        Il traguardo dei 100 anni per Moto Guzzi &egrave; stato raggiunto con grande successo ma ora, dopo il che lo scorso 14 maggio 2021 &egrave; stata inaugurata a Genova la statua in memoria di Giorgio Parodi &ndash; co-fondatore della Casa -, ecco che subito sono scattate alcune polemiche. Secondo i colleghi di Repubblica, infatti, pare che sui social sia esploso un vero e proprio caso, con alcuni critici d&rsquo;arte che non solo hanno criticato la qualit&agrave; dell&rsquo;opera in s&eacute;, ma ne hanno anche riconosciuto un&rsquo;iconografia fascista. Moto Guzzi Experience 2021: centenario &ldquo;on the road&rdquo; L&rsquo;attacco al monumento Dopo l'inaugurazione di Carignano, luogo dove venne firmato l'atto ufficiale di nascita del celebre marchio motociclistico, ad accorgersi che qualcosa non andava nell&rsquo;opera &egrave; stato Pietro Millefiore, storico dell'architettura e professore all'Accademia Ligustica di Belle Arti, che su Facebook ha subito lanciato l&rsquo;allarme: "Non &egrave; il ritratto dell'imprenditore coraggioso e lungimirante delle mitiche Moto Guzzi, ma il militare volontario in due guerre mondiali e in una guerra coloniale fascista". La risposta dei &ldquo;guzzusti&rdquo; &ldquo;Il fatto che sia stato scelto di rappresentare il soggetto in divisa &egrave; uno dei tanti graffi che si fanno sulla pelle della citt&agrave;&rdquo;, ha ribadito anche l&rsquo;ANPI. Eppure, sempre secondo Repubblica, nella diatriba si &egrave; levato alto lo stupore di molti &ldquo;guzzisti&rdquo;, che nonostante abbiano compreso la perplessit&agrave; di alcuni sull&rsquo;utilizzo della divisa, hanno anche sottolineato come l&rsquo;impegno di Parodi nell&rsquo;esercito sia stato frutto di un servizio continuo dal 1915 al 1945 e dunque non legato al fascismo in s&eacute;. Un secolo di Moto Guzzi: i successi in pista dal 1921       

Insieme a Carlo Guzzi fond&ograve; nel 1921 la Casa di Mandello del Lario. Oggi, dopo la statua a lui dedicata e inaugurata alcuni giorni fa nel capoluogo ligure, &egrave; scattata la polemica

Moto Guzzi, monumento a Giorgio Parodi: diatriba per divisa fascista

        Nel 2021 Moto Guzzi celebra i cento anni di fondazione, avvenuta ufficialmente&nbsp;il 15 marzo 1921. Un traguardo leggendario che dimostra la capacit&agrave; della Casa di Mandello del Lario&nbsp;di mantenere saldi i suoi principi e valori, lo&nbsp;stile&nbsp;e l&rsquo;autenticit&agrave;&nbsp;del Marchio, ma&nbsp;stando al passo con i tempi, con le nuove tecnologie e i sistemi di sicurezza. A proposito delle origini di Moto Guzzi, il 14 maggio 2021 la citt&agrave; di Genova ha ricordato Giorgio Parodi, co-fondatore della Casa e dell&rsquo;AeroClub, con una giornata a lui dedicata. Guzzi, Parodi e Ravelli Tra gli elementi che hanno caratterizzato la storia della Casa di Mandello del Lario c&rsquo;&egrave; sicuramente il suo&nbsp;simbolo, l&rsquo;Aquila, strettamente legato all&rsquo;Italia.&nbsp;L&rsquo;aquila ad ali spiegate&nbsp;trae origine dalla comune militanza dei fondatori Carlo Guzzi e Giorgio Parodi nel Servizio Aereo della Regia Marina durante la Prima Guerra Mondiale. Proprio durante il conflitto i due amici, insieme al pilota Giorgio Ravelli decisero di dedicarsi, a guerra finita, alla costruzione di motociclette. Revelli per&ograve; non pot&egrave; coronare il suo sogno perch&eacute; vittima di un incidente nel 1919. Ed &egrave; proprio per ricordare l&rsquo;amico scomparso che Guzzi e Parodi scelsero l&rsquo;Aquila come simbolo. A essere ricordato il 14 maggio 2021 &egrave; per&ograve; Giorgio Parodi, con l'inaugurazione di una statua nella zona di Carignano, luogo dove venne firmato l'atto ufficiale di nascita del celebre marchio motociclistico. A omaggiarlo anche le Frecce Tricolori che sorvolano il centro di Genova. Moto Guzzi Experience 2021: centenario &ldquo;on the road&rdquo;       

