The Batman: l'uomo pipistrello guida finalmente una vera moto

The Batman: l'uomo pipistrello guida finalmente una vera moto

Dopo le fantasiose interpretazioni dei precedenti capitoli della saga dell'uomo pipistrello, l'ultimo mostra una batmoto più "convenzionale", così come la sua compagna Catwoman. Che moto sono in realtà?

14.03.2022 ( Aggiornata il 14.03.2022 10:49 )

L'uomo pipistrello dei fumetti DC Comics è tornato al cinema per un ennesimo capitolo di una saga che sembra non avere mai fine, e che ogni volta porta sul grande schermo la visione del cupo mondo di Gotham City secondo diversi registi. L'ultima fatica è diretta da Matt Reeves, che ha scelto Robert Pattinson per il ruolo di Batman e Zoe Kravitz come Catwoman. Perchè parliamo di cinema? Perchè come sempre ogni episodio porta in scena una nuova Batmoto, e questa volta - finalmente - il "cavaliere oscuro" guida una moto vera!

Dall'incredibile Batpod ad una moto vera

Ci eravamo lasciati nel 2012 con l'ultimo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, nella quale il nostro eroe si mostrava in sella alla Batpod, ovvero una specie di moto dalle ruote enormi e dall'interasse chilometrico. Chi è appassionato di moto ha da sempre visto questa interpretazione delle due ruote come illogica, diametralmente opposta a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche necessarie per poterla ritenere anche solamente "guidabile". Fisica a parte (che nei film hollywoodiani non sempre ha la priorità) faceva scena ed è stata ben accolta dai fan della saga.

Quest'anno, invece, il nuovo regista ha voluto dare un pizzico di realismo in più alla storia, per lo meno per quanto riguarda i mezzi di locomozione. Bruce Wayne guida un'auto "normale", ovvero una sorta di muscle car americana che ricorda la mitica Interceptor di Mad Max e non un carro armato come la Batmobile della già citata serie Nolaniana. Quando si arriva alla Batcycle, la nostra curiosità viene ancora più titillata perchè è palese la natura "realistica" della moto che vediamo nel film, benchè tutte le caratteristiche meccaniche siano sapientemente celate dietro un costume di scena.

Analizziamo il mezzo, perchè c'è molto da osservare. Innanzitutto lo stile è a metà strada fra una cafè racer e un muscle bike, con una posizione molto caricata in avanti e semimanubri spioventi. Il codino corto fa risaltare il lungo forcellone, coperto in modo posticcio da una sovrastruttura rettangolare. Si intravede una catena di trasmissione e un ammortizzatore quasi orizzontale - che non sappiamo se ha funzione attiva e che per certi versi ricorda il mono del concept Moto Guzzi V12 di diversi anni fa. Il motore è coperto da una sovrastruttura fittizia, dalla quale escono anche due collettori di scarico che sono palesemente finti.

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