Le indimenticabili: Moto Guzzi Stelvio 1200

Le indimenticabili: Moto Guzzi Stelvio 1200

Se le prime endurone stradali Guzzi non erano proprio riuscitissime, la Stelvio invece è risultata più che soddisfacente, oltre che una scelta in controtendenza. Ha ancora senso acquistarne una usata? Scopriamolo insieme...

Redazione - @InMoto_it

29.05.2019 11:13

Cercarsi una Stelvio è una scelta filosofica. Di stile. Da bastian contrari. Piuttosto che una BMW GS, piuttosto di una Yamaha SuperTénéré o una Triumph, se la pensate più o meno così e la KTM neanche rientra nel vostro alfabeto concettuale, probabilmente la Stelvio è già da tempo un sogno che state accarezzando.

NON ROBA DA VECCHI GUZZISTI orfani delle loro avventure e disavventure sulla Quota o sulla TT. Piuttosto una moderna e performante bicilindrica mandelliana, nata e sviluppata però da tecnici e collaudatori dell’Aprilia-Piaggio, e con un look originale per mano di Rodolfo Frascoli (già padre delle linee di Griso, Breva e Norge). Che già nella prima configurazione originale aveva saputo ritagliarsi una sua clientela soddisfatta, che poi ha trovato nella più estrema versione NTX una Guzzi matura e ancora più a punto.

INUTILE CERCARE OGGI PARAGONI con le ultime versioni della boxer tedesca. Diciamolo subito e chiaramente: non c’è confronto. Ma per molti il gusto di guidare qualcosa di più originale, altrettanto caratteristico e comunque capace di prestazioni più che piacevoli, rimane la prima motivazione d’acquisto. Al di là delle facili ironie, certamente c’è chi cerca qualcosa di diverso, profondamente diverso dallo status quo circolante, e in questo caso con una Stelvio non si rimane delusi. Perché anche qualche eventuale grattacapo o limite della moto verrà considerato con affetto una semplice caratteristica cui abituarsi, o un problema sfortunato.

PERCHÉ LA STELVIO comunque si porta dietro molte delle dicerie positive e negative sulle Guzzi degli ultimi trent’anni. È una moto affidabile, robusta e di manutenzione ancora abbastanza semplice. La componentistica è buona e nel tempo sta dimostrando di essere una endurona più che discreta. I prezzi dei ricambi non fanno impoverire troppo e le quotazioni sono decisamente a buon mercato per via dei noti problemi alla distribuzione. Ecco, appunto, perché qualche difetto bello grosso in verità c’è stato.

A DISTANZA DI TEMPO, ormai trovare un esemplare che ancora non abbia ricevuto le dovute attenzioni è molto meno probabile, ma senza lasciarsi fuorviare dalle solite tifoserie da forum, distribuzione e alberi a camme delle Stelvio sono stati un problema grave, che ha costretto la Casa madre a intervenire ripetutamente, fino addirittura a proporre tre kit diversi (a seconda delle annate) per trasformare le distribuzioni con punterie a bicchiere in più moderne punterie a rullo. Un problema dovuto a materiali poco longevi, una progettazione discutibile e a manutenzioni delicate che solo pochi concessionari esperti sono riusciti a gestire. Bisogna cercare l’esemplare giusto, a costo di pagarlo un po’ di più, verificando al call center Guzzi che tutta la manutenzione sia stata eseguita e registrata nel database informatizzato della Casa. Altri difetti segnalati sono stati il cavalletto laterale fragile (si ruppe anche sull’esemplare provato da In Moto), piedini forcella e perno anteriore ruota deboli, sensori dell’iniezione e mappature.

TROVARE UNA STELVIO, QUELLA GIUSTA, da mettersi in garage, richiederà qualche attenzione extra. Cercando attraverso i vari forum (GuzziStelvio.com e Anima Guzzista.com) di individuare quelli più onesti e competenti. Fra questi i più noti si sono concessi anche del tuning decisamente riuscito. Agostini di Mandello non ha bisogno di presentazioni mentre i fratelli Guareschi nella loro concessionaria di Parma montano un kit con scarico, mappatura dedicata e pistoni Pistal di alesaggio maggiorato, che aumentano cilindrata (1.380 cm3), coppia e potenza.

SE POI L’ESEMPLARE ADOCCHIATO non fosse stranamente già dotato di adeguata valigeria, non c’è da perder molto tempo: la giusta combinazione sono le nuove GiVi Trekker Dolomiti (36 litri le laterali carica-call’alto) o le più grandi Trekker (47-37 litri a scelta), probabilmente le valigie in alluminio più accessibili e dal miglior rapporto qualità/prezzo sul mercato. Altrimenti sono sempre disponibili le tedesche Traxx della SW-Motech, che era la valigeria offerta di serie nella versione più riuscita: la bella Stelvio NTX dotata di cerchi in lega, fanali supplementari e tutte le migliorie adottate durante i precedenti anni di produzione. Altrimenti su eBay ci sono i case in alluminio super economici (d’inevitabile produzione asiatica) da 34 litri. Non sono male e su eBay motea-de costano circa 235 euro la coppia. Per i viaggiatori più pesanti, magari su un esemplare già molto vissuto, conviene investire gli euro necessari per rifare la sella presso uno specialista rinomato come SR-sellerie.it perché la sella originale è migliorabile e invecchiando... non migliora.

PREGI

Guidabilità e frenata (nonostante il peso)
Coppia e carattere motore
Convenienza acquisto
Immagine controcorrente

DIFETTI

Durata distribuzione e camme (prime annate)
Mappatura iniezione prima serie
Peso elevato
Robustezza cavalletto laterale (prima serie)

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento