turca. Il panorama è stupendo così come la strada che ci riporta a valle. Poi la strada torna a salire per attraversare i monti Rodopi che segnano il confine naturale tra Bulgaria e Grecia. Alla frontiera passiamo i documenti al poliziotto bulgaro che li passa a quello greco: appena vede che siamo Italiani ce li consegna con un bel "arrivederci". Cosi dopo circa 11.500 km entriamo nell’undicesimo stato del nostro viaggio.

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