Sicurezza: in futuro parleremo con le gomme?

Sicurezza: in futuro parleremo con le gomme?

Due novità nel mondo (futuro) degli pneumatici, per renderli sempre più sicuri, ecologici, confortevoli e... "predittivi". In pratica si potrà dialogare anche per riconoscere le situazioni potenzialmente pericolose durante la guida!

Franco Giallini

25.07.2023 ( Aggiornata il 25.07.2023 15:24 )

Abbiamo parlato piu? volte dell’internet of things ovvero della connessione a livello globale di oggetti per scambiare informazioni utili ad aumentare la sicurezza, o piu? in generale per semplificare la vita degli utenti. Nel nostro campo, le auto stanno diventando sempre piu? connesse, e a breve lo saranno anche i pneumatici! Ci sono infatti due novita? che sono in fase di introduzione nel mondo dei pneumatici, la prima interessa relativamente l’utente, ma e? comunque degna di attenzione, la seconda invece potenzialmente puo? portare a vantaggi per tutti. Procediamo con ordine: il primo argomento riguarda l’introduzione di un numero identificativo univoco per ogni singolo pneumatico: Bridgestone, Continental, Goodyear, Michelin e Pirelli si sono unite nella GDSO (Global Data Service Organization), organizzazione europea no profit che ha settato gli standard per l’interscambio dei dati.

Di cosa si stratta?

Si tratta di una vera e propria identita? digitale che semplifica la gestione in tutte le fasi della vita di ogni singola copertura, dal momento in cui viene costruita, su quale veicolo viene installata (verificandone ovviamente anche la compatibilita?), i chilometri percorsi, eventuali fasi di ricostruzione, sino allo smaltimento finale. I benefici in termini logistici sono ovvi, ma si semplifichera? anche la manutenzione, i servizi postvendita e la gestione di garanzie e reclami. Questo identificativo e? inciso su un chip che funziona in sola lettura quindi non falsificabile, e non si tratta di un codice progressivo interno deciso da un singolo costruttore, e? una identificazione univoca a livello mondiale, proprio come avviene con i numeri di telaio, che da decenni sono passati dalla numerazione delle singole Case al VIN (Vehicle Identification Number), identico nella forma e nel significato della sequenza di caratteri per qualsiasi costruttore al mondo. Questa tecnologia e? gia? realta? sui veicoli pesanti e prossima a diffondersi anche nel trasporto leggero.

Il chip

Ma l'idea di introdurre un chip all’interno di un pneumatico ha aperto la porta a nuovi scenari che ci conducono alla seconda novita?: la realizzazione di un vero e proprio pneumatico connesso. I vantaggi quali saranno? E cosa si potra? avere in piu? rispetto agli attuali sistemi di monitoraggio della pressione (TPMS) che gia? comunque assicurano grandi vantaggi in termini di sicurezza di guida e riduzione dei consumi? Il passo in avanti ci sara? e sara? sensibile. Circa un anno fa abbiamo parlato della strada intrapresa dai grandi costruttori nell’ambito della manutenzione predittiva, ovvero la manutenzione con interventi mirati all’effettivo tipo di utilizzo di un veicolo.

Ecco, la stessa cosa potra? avvenire con i pneumatici, inoltre essendo il pneumatico la vera interfaccia fra veicolo e asfalto, sara? anche uno strumento per aumentare in tempo reale sicurezza e comfort di guida. Il chip con antenna integrata crescera? in funzionalita? e potra? comunicare con l’utente ed il veicolo, il flusso dati verra? elaborato da un software ad hoc e integrato nell’elettronica di controllo che acquisira? informazioni circa il chilometraggio percorso, il carico dinamico, la temperatura del battistrada e, per la prima volta, situazioni potenzialmente pericolose del manto stradale, dalla presenza di acqua, alla scarsa aderenza, alla temperatura quest’ultima non sempre correlata con quella ambientale. Sulla base di queste informazioni l’auto sara? in grado di adeguare i propri sistemi di controllo e assistenza alla guida e potra?, inoltre, fornire le stesse indicazioni ad altri veicoli e alle infrastrutture esterne.

Le funzionalita? sono destinate poi a crescere sempre piu?: il chip sara? in grado di mantenere sotto controllo anche l’usura del battistrada quindi si potranno pianificare interventi di sostituzione calibrati senza sprechi e senza rischi. Inoltre, ne abbiamo parlato in queste pagine qualche mese fa, questi chip potranno collaborare con i sistemi di regolazione dinamica della pressione di gonfiaggio che non solo puo? essere mantenuta costante, ma potra? essere adeguata in maniera puntuale alle condizioni di carico, all’andatura ed anche alle condizioni del manto stradale: una sinergia piu? che virtuosa che non potra? che migliorare la sicurezza di guida, i consumi e le prestazioni.

Quale sarebbe lo scenario?

Che tempi possiamo ipotizzare per vedere queste tecnologie sui nostri veicoli? Vediamo tre ostacoli da superare: prima di tutto dobbiamo aspettare che si diffondano in maniera capillare su altre tipologie di veicoli, veicoli commerciali, flotte e car sharing ad esempio, dove ci sono forti interessi economici che spingono in questa direzione (in questo modo i costi di produzione verranno abbattuti), in secondo luogo bisogna capire in quanto tempo pesi e dimensioni del sistema verranno adattati a coperture mediamente piu? piccole e piu? leggere, da ultimo sara? compito dei costruttori di motocicli integrare questa tecnologia con i propri sistemi di bordo. Ad ogni modo stiamo parlando di anni e non di decenni.

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