Crossisti sotto accusa lungo la zona dello Sciliar, nelle Dolomiti, fino al Rifugio Bolzano: i loro comportamenti rovinerebbero il manto erboso e spaventerebbe la fauna alpina
Ennesimo capitolo nell'eterna questione delle moto rumorose e delle polemiche che si trascinano dietro. L'ultimo episodio in tal senso arriva da Bolzano e dalle moto trial che percorrono il Massiccio dello Sciliar, fino al Rifugio Bolzano, nelle Dolomiti, in una zona situata in pieno parco naturale.
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Scorribande che hanno fatto insorgere il Club Alpino della città altoatesina, proprietario del Rifugio, che ha dichiarato "inaccettabile" il comportamento dei crossisti: "Si tratta di un comportamento - scrive il presidente del CAI di Bolzano, Riccardo Cristofoletti - che non rispetta in alcun modo il delicato ambiente di montagna, che non a caso è sottoposto a tutela. Inoltre, l'utilizzo dei motori disturba le persone, danneggia il sentiero, rovina il manto erboso dei prati e spaventa la fauna alpina. A ciò si aggiunga l'inquinamento dell'aria, acustico e luminoso, visto che i mezzi sono scesi ormai con il buio".
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Il CAI ha condannato il comportamento dei motociclisti e anche quello di Harald Gasser, gestore del Rifugio, reo, secondo l'associazione, di tollerare e giustificare la presenza delle trial su quei terreni. Staremo a vedere come si risolverà la vicenda.
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