Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #4

Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #4

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La quarta tappa attraverso il Kazakhstan, passando per Samarcanda fino al lago d’Aral

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

12.09.2018 11:53

DAVE ERA UN EX PIOTA DI MOTO, la cui carriera si è interrotta per un mostruoso incidente; è simpatico e ride mentre gesticoliamo quando guidiamo; ride della moka e delle nostre colazioni dolci, lui che non può rinunciare a uova, pane e salsicce; ride del nostro inglese e lo fa con noi, ogni volta che ci scordiamo una parola e cerchiamo in ogni modo di farci capire; ride del nostro serbatoio troppo piccolo, lui che con 50 litri potrebbe fare 700 km e invece si ferma con noi ogni 250 km; ride quando Serena mi chiede di fermarci per catturare con la sua macchina fotografica cammelli e strani cartelli stradali che parlano di divieti di circolazione e temperature. E noi ridiamo con lui, che ha tre figli e che dovrà tornare a casa prima della nascita di suo nipote.

CON LUI CONDIVIDIAMO LA TRISTE VISIONE DEL LAGO D'ARAL, quello che fu uno dei laghi salati più grandi e pescosi del mondo. A partire dagli anni ‘50 l'Unione Sovietica decise di deviare i suoi principali emissari (Amu Darya e Syr Daria) con canali di irrigazione per le piantagioni di cotone. Risultato? Dal 1978 a oggi la linea dell'acqua è arretrata di 100 km. La tragedia è visibile ad Aralsk, cittadina kazakha, di una tristezza disarmante. Qui c'erano l'industria di pesca più grande dell'ex URSS, cantieri navali dove lavoravano 3.000 persone, spiagge e stabilimenti balneari. Hanno lasciato le gru su quella che una volta era la banchina del porto. Dove c'era l'acqua, rimangono sabbia e polveri contaminate dai fertilizzanti dell'agricoltura.

DOPO ARAL SI “VOLA” A AQTOBE. Qui, per la prima volta in tutto il nostro viaggio, vediamo clochard chiederci soldi e tanti di loro, forse troppi, visibilmente alcolizzati o intossicati da chissà quale droga. L’ultima tappa insieme a Dave è lunga altri 600 km tra pianure, deserti, piantagioni, oasi e cammelli, fino a raggiungere Uralsk. Altra enorme città dopo km di nulla. Tutto sembra nuovo e non finito; dalle strade ai negozi, dalle case alle banche. Dave si fermerà qui due giorni, prima di affrontare la settimana di viaggio attraverso la Russia, per dirigersi poi verso capo Nord. Strade che si sono incrociate e che ora tornano a dividersi.

CI GODIAMO TUTTI INSIEME un’ultima cena cucinata da Serena e annaffiata con ottimo vino georgiano. “Goodbye David”, domani non ti potremmo più vedere nel nostro specchietto. Un giorno forse ti raggiungeremo in Canada per vivere una nuova avventura insieme. Noi domani continueremo il nostro viaggio verso Ovest, oltre il confine ci attende la Russia.

Il Cicca e la Sere: la pagina Facebook - Foto: Serena Baroncini

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