A Bologna dal 1° luglio si va a 30 km/h, ma ci sono già i primi dubbi

A Bologna dal 1° luglio si va a 30 km/h, ma ci sono già i primi dubbi

L’obiettivo è quello di abbattere, e azzerare, la mortalità stradale. Non tutti però sono convinti che sia la soluzione ottimale: vediamo perché

Redazione - @InMoto_it

10.07.2023 ( Aggiornata il 10.07.2023 14:05 )

Nell’autunno 2022 era stata resa ufficiale la notizia che Bologna stava avviando le pratiche per diventare Città30, seguendo il modello di alcune città europee. “Nella Città 30 andremo un po' più piano, per andare più veloci tutti”, aveva detto il sindaco Matteo Lepore. L’obiettivo è chiaro, come dovunque, cercare di abbattere quanto più possibile la mortalità stradale.

Le parole del sindaco

Tra gli incontri che mi hanno colpito - ha scritto Lepore in una lettera alla città - vi sono quelli avuti insieme ai genitori e parenti di alcune giovanissime vittime della strada. Ho promesso di impegnarmi senza indugio per azzerare queste tragedie. Solo a Bologna, nel 2022 hanno perso la vita 22 persone e nel 2023 già 13, con un incremento rilevante rispetto al periodo precedente alla pandemia. Considerate che la prima causa di morte in Italia sotto i 50 anni sono proprio gli incidenti stradali. Il 73% di questi avviene in ambito urbano. Le prime tre cause sono la velocità eccessiva, la mancata precedenza sulle strisce pedonali o la guida distratta. La velocità conta sempre: o come causa diretta o come fattore che aggrava le conseguenze delle altre violazioni”.

Arrivano le prime proteste 

Il progetto è partito ufficialmente il 1° luglio 2023, con il Comune che ha stanziato 24 milioni per lavori che riguarderanno segnaletica e miglioramento dei marciapiedi, ma le sanzioni non scatteranno prima del 2024. Eppure, di giorni ne sono passati già alcuni dal 1° luglio e a Bologna pare che in pochi si siano accorti del nuovo cambio di marcia. A riportarlo sono i giornali locali, con bus, auto e moto che viaggiano alla solita velocità di sempre. D’altra parte, però, sono iniziate anche le prime proteste. Il segretario della Filt-Cgil, Andrea Matteuzzi, ha fatto notare come la nuova velocità allaghi i tempi di percorrenza, un’ipotesi che invece il Comune aveva escluso: “I 50 all’ora garantiscono percorrenze e frequenze che permettono ai 100.000 bolognesi che utilizzano i bus di rispettare i propri impegni. Ad oggi la velocità commerciale registrata è quella di 14,5 km/h ma se sulle strade ordinarie il limite viene abbassato, i tempi possono dilatarsi”. Si aggiungono poi le parole di Mirko Bergonzoni della UilTrasporti: “Dobbiamo tenere presente che l’interesse primario deve essere quello del cittadino ma se la velocità scende a 30 allora, i tempi si allungano e all’utente verrà costare di più - dice riferendosi ai possibili problemi con i corrieri -. Le zone 30 già ci sono e sono diffuse, basterebbe far rispettare le norme che già sono in vigore”.

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