Caro carburanti: 103mila firme per lo sconto sulle accise

Caro carburanti: 103mila firme per lo sconto sulle accise

Altroconsumo “ Il governo ha adottato misure blande, i cartelli con i prezzi medi, che, come prevedibile, si sono rilevate del tutto inefficaci”

Redazione - @InMoto_it

21.08.2023 ( Aggiornata il 21.08.2023 10:08 )

I cittadini italiani hanno sottoscritto la petizione online di Altroconsumo – sono 103 mila - per chiedere al governo di rimettere lo sconto sulle accise e azzerare l'Iva sui carburanti, affinché si possa tamponare l'aumento esorbitante dei prezzi. Secondo Altroconsumo "Il governo ha adottato misure blande, i cartelli con i prezzi medi, che, come prevedibile, si sono rilevate del tutto inefficaci. Fino all'inizio di quest'anno era in vigore lo sconto sulle accise, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l'azzeramento dell'Iva, un po' di respiro agli automobilisti lo aveva dato".

L'associazione chiede "che venga immediatamente reintrodotto il taglio delle accise e soprattutto che si proceda quanto prima all'azzeramento dell'Iva, che grava anche sulle accise stesse e che rappresenta l'unica misura strutturale necessaria. Il governo deve ora intervenire in maniera rapida e senza indugi: lo chiedono anche gli oltre 100mila cittadini che già hanno sottoscritto la petizione di Altroconsumo".

Parola al Codacons

In merito si è espresso anche il Codacons, che in una nota ha detto: "Il Governo, con un ribaltamento completo della realtà, adesso addirittura rivendica la scelta di non tagliare le accise, dopo che diversi esponenti della maggioranza in campagna elettorale, e in precedenza, avevano promesse senza mezze misure il taglio o l'eliminazione del balzello sui carburanti". L'associazione contesta all'esecutivo "la passata irresponsabile diffusione di promesse vuote e infondate, che hanno generato legittime aspettative da parte dei cittadini ora frustrate. Giorgia Meloni – prosegue poi - deve spiegare agli italiani perché le accise andavano tagliate solo in campagna elettorale e poi, una volta in carica, non è stato rinnovato neanche lo sconto precedente".

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha affermato che “il governo deve dire perché non è stato fatto nulla per evitare il salasso alla pompa di benzina: i cittadini hanno diritto di sapere perché non sono state mantenute le promesse. Sul caro carburanti il Codacons dice anche di aver presentato una denuncia alle Procure di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e Trani "nei confronti del ministero dell'Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell'ultima settimana; e, contestualmente, nei confronti delle pompe e dei grossisti che nel corso di queste settimane hanno speculato sulle vacanze degli italiani".

L'obiettivo è denunciare "l'incredibile paradosso rappresentato dai maggiori incassi per lo Stato derivanti, sotto forma di accise, dall'aumento dei prezzi della benzina e del gasolio" e "far sanzionare pompe e grossisti responsabili di speculazioni". Il Codacons vuole poi "capire quale sia la causa dei repentini aumenti dei listini alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini. Per farlo, richiede ancora una volta controlli e sequestri presso gli impianti che vendono la benzina a prezzi che si discostino eccessivamente da quelli medi".

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