Insieme a Carlo Guzzi ha fondato il 15 marzo 1921 la Casa di Mandello del Lario. Oggi ha una statua a lui dedicata nel capoluogo ligure

Moto Guzzi, Genova e l’omaggio al co-fondatore Giorgio Parodi

        Moto Guzzi sta per compiere i suoi primi cento anni e ha iniziato a preparare i festeggiamenti per la prossima primavera. Il 15 marzo 2021 ricorrer&agrave; il centenario dalla fondazione del Marchio da parte di Carlo Guzzi e Giorgio Parodi. Quest&rsquo;ultimo &egrave; stato ricordato nella giornata di domenica 27 settembre nella sua citt&agrave;, Genova, dove &egrave; stato inaugurato il Moto Guzzi Club e dove si terranno i GP Days dal 14 al 16 maggio 2021. TRE GIORNI DI EVENTI La citt&agrave; di Genova accoglier&agrave; i &ldquo;guzzisti&rdquo; di tutto il mondo nei GP Days del prossimo maggio e ricorda l&rsquo;imprenditore Giorgio Parodi grazie all&rsquo;iniziativa dell&rsquo;associazione a lui intitolata e presieduta da sua nipote, Elena Bagnasco. Previsti una serie di eventi al Porto Antico ai quali parteciper&agrave; anche l&rsquo;Aeronautica Militare, dove Parodi ha prestato servizio tra le due guerre mondiali, meritandosi sei medaglie al valore. L'ASI (Automotoclub Storico Italiano) selezioner&agrave; 100 moto d&rsquo;epoca che faranno parte della mostra evento dei GP Days in piazza De Ferrari, il venerd&igrave;; nella giornata di sabato le due ruote sfileranno dal Gaslini fino alla piazzetta a Portofino, mentre aerei storici sorvoleranno il Porto Antico. A SOSTEGNO DEL GASLINI L&rsquo;Associazione Giorgio Parodi ha aperto le iscrizioni all&rsquo;evento, possibili sul sito www.giorgioparodi.it, e ha creato la pagina Facebook &ldquo;Giorgio Parodi Le ali dell&rsquo;Aquila&rdquo;, su cui &egrave; possibile trovare tutte le informazioni utili. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di festeggiare il centenario&nbsp; e ricordare uno dei fondatori, ma anche quello di aiutare chi ha pi&ugrave; bisogno. Iscrivendosi all&rsquo;evento si pu&ograve; sostenere il progetto del Padiglione di Medicina Fisica e Riabilitazione dell&rsquo;Istituto Giannina Gaslini. &nbsp;&nbsp; LOGO DELL&rsquo;AQUILA Giorgio Parodi ha co-firmato l&rsquo;atto costitutivo dell&rsquo;azienda in uno studio notarile nel quartiere di Carignano, dove sar&agrave; posta una statua in sua memoria. Alla sua passione per le moto e per il volo si riferisce il celebre logo dell&rsquo;aquila, oltre al ricordo del collaudatore Giovanni Ravelli, scomparso durante un volo di prova. La sua famiglia &egrave; stata associata al nome Guzzi fino al 1969, contribuendo in maniera importante al suo successo e meritando le celebrazioni che la citt&agrave; di Genova ha iniziato. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Una Guzzi V85 TT in versione scrambler? Perch&eacute; no!       

