Test: con le Honda 1100 sulle strade "segrete" del Portogallo

Test: con le Honda 1100 sulle strade "segrete" del Portogallo

Chilometri di guida “over the top” tra Lisbona e Porto con le Honda Africa Twin, NT1100 e CMX1100 Rebel: un’overdose di curve e destinazioni “fuori rotta” dal fascino magnetico

23.08.2023 10:36

Un unico motore, tre universi distinti. Oggi i bicilindrici in parallelo fanno la parte del leone nei segmenti intermedi, ma Honda aveva compreso già da un po’ il potenziale di questa architettura all’interno di un contesto motociclistico in forte evoluzione come quello degli ultimi anni. Sin da quando, tempo addietro, ha deciso di resuscitare un mito del secolo scorso - la Africa Twin - rifondandola proprio attorno ad un moderno bicilindrico parallelo di 1000 cm3. Il resto della storia lo conosciamo già, un grande successo di vendite a cui ha fatto seguito, più di recente, l’arrivo di altri modelli realizzati sfruttando la stessa base meccanica ma dalla natura profondamente diversa: la tourer NT1100 e la bobber CMX1100 Rebel.
Ed è proprio per rimarcare i cardini di una scelta tecnica in cui ha creduto profondamente (proprio come col DCT), che la Casa giapponese ha voluto portarci alla scoperta di alcuni degli angoli più affascinanti (e segreti) del Portogallo in sella alle sue bicilindriche di fascia alta votate al viaggio. L’occasione perfetta per riscoprirne, oltre alle evidenti similitudini, le inconfondibili peculiarità.

Con le Honda 1100 in Portogallo: le foto del test

Con le Honda 1100 in Portogallo: le foto del test

Un lungo "road-test" da Lisbona a Porto attraverso alcuni degli angoli più suggestivi e meno noti del Paese, in sella alle Honda Africa Twin, NT1100 e CMX1100 Rebel

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HONDA NT1100: DIVORATRICE D'ASFALTO

Una experience che per noi - al momento di lasciare Lisbona alla volta di Porto - è iniziata subito in "first class", in sella alla Honda NT1100. Che oltre al motore, con l’Africa Twin condivide anche il telaio e gran parte della tecnologia a bordo, a cui però si aggiungono scelte e ottimizzazioni volte a enfatizzare l’utilizzo stradale, come ad esempio le ruote da 17’’. Una divoratrice d’asfalto, equipaggiata di tutto punto per affrontare in scioltezza le medie e lunghe distanze. La sella è ampia, le carene sono protettive, e il codino si sposa perfettamente con le valige in dotazione. Mentre il serbatoio da 20,4 litri garantisce medie chilometriche prossime ai 400 km.
Per una moto così il comfort è una voce fondamentale e la NT non delude. Semplicemente perfetta, poi, è la triangolazione sella/pedane/manubrio: si guida correttamente inseriti nel corpo moto, con il busto eretto e le braccia ben distese. Un’immediata sensazione di comfort, ben supportata dall’ampia carenatura, che protegge durante la guida deviando i flussi d’aria insieme ai piccoli deflettori aerodinamici (di serie), e al parabrezza regolabile su 5 posizioni. 
Ma come se la caverà un mezzo del genere quando si deve fare sul serio su un bel tratto misto? A ricordarcelo arrivano le strette curve nei dintorni del Castello di Belver, tra le ramificazioni del fiume Tago. Con la NT devi disegnare traiettorie, più col pennello, che con lo scalpello; anche se, quando la voglia di sportività sale, non si tira indietro. Nonostante il peso, la manovrabilità è elevata. Come anche la capacità di mantenere la linea una volta impostata la curva. Contrariamente ad altri modelli Honda, in cui il DCT può generare una sensazione di beccheggio all'anteriore, qui, grazie al buon sostegno offerto dalla forcella, e a una regolazione ottimale dell’acceleratore elettronico (molto smooth, e praticamente privo di effetto on/off), il fenomeno non si registra. Per quanto riguarda il mono, invece, il consiglio è di indurirlo un po’ rispetto alla regolazione standard per una migliore dinamicità. Tra i riding mode disponibili - che tra i parametri principali regolano potenza, freno motore e controllo di trazione - merita di essere menzionato “Tour”, che riesce a far sentire davvero “la moto nel polso”. 

EMOZIONI PURE: Africa Twin Adventure Sports

L’arrivo al Centro Geodésico de Portugal segna il cambio del testimone tra la NT e l’Africa Twin Adventure Sports, che ci accompagnerà fino alla cima più alta del Portogallo, lungo un tratto di strada a dir poco eccitante. E qui, questa campionessa di polivalenza totale, dimostra ancora una volta che - ruota da 21’’ o meno - quando si tratta di darsi da fare lei risponde sempre “presente!”. Una moto che non ha paura di nulla, la Honda Africa Twin. Di sicuro, non dei passaggi sterrati, compresi i più duri. Ma neanche di un adrenalinico percorso tutte curve, grazie a solide doti dinamiche e a un equipaggiamento sorprendentemente ricco, con soluzioni studiate ad hoc per afferrare orizzonti, senza fatica, ovunque conduca la voglia di esplorare. Sospensioni semiattive Showa integrate con i riding mode, luci cornering e una strumentazione “touch” da 6,5 pollici multifunzione (capace di dialogare con lo smartphone compongono la lista dei dispositivi di bordo, cui si aggiungono soluzioni votate al viaggio, come il capiente serbatoio, il cupolino regolabile e il comodo portapacchi in alluminio.  Poi, quando arriva il momento, i 102 CV del bicilindrico si scatenano in un’erogazione tonica, che fionda via dalle curve senza esitazione; anche a pieno carico. Un cavallo di Razza!

LA SORPRESA: CMX1100 Rebel

L’Africa che aggredisce infiniti curvoni in salita tra le spire infinite del Parco da Serra da Estrela rimarrà uno dei ricordi più belli dell’intero viaggio. Per la discesa, invece, si cambia di nuovo compagna: è la volta della CMX1100 Rebel. Per l'esattezza, l’ultima versione Tour DCT che dona alla custom di Casa Honda un piacevole appeal da “bagger” ricercata e contemporanea, grazie alla semi-carenatura fissa e alle valige laterali rigide che aumentano comfort e capacità di carico. In questo caso, il motore perde qualcosa rispetto alle cugine in termini di potenza massima (87 CV) per ottenere una maggiore coppia ai bassi, proprio come si conviene a una moto di questo genere. L’elettronica vanta controllo di trazione, Wheelie Control, Cruise Control e 4 Riding Mode (Standard, Rain, Sport e User) e comando del gas Throttle by Wire. Non da meno è la ciclistica, con forcella a cartuccia da 43 mm, ammortizzatori con serbatoio separato ("piggyback") e pinza freno anteriore a quattro pistoncini ad attacco radiale
A proposito del motore, per quanto l’uso di un bicilindrico parallelo possa far storcere il naso ai puristi del segmento, i vantaggi rispetto a un classico “V” (sempre per il segmento) si avvertono, sia in termini di compattezza, che di concentrazione del peso in avanti (che finisce col “caricare” meglio l’avantreno); inoltre, la moto risulta “più corta” e quindi più agile tra le curve. Tutti benefici che emergono quando si gira con un gruppo disomogeneo di mezzi: riuscire a tenere il passo di moto con caratteristiche che le rendono ben più spigliate nel guidato è un  risultato davvero niente male per una custom. Peccato solo per le pedane che  arrivano a toccare l’asfalto troppo in fretta. In sella si assume una postura allungata in avanti, con le braccia distese ad afferrare il largo manubrio e pedane centrate. Una posizione “caratteristica”, a sé, che non scimmiotta lo stile USA ma soprattutto, non scomoda; e questo, a vantaggio di chi volesse scegliere la Rebel anche per qualche viaggio (nonostante le borse laterali non vantino una capienza da record). Insomma, per essere una custom-bagger regala un comfort generale più che buono. Ma questo, in fondo, da una Honda te lo aspetti. Come ti aspetti anche quella capacità di far sentire subito chiunque a proprio agio, sin dai primi chilometri di guida.

UNIVERSO "1100"

L’arrivo a Porto, tagliata in due dalle acque del Tago, segna la fine del viaggio e il momento dei bilanci.
L’africa Twin è una conferma scontata, non a caso una delle protagoniste indiscutibili del mercato da più di qualche anno. La NT1100 è un po’ una perla nascosta… soprattutto da un design che andrebbe “alleggerito” (dal punto di vista visivo) e reso più emozionale. Poi c’è la Rebel, la custom che non ti aspetti, col motore che non ti aspetti e con tanto di DCT a bordo (in Italia la vendono solo così). Come a dire: hai personalità? Dimostralo!
Tre universi distinti, un unico motore.

IL VIAGGIO: PORTOGALLO SEGRETO

Dal quartiere della Baixa, al Chiado, passando per Bairro Alto, Alfama e Belém, la capitale del Portogallo è una delle città più affascinanti d’Europa. Il nostro itinerario parte da qui, dalla suggestiva Torre Vasco da Gama, che sorveglia l’omonimo ponte dal Parco delle Nazioni. La prima tappa è la spiaggia fluviale di Quinta do Alamal, immersa in un emozionante scenario naturale sulla riva del Tago, dove iniziano le prime belle curve del viaggio, sorvegliate dal Castello di Belver. Attraverso la A23 e la N2 si arriva poi al Centro Geodésico de Portugal, sulla Sierra de Melriça. In cima ad un’altura con vista panoramica a 360°, questo luogo è considerato il centro esatto del Portogallo. A segnalarlo, una piramide in muratura alta 9 metri, realizzata nel 1802. 
Raggiunta la vicina Serta, ci si lancia sulla N238, che alterna lunghi curvoni a tratti di misto più stretto fino alla cittadina di Barco. Qui, attraversato il Rio Zezere, si imbocca la N343 verso la Serra da Estrela, che con i suoi 1993 metri è la montagna più alta del Portogallo continentale; ma anche una delle destinazioni motociclistiche più belle d’Europa, grazie alla strada che la percorre e ai panorami mozzafiato. Indimenticabili, quelli che si possono godere da Torre, il punto più alto, presidiato da due vecchi radome che rendono il luogo ancora più affascinante. 
Dalla Serra, si “scende” verso Corregal do Sal fino alla tappa conclusiva del tour, Poto. Saranno le morbide atmosfere pennellate dal fiume. Sarà l’aria che profuma di viaggi oltreoceano o l’aroma del celebre vino che vi si produce, ma  la “Capitale del Nord” conquista all’istante. La Ribeira, il Ponte Dom Luis I, il Palácio da Bolsa, la chiesa di San Francesco, le cantine, le barche alla fonda sul Douro ricolme di botti… una meta che vale da sola il viaggio.

Con le Honda 1100 in Portogallo: le foto del viaggio

Con le Honda 1100 in Portogallo: le foto del viaggio

Honda Africa Twin, NT1100 e CMX1100 Rebel alla scoperta del "Portogallo Segreto" tra Lisbona e Porto

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