Sicurezza delle strade: Italia da bollino nero per le moto

Sicurezza delle strade: Italia da bollino nero per le moto

Il protocollo Star Rating consente di misurare la sicurezza e l’adeguatezza di una strada, fornendo una previsione del rischio di incidenti. In Italia viene utilizzato dall’ACI, che riscontra punteggi bassissimi per le moto; come ci viene raccontato in questa intervista

27.10.2023 10:47

Secondo di una serie di articoli. Per trovare gli altri cerca il tag “saferroads1

Lo Star Rating è un protocollo gratuito messo a punto dall’IRAP (International Road Assessment Programme) per valutare la sicurezza delle strade in tutto il mondo, con norme che rendano confrontabili i risultati. Si basa su un’analisi approfondita della strada, che prende in esame una serie di parametri.

Lo stato dell’asfalto, le infrastrutture circostanti, le prescrizioni imposte, i flussi di traffico e le velocità medie dei veicoli, suddividendoli per tipologia; sono tutti valori presi in considerazione. Manca il dato degli incidenti, perché molti paesi addirittura non li raccolgono.

Il protocollo è pensato in maniera tale da riuscire a prevedere l’incidentalità tipica di una sezione di strada, suddivisa in tratti da 100 metri. In questo modo si arriva a ottenere una mappa stradale con colorazioni diverse delle strade, in funzione della loro pericolosità. Ed ecco la funzione di predittività degli incidenti cui accennavamo nel primo articolo di questa serie, quando abbiamo parlato della possibilità di prevedere il rischio su un determinato tratto di strada.

Lo Star Rating è in uso anche in Italia, come ci racconta l’Ing. Luigi Di Matteo, Coordinatore Centrale Area Tecnica dell’ACI. I risultati sono molto demoralizzanti per noi motociclisti, ma la causa principale dei punteggi bassissimi raccolti è inaspettata. Leggete la sua intervista.


Dall'analisi dei dati raccolti con il protocollo Star Rating si ottiene una mappa con la strada in diversi colori, in funzione del suo livello di pericolosità, specifico ovviamente per tipologia di veicolo. Qui la SS38 dello Stelvio

Bollino nero per la sicurezza delle strade

Lavoriamo su Eurorap da tempo, e da tre anni abbiamo iniziato in maniera più proattiva, con questi rilevamenti su strada, completamente finanziati da noi dell’ACI – ci dice al telefono l’Ing. Di Matteo -. Il progetto si chiama Slain (Saving Lives Assessing and Improving TEN-T Road Network Safety), e lo portiamo assieme ad Anas”.

Il protocollo utilizzato è lo Star Rating?

Si, lo Star Rating è un progetto utilizzato in tutto il mondo, con un protocollo che rende confrontabili i risultati di strade in ogni parte del Globo”.

Come funziona?

Un veicolo strumentato, un furgone, dotato di telecamera, percorre le strade riprendendole. Successivamente le immagini vengono riversate nel computer, che le elabora estrapolando gli elementi negativi, suddividendoli per tipologia di veicolo. Ovviamente la società che fa i rilevamenti e li elabora è autorizzata dal consorzio EuroRap, si avvale di personale formato dallo stesso, e utilizza quel preciso software e standard cui tutti fanno riferimento in tutto il mondo. In questo modo le due stelle italiane equivalgono alle due stelle francesi o belghe”.

Dunque siete partiti tre anni fa?

Si, abbiamo iniziato mappando 300 km di strade nel Lazio. La SS148 da Roma ad Aprilia, la SS4 da Monterotondo ad Amatrice, una parte dell’A1, una parte di Aurelia. Nel secondo anno abbiamo lavorato sulla SS36 e sulla SS38, che vanno da Milano a Livigno; ci interessava indagare la sicurezza di strade che sopporteranno forti flussi in occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026. Quest’anno stiamo facendo il medesimo lavoro sulla SS67 Tosco-Romagnola, da Firenze fino al confine con l’Emilia Romagna. E l’anno prossimo ovviamente abbiamo intenzione di continuare”.

Cosa è emerso dai vostri rilevamenti?

I risultati purtroppo sono abbastanza pesanti per motociclisti e pedoni. Abbiamo delle carenze molto forti per le moto sulle statali. Ne escono male pure le auto, ma va molto peggio per le moto. Considerate che il sistema di valutazione del protocollo Star System si articola su 5 stelle. I tratti di strada che hanno più o meno la sufficienza, quindi che si avvicinano alle 3 stelle, sono veramente pochi per le moto. Parliamo in alcuni casi dell’8%, numeri ridicoli. C’è molto da fare per le moto”.

Come vengono utilizzate le vostre analisi?

Abbiamo sottoposto i risultati dei nostri test all’Anas. Con loro abbiamo incontri periodici, e riscontriamo sempre grande interesse e nessuna chiusura. Anas è un interlocutore attivo, che conosce il progetto e ne apprezza la validità. Hanno preso atto delle carenze segnalate, e hanno intenzione di metterci mano”.

Com’è messa l’Italia confronto agli altri paesi?

Nell’Occidente tutto sommato le problematiche sono le stesse fra i differenti paesi. Il grosso problema è la differenza fra la velocità di progetto, quella che la strada può sopportare, e quella d’esercizio, vale a dire quella tenuta dagli utenti. Gran parte dei disservizi potrebbero essere sanati rallentando il traffico, perché in alcuni tratti le differenze fra le due velocità sono elevate. In molti casi se ci mantenessimo al valore di progetto o a quanto prescritto dal gestore, o magari abbassassimo anche solo di 5 o 10 km/h, quella strada da pericolosa potrebbe diventare virtuosa”.


La via Salaria uscendo da Roma ha dei tratti neri per i motociclisti

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