Prova Kawasaki Ninja H2 SX SE: primo contatto

Prova Kawasaki Ninja H2 SX SE: primo contatto#sottoesame

Abbiamo provato la dinamitica sport-touring di Akashi con motore sovralimentato nell’esclusiva versione SE. Le nostre impressioni a caldo...

Riccardo Piergentili e Diego D'andrea

La nuova Kawasaki Ninja H2 SX in versione SE è la protagonista di questa prova, una presa di contatto avvenuta sulle belle strade del Portogallo dove, in occasione della presentazione stampa internazionale, abbiamo potuto godere un primo assaggio di questo sofisticato mezzo. Una sport-touring iperprestazionale, equipaggiata con un vigoroso 4 cilindri supercharged da 998 cc e 200 CV di potenza.

Kawasaki Ninja H2 SX SE 2018, primo contatto - LE FOTO

Kawasaki Ninja H2 SX SE 2018, primo contatto - LE FOTO

Abbiamo provato la dinamitica sport-touring di Akashi con motore sovralimentato nell’esclusiva versione SE

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DICIAMOLO SUBITO, la Ninja H2 SX non è una moto ma un missile, una via di mezzo tra una sport-touring vecchio stile e una vera super-sportiva. La prima cosa che si avverte chiara è come i tecnici Kawasaki siano riusciti a sistemare il compressore centrifugo; se la H2, quindi, aveva una risposta molto molto brusca, non compatibile con l’erogazione di un motore da moto destinato all'uso stradale, adesso su questa SX la tecnologia è matura, nel senso che l’erogazione è diventata il punto di forza della moto; perché ai bassi è regolare, ai medi ha tiro e quando allunga è emozione allo stato puro. Un’erogazione - verrebbe da dire - quasi da motore aspirato, che però, quando va su e allunga, offre sensazioni uniche, difficilmente riscontrabili su altri modelli.

LA SENTI NELLE BRACCIA - Di fatto, potremmo considerarla globalmente un downsizing della Kawasaki ZZR1400, perché questa va di più ma è un 1000. Oppure, se preferite, il concetto si può invertire e si può vederla come una Z1000 SX ipervitaminizzata. La ciclistica è di tipo old style, bassa, lunga, l’avantreno non è sveltissimo e offre un certa sensazione di peso. Una moto che su un misto medio resta molto rotonda nella discesa in piega, mentre nello stretto è un po’ impegnativa, va guidata col corpo.

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