In moto da Roma a Napoli, solo curve!

In moto da Roma a Napoli, solo curve!

Un itinerario lungo percorsi adrenalinici e territori affascinanti, per collegare i due capoluoghi senza mai mettere le ruote in autostrada

01.12.2017 10:52

DA ALFEDENA AL LAGO MATESE: 80 KM CIRCA - Si continua a guidare col sorriso stampato sotto al casco fino a che - dopo aver imboccato la SS158 - non si raggiunge Colli al Volturno. Qui, cedete pure alla tentazione: fermarsi in uno qualunque dei punti di ristoro del centro abitato, lungo la strada principale (ndA, negli anni ne ho “testati” 3 o 4, tutti notevoli, difficile consigliarne uno) e darsi da fare con le incredibili prelibatezze locali, che pescano nella tradizione abruzzese/molisana, è sempre un’ottima idea.

DA COLLI AL VOLTURNO si prosegue, sempre sulla SS158, fino a Montaquila, per poi svoltare in direzione Isernia-Campobasso e, subito dopo, per Caserta, fino a raggiungere Capriati al Volturno, da cui inizia la suggestiva salita tutte curve fino a Letino - Gallo Matese: asfalto non sempre perfetto, ma panorami che ricompensano adeguatamente. Giunti a Gallo Matese, si costeggia il lago con le sue acque azzurre per poi - dopo aver attraversato Letino - ci si lancia sul nastro d’asfalto che raggiunge le sponde del Matese, le cui acque si riflettono improvvise sulla visiera del casco, grazie ad una spettacolare veduta dall’alto. Veduta, che si apre inattesa, dopo una lunga serie di curve e saliscendi. Consiglio: raggiungete le sponde, avventuratevi con la moto fino a lambirne le acque e lasciatevi scuotere dentro da una caleidoscopica ondata di colori.

DAL LAGO MATESE A NAPOLI: 90 KM CIRCA - L’ultima parte “curvosa” dell’itinerario prevede la bella discesa dal lago Matese a Piedimonte Matese, con scorci, pieghe e passaggi stretti, mentre guidi letteralmente “aggrappato” al costone della montagna, con vista a perdita d’occhio sulla sterminata vallata sottostante. Solo un po’ di traffico, nel week-end, a rovinare la festa: difficili i sorpassi, vista la scarsezza di rettilinei e la carreggiata decisamente angusta. Giunti a Piedimonte Matese, inizia la parte defatigante del giro, che si conclude, con un arrivo in surplace, a Napoli, dopo essersi lasciati alle spalle l’imponente veduta dell’acquedotto Luigi Vanvitelli, nei pressi di Maddaloni. Giunti a lambire il Capoluogo partenopeo, prima di fermarti, una puntatina alle falde del Vesuvio permetterà di gustarsi un tramonto così…

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