Un pezzo di storia della Indian Motorcycle &egrave; rinato. La 1929 101 Scout non &egrave; solamente il restyling di una delle motociclette storiche della Casa americana, ma &egrave; importante sottolineare di chi sia la firma di quest&rsquo;operazione di rinnovamento. L&rsquo;autore in questione, infatti, &egrave; nientemeno che George Yarocki.  IL MODELLO &ndash; La 101 Scout &egrave; stata prodotta negli anni tra il 1928 e il 1932 e, all&rsquo;epoca, si collocava tra le moto pi&ugrave; costose in virt&ugrave; della sua estrema affidabilit&agrave; su strada. La 101 Scout si &egrave; resa protagonista ai suoi tempi di numerose vittorie in gara, capace com&rsquo;era di correre non pi&ugrave; veloce, ma pi&ugrave; a lungo rispetto alle moto avversarie. Per questi motivi viene considerata una delle pietre miliari della Indian Motorcycle. L&rsquo;ingegnere a capo della 101 era un ex pilota di Scout, la cui esperienza in gara risult&ograve; decisiva nella creazione della moto, migliorando sospensioni, manubrio, forcella, freno anteriore e telaio.  IL PERSONAGGIO &ndash; George Yarocki non &egrave; stato solo un esperto di Indian. Ne &egrave; stato il pi&ugrave; grande esperto al mondo. Il suo soprannome &ldquo;Padrino della 101 Scout&rdquo; se lo &egrave; meritato sul campo, dopo un&rsquo;intera vita dedicata alla 101. La sua abilit&agrave; ha attirato gente da tutto il mondo non solo per veder &quot;rinascere&quot; la propria motocicletta, ma per ricevere insegnamenti fondamentali e imparare a trattarla. Il restyling della 1929 101 Scout porta la sua firma e oggi la moto &egrave; in vendita sul sito www.motorious.com, dov&#39;&egrave; possibile fare un&#39;offerta: &egrave; l&rsquo;ultima garanzia di affidabilit&agrave; che Yarocki ha lasciato al mondo della Indian Motorcycle, prima di passare a miglior vita nel 2016, all&rsquo;et&agrave; di 88 anni. 

<p>La firma del &#39;restyling&#39; &egrave; di George Yarocki, il pi&ugrave; grande esperto mondiale in tema di Scout. Oggi &egrave; in vendita quella che &egrave; considerata una pietra miliare della Casa americana</p> 

Indian Motorcycle, rinasce la 1929 101 Scout

               Sicuramente in molti conoscono la fiaba del Brutto Anatroccolo, e associarla ad una moto &egrave; quantomeno strano ma la trama pu&ograve; essere ampiamente applicabile alla Kawasaki Versys 1000 vecchia versione, una moto con dei contenuti tecnici e dinamici notevolissimi ma usando una cortesia, decisamente carente sotto il punto di vista estetico.     Ora con la nuova versione 2015 il Brutto Anatroccolo si &egrave; finalmente trasformato in un cigno, elegante e aggressiva la nuova linea ripaga finalmente anche l'occhio e avvicina la Versys 1000 alle dirette concorrenti del mercato.  Le nuove sovrastrutture mascherano in maniera molto efficace la naturale larghezza del motore a quattro cilindri in linea, una motorizzazione poco in uso mercato delle crosstourer grandi, solo la parte posteriore, ereditata dalla vecchia versione lascia ancora margine a qualche miglioramento ma mantenendo le valigie integrate montate la vista viene ampiamente ripagata.  I miglioramenti hanno interessato non solo la linea ma praticamente tutti i settori, motore elettronica e ciclistica, con lo scopo di migliorare ulteriormente il comfort di viaggio senza intaccare le gi&agrave; notevoli doti dinamiche ecco quindi una nuova&nbsp;forcella rovesciata da 43 mm regolabile in compressione (lato destro) e precarico e un nuovo ammortizzatore regolabile nel precarico e nell'estensione.  Il telaio &egrave;&nbsp;stato rivisto nella zona di ancoraggio del motore per ridurre le vibrazioni che erano una delle pecche della vecchia versione e nelle&nbsp;quote ciclistiche aumentando la robustezza del telaietto posteriore nell'ottica di mantenere sempre le borse integrate.  Il&nbsp;motore&nbsp;ha ricevuto una piccola iniezione di potenza e nuovi aggiornamenti sulle mappature e sulle stategie di intervento del controllo della trazione e anche l'impianto frenante ha guadagnato dei dischi anteriori pi' grandi e un nuovo ABS Se da fermo i volumi appaiono imponenti una volta in sella tutto sparisce, la triangolazione della manubrio e pedane &egrave; adattabile a quasi tutte le corporature, l'aumento di peso quasi non si sente solo nelle manovre in punta di piedi pu&ograve; creare qualche banale fastidio. La nuova Versys 1000 raggiunge livelli di eccellenza in qualsiasi percorso la si usi, quasi del tutto sparite le vibrazioni che caratterizzavano la precedente versione, ora risulta comoda per il turismo di qualsiasi tipo e se ci si vuole togliere qualche sfizio sportivo con un piccolo ritocco alle sospensioni si trasforma in un cliente imbarazzante per le supersportive mantenendo ugualmente una qualit&agrave; di comfort pi&ugrave; che accettabile. Pi&ugrave; la si guida e pi&ugrave; ci si diverte la ciclistica reagisce sempre positivamente a qualsiasi manovra aiutata da un motore elettrico con un'erogazione piena e pulitissima fin dai primissimi giri che non invoglia ad andare a cercare la parte alta del contagiri avendo abbondante spinta in basso con qualsiasi marcia inserita e nella guida sportiva la frizione antisaltellamento completa il pacchetto del divertimento difficilmente si potrebbe chiedere di pi&ugrave; ad una moto. Davide Calzolari                 &nbsp;

Per il 2015 Kawasaki pensa al restyling della sua crossover Versys 1000

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