Il 15 marzo 1921 l'imprenditore fondava la Casa motociclistica insieme a Carlo Guzzi. Genova lo celebra e prepara i GP Days dal 14 al 16 maggio 2021

Moto Guzzi ricorda Giorgio Parodi in attesa del centenario

        Di Antonio Cinotti e sua moglie Francesca De Munari abbiamo parlato lo scorso anno quando hanno portato a termine #Progettofolle01, cio&egrave; quando in Africa hanno dotato il pozzo di Begaa di una pompa ad energia solare acquistata con la raccolta fondi degli amici (raccolta che il motociclista, ex ufficiale della Folgore, aveva chiesto in cambio del classico regalo per festeggiare il suo 40esimo compleanno). L'idea era nata quando Antonio Cinotti e sua moglie avevano scoperto il progetto benefico della Onlus &ldquo;Bambini nel Deserto&ldquo;, fondata nel 2000 dal motociclista Luca Iotti. Il #Progettofolle01 &egrave; approdato subito sui Social Media, tra cui Instagram, e il web e ha dato visibilit&agrave; al progetto anche grazie un viaggio in moto che li ha portati, prima dell&rsquo;avvio dei lavori, a conoscere le persone che stavano aiutando. Adesso Antonio Cinotti &egrave; pronto a ripartire con Bambini nel Deserto a fine settembre per il #progettofolle02, destinazione Burkina Faso. &nbsp;&ldquo;Bambini nel deserto aveva un progetto a Ouagadougou chiamato &lsquo;Garage Italia&rsquo;, cio&egrave; una scuola di meccanica per moto, che per l&rsquo;anno prossimo aveva problemi a partire per mancanza di fondi&rdquo;, ci dice Cinotti. &ldquo;Questa estate gli &lsquo;Elefanti Italiani&rsquo; hanno organizzato a Siena un raduno internazionale della Cagiva Elefant ed hanno devoluto tutto l'incasso, di circa 3.500 euro, a Garage Italia. Cos&igrave; la scuola diventer&agrave; realt&agrave;. Ora andremo in aereo a Ouagadougou per far ripartire la scuola e dare visibilit&agrave; a questo bel gesto. Al nostro arrivo con delle moto che alcuni bikers di Bambini nel Deserto hanno portato l&igrave; l'anno scorso andremo in giro per il Burkina a vedere le missioni di Bambini nel Deserto in zona, perch&eacute; in Burkina ci sono stati attentati ed un colpo di stato. Il giornalista tv Roberto Parodi conduttore di Born to Ride verr&agrave; con noi con una troupe per girare un documentario. Naturalmente le spese saranno a carico nostro e non della Onlus&rdquo;, conclude Cinotti. Fiammetta La Guidara       

Il paracadutista ex ufficiale della Folgore d&agrave; il via alla sua seconda impresa. Con lui partir&agrave; anche Roberto Parodi

Parte il #progettofolle02

Roberto Parodi, giornalista e conduttore tv, &egrave; anche un grande viaggiatore e ha siglato tanti raid e viaggi "overland" con la sua Harley-Davidson. Nato ad Alessandria &egrave; un personaggio eclettico e curioso, polistrumentista e appassionato di rock, ha lavorato prima come ingegnere meccanico e successivamente in diverse banche estere, vivendo il mondo della finanza che a volte compare come sfondo nei suoi libri.  Trasformare la propria passione in un lavoro &egrave; la sua ultima sfida, che per ora non si sente di aver ancora completamente vinto. Nei momenti pi&ugrave; difficili, per fortuna, pu&ograve; sempre contare su alcuni punti fermi: la sua chitarra, la sua moto e naturalmente la moglie Ded&egrave; e i suoi tre figli, Pietro, Vittorio e Fiammetta.  Ora Roberto Parodi ha scritto un nuovo libro, &ldquo;La moto spiegata a mio figlio&rdquo; nel quale racconta la sua passione per la moto ai suoi figli e l&rsquo;ha commentata in un incontro con i suoi fan al Motor Bike Expo.  &ldquo;Ci sono molti modi di vivere la moto, tanti quanti sono i modi di vivere la propria vita&rdquo;, dice Roberto Parodi. &ldquo;Credo che la cosa pi&ugrave; bella del mondo sia condividere le proprie convinzioni con qualcuno a cui si vuole bene, e la moto pu&ograve; essere il mezzo perfetto per farlo, perch&eacute; in definitiva &egrave; un modo molto piacevole per imparare a crescere e ci permette di essere noi stessi al cento per cento&rdquo;, ha detto Roberto Parodi. &ldquo;Cos&igrave;, ho scritto questo libro per raccontarvi alcune cose che ho cercato di imparare vivendo con passione la moto: l&rsquo;umilt&agