Come è cambiata: Honda Hornet

Come è cambiata: Honda Hornet

Dalla prima presentazione nel 1997 sono passati ben 25 anni, ed è tempo per la calabrona giapponese di rinnovarsi come mai prima d'ora. Mettiamo a confronto l'originale 4-in-linea con la nuova bicilindrica: hanno la stessa anima?

05.10.2022 ( Aggiornata il 05.10.2022 08:39 )

Meccanica: da quattro a due cilindri

L'altro punto critico che la nuova Hornet mette sul piatto è senza dubbio la nuova meccanica. Il motore biclindrico parallelo è un must di questi anni ed è la scelta di quasi tutti i costruttori generalisti per quanto riguarda le cilindrate medie. In Honda sono particolarmente bravi a realizzare motori con questa architettura e non abbiamo dubbi che questa unità derivata dalla 1000 dell'Africa Twin sarà un punto di riferimento. I numeri: 755 ccm, 8 valvole, 92 CV, 75 Nm di coppia, 190 Kg col pieno di benzina, manovellismo a 270°, 23 km/l nel ciclo medio WMTC. Il tutto confezionato in una ciclistica con telaio in traliccio di tubi in acciaio ed elettronica avanzata con ride-by-wire, 3 mappature, controllo di trazione e freno motore e altre chicche tecnologiche come il TFT multifunzione e connesso.

Nel 1997 non c'era elettronica o bluetooth, ma c'era la trovata tecnologica di ficcare un motore a 4 clindri derivato da una sportiva in una moto dedicata solo alla strada. L'unità della CBR 600F dell'epoca - inserita nel telaio monotrave della Hornet - erogava 96 cavalli e la moto pesava appena 173kg a secco. Se uniamo benzina e liquidi si arriva al peso dell'attuale Hornet, e la potenza non è poi così lontana. Quello che cambierà, di sicuro, è il carattere del motore, che passerà dall'essere esplosivo ad alti giri a un motore ricco di coppia ai bassi. La discendenza, in questo caso, non porta in dote niente del del passato, se non il logo dell'ala sul serbatoio.

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