Ducati, riparte la produzione: "Tanti ordini e magazzini vuoti"

Ducati, riparte la produzione: "Tanti ordini e magazzini vuoti"

“Sarà un anno molto difficile ma ripartire è comunque un inizio. Abbiamo tanti ordini per le Streetfighter V4, per le Multistrada 1260 S Grand Tour e per le Panigale V2. La moto è un veicolo perfetto per la fase due”, dice Claudio Domenicali

Fiammetta La Guidara

27.04.2020 ( Aggiornata il 27.04.2020 09:34 )

“Questo stop è una catastrofe”, aveva detto pochi giorni fa l’amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali riferendosi alle misure per il contenimento dell’emergenza Coronavirus.

Oggi, lunedì 27 aprile, finalmente lo stabilimento Ducati di Borgo Panigale può far ripartire la produzione, anche se gradualmente.

Mascherine per tutti

I dipendenti che riprenderanno il lavoro non saranno ancora tutti, ma il quantitativo  minimo indispensabile per svolgere le attività di produzione e ricerca e dovranno rispettare un rigido protocollo di sicurezza sviluppato insieme alle RSU e oggetto di uno specifico accordo. Le mascherine saranno obbligatorie per tutti, indipendentemente dalle distanze.

"È indispensabile prestare grande attenzione al rispetto ferreo delle procedure di sicurezza: il virus non è scomparso”, ha ammonito Claudio  Domenicali. Molto importante il lavoro congiunto fatto con la Regione Emilia-Romagna. Sarà un anno molto difficile ma ripartire è comunque un inizio, abbiamo tanti ordini per le Streetfighter V4, per le Multistrada 1260 S Grand Tour e per le Panigale V2. La moto è un veicolo perfetto per la fase due: nessun problema di parcheggio e distanza garantita; sicurezza e divertimento al tempo stesso".

I motivi della ripartenza

Ducati sospeso temporaneamente la produzione nel suo sito bolognese venerdì 13 marzo per riorganizzare gli schemi produttivi. Poi è intervenuto il decreto che ha sospeso tutte le attività non essenziali e quindi, nonostante l’organizzazione fosse pronta, la produzione non è ripartita.

Il graduale miglioramento delle condizioni sanitarie ha consentito oggi al Governo di permettere la ripresa della produzione alle aziende ritenute strategiche per l’economia nazionale, la cui attività sia rivolta in modo prevalente alle esportazioni, e il cui prolungamento della sospensione rischierebbe di fare perdere al nostro Paese ulteriori quote di mercato.

La riorganizzazione

I primi a rientrare saranno alcuni lavoratori destinati alle linee di produzione. Inizieranno prima gli addetti all’officina, poi gli addetti al montaggio motori e, da domani 28 aprile, anche gli addetti ai montaggi delle moto.

I tecnici impegnati nelle attività sperimentali di Ricerca e Sviluppo avevano già ripreso le attività grazie al permesso per lo specifico codice Ateco, presenti quindi a Borgo Panigale i tecnici delle sale prova motori, quelli che svolgono test sulle moto e i test di laboratorio.

La produzione è stata riorganizzata, passando da un turno di otto ore a due turni di sette ore per permettere di avere all’interno dello stabilimento il minimo numero di persone contemporaneamente e quindi ridurre i possibili contatti. La mensa sarà attiva ma con un posto a sedere ogni quattro sedie.

Per quanto riguarda gli impiegati, l’uso dello smartworking rimarrà obbligatorio, solo chi non sarà in grado di svolgere il suo lavoro da casa avrà la possibilità di accedere allo stabilimento. Saranno quindi al lavoro da remoto tutte le risorse impiegate nell’area commerciale, marketing, IT, gestione personale, finanza, acquisti, logistica.

Continueranno a lavorare da remoto tutti i progettisti, i project manager, chi si occupa di calcolo e i designer. Saranno in questo modo garantite le consegne delle moto Ducati e lo sviluppo dei nuovi prodotti.

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Misure speciali

Ducati annuncia che le regole di comportamento rispettano il protocollo condiviso aggiornato del 24 aprile, e per alcuni punti sono ancora più restrittive. Ad esempio in Ducati vige l’obbligo assoluto di utilizzo delle mascherine, indipendentemente dalla distanza. Tutto il protocollo Ducati è il frutto del lavoro di una commissione congiunta fra azienda e RSU che si è formata il 23 febbraio, appena due giorni dopo la scoperta del primo contagiato in Italia.

Molte delle misure inserite sono il risultato di un’attenta analisi dei protocolli utilizzati negli stabilimenti Cinesi del gruppo VW, in particolare la FAW-VW di Chanchung, dove la produzione è stata sospesa solo per una settimana e dove tuttora sono in vigore rigorose misure di protezione, distanziamento e sanificazione.
 "Siamo pronti per partire, abbiamo lavorato duramente in queste settimane per ridurre al minimo ogni rischio”, ha dichiarato Claudio Domenicali. “Questo è il motivo per cui tutte le persone presenti in stabilimento indosseranno la mascherina: dobbiamo proteggere la popolazione aziendale dalla presenza dei positivi asintomatici che, pur in percentuale molto ridotta, sono oggi presenti e non saranno identificati dal test obbligatorio della temperatura.

I test sierologici possono aiutare ma rappresentano solo un’istantanea, andrebbero ripetuti ogni giorno prima dell’ingresso e questo è evidentemente molto difficile. Per questo sono così importanti mascherine e distanza”.

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Gli effetti del lockdown

L’amministratore delegato di Ducati ha poi sottolineato le criticità economiche di questo fermo forzato.

“Il mercato delle due ruote è fortemente stagionale e già il fermo produttivo di marzo e aprile ha avuto effetti molto negativi sulle vendite. Il mercato Cinese è già in piena ripresa, in Corea e Giappone le vendite vanno bene. In Germania i concessionari sono aperti da una settimana e già abbiamo una forte scarsità di prodotto.

“Credo davvero che questa ripartenza possa permetterci di ridurre, almeno in parte, l’effetto molto negativo del lockdown che siamo stati obbligati a fare, purtroppo nel momento peggiore.

“Abbiamo uno splendido portafoglio ordini: la nuovissima Streetfighter V4 appena lanciata ha ottenuto consensi unanimi da parte della stampa specializzata ed è la indiscussa regina della categoria. Purtroppo la produzione è stata bloccata ad appena un mese dall’inizio.

“Poi tanti ordini anche per la Multistrada 1260 S Grand Tour e per la Panigale V2. Abbiamo i magazzini vuoti anche di Multistrada 950 e Scrambler 1100 Pro”.

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“La moto è ideale per la fase2”

Claudio Domenicali ha ribadito l’importanza della moto in questo particolare periodo.

“La moto in questa ‘fase 2’ sono convinto si rivelerà un mezzo straordinario per unire divertimento, passione e possibilità di disporre di un veicolo con cui trascorrere i weekend ma anche muoversi in città velocemente e in tutta sicurezza, senza problemi né di parcheggio né di distanza sociale.

“Voglio ringraziare tutti i dipendenti di Ducati che hanno con pazienza e collaborazione gestito questa fase molto anomala e ci stanno supportando per gestire la ripartenza", ha concluso Domenicali.

Continuano ad essere sospese le visite del Museo Ducati, Fabbrica e Fisica in Moto fino a data da destinarsi, così come è vietato l’ingresso in stabilimento a fornitori, dealer, ditte esterne in appalto, e più in generale personale esterno, salvo necessità per la continuità delle attività produttive, di sviluppo prodotto e dei servizi generali.


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