Le moto? Hanno il dovere di essere belle

Le moto? Hanno il dovere di essere belle

L'arrivo dell'inverno e dopo i fuochi di artificio dei Saloni significa novità da cominciare a pregustare prima di vederle dal vivo e magari provarle con la bella stagione. Ma cosa ci colpisce delle novità?

Nicolò Bertaccini

15.12.2022 11:26

Allora, siamo a fine anno, non so da voi ma dove sto io piove da giorni e giorni. Credo che l'emergenza idrica di questa Estate sia stata ampiamente superata e la moto in garage mi guarda con l'aria di chi ha trovato una sua pace interiore e spera in una Primavera clemente, lunga e con ottimi asfalti.

NESSUN CONFRONTO

C'è stato EICMA ed almeno abbiamo potuto fare una scorpacciata di nuovi modelli. Nuove linee, nuovi nomi, vecchi nomi recuperati, promesse future, nuovi arrivi da Oriente. Non è mancato nulla e si capisce anche dal fermento nelle chat dei biker. Ogni giorno nuove immagini, commenti, impressioni di guida ancor prima di aver provato le moto. 

Ho fatto una piccola ricerca testuale, per capire cosa i miei sodali guardassero nelle novità, cosa li colpisse. Quello che segue è dunque un pezzo di congetture, supposizioni, ipotesi, nulla di necessariamente vero, anzi sarebbe bello che voi mi confermaste o meno certe ipotesi. Non si tratta di confrontare moto di generazioni diverse, l'età del mezzo dona fascino, nasconde difetti, ci lega a ricordi che condizionano il giudizio. Quindi non confrontiamo moto di allora con moto di oggi, parliamo di caratteristiche.

Da questa piccola analisi è emerso quanto segue

Il peso della componente estetica nelle moto, è cresciuto, con buona pace di chi dice che le moto belle come una volta non si fanno più. In fin dei conti è un bias che abbiamo su tutto: ciò che appartiene ad un'epoca passata viene più facilmente ricordato con benevolenza. E' il modello su cui si basa il retrò: il fatto che proiettiamo il passato nel futuro, non con semplice contemplazione nostalgica. Non si tratta di ricordare ma di proiettare.

Ma tornando a noi, le moto hanno il dovere di essere belle. Ed è vero che non è bello ciò che è bello ma quello che è brutto, invece, è proprio brutto, su questo direi che possiamo essere concordi. 

PERCHé L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE

I motivi per i quali la parte estetica è così importante sono diversi. In primis la scelta e la competizione. Ormai ci sono tantissime moto, le case produttrici spesso hanno modelli che sembrano cannibalizzare il mercato o addirittura il medesimo modello declinato in tre, quattro cilindrate diverse. Quindi, quando la scelta si amplia i fattori di interesse cambiano, c'è possibilità di scelta, ci sono tante proposte, il gusto individuale emerge. Poi c'è il discorso evoluzione. Ho fatto mente locale e ricordo un solo modello provato di recente che mi ha fatto scendere dicendo “questa non si guida”. Per il resto vale il detto “una moto si capisce in quindici minuti, poi è un progressivo adattarsi”, ormai cancelli in giro ne sono rimasti veramente pochi. Questo perché il livello tecnico è tale che è difficile una moto sia faticosa, complessa, con una ciclistica infelice, un cancello, appunto. Le moto vanno tutte bene, o almeno il livello medio è tale per cui una moto che non curva, non frena è merce rarissima. Poi c'è il fattore iper specializzazione. Ormai prendere una moto sportiva (Panigale V4, S1000RR o RSV4) e farci del turismo è impensabile, è già difficile immaginarle fuori da un circuito. Quindi lamentarsi della comodità di certe moto non ha senso, ha più senso parlare di abitabilità, nel caso specifico. Una moto iper specialistica porta a concentrare la valutazione solo sull'ambito di utilizzo, riducendo i canoni. Ecco quindi che resta spazio per l'estetica, ancora una volta. 

Top5: moto interessanti che diventeranno storiche nel 2023 (Parte 2)

LE MOTO OGGI SONO TUTTE UGUALI?

Qualcuno potrà obiettare che le moto di adesso sono tutte simili, che una volta si distingueva una Ducati da una Kawasaki anche da KTM, mentre il nuovo Monster sembra una moto che avrebbe potuto progettare un nipponico. Forse, ma qui ci stanno anche altre riflessioni. Presentare novità stilistiche diventa sempre più complesso, l'esplosione delle moto la possiamo far partire dagli anni Ottanta e da allora, anche se fa male ricordarlo, sono passati ben quarantanni, non è sempre facile stupire con buon gusto. Però questo, da un certo punto di vista, rafforza l'assunto: la parte estetica è quella che maggiormente ci condiziona, anche se vorremmo tutti dire che siamo ipertecnici e razionali nelle scelte. Se una moto ci piace siamo pronti a giustitificare scelte, soluzioni e molti difetti.

Forse, giusto ribadire che si tratta di supposizioni, questo è uno dei motivi che ci porta a dare giudizi estetici, a scegliere le moto guidati da quelli. Andiamo a provare le moto che ci piacciono, scegliamo le moto che ci piacciono. Poi magari prendiamo un GS al posto di una Africa Twin adducendo motivazioni tecniche, analisi approfondite o anche motivi economici ma dentro di noi c'è un bimbo che ripete solo “è bellissima!!!”.

Ecco, la riflessione che ho fatto raccogliendo impressioni e commenti è che il focus si sia spostato sulla componente estetica, che sia in crescendo l'importanza estetica, anche se tendiamo a mascherarla. Questo non tanto perché sia cambiato il motociclista, non perché i motociclisti di oggi siano così diversi da quelli di allora (anche perché in molti casi sono gli stessi, il ricambio generazionale non è così marcato), ma solo perché la scelta si è ampliata e il livello tecnico livellato verso l'alto. 

Voi che ne dite, cosa ne pensate? Come scegliete una moto? Anzi, come scegliete quali moto prendere in considerazione quando valutate il cambio?

Honda Transalp: la storia di come è cambiata la XL dal 1985 a oggi

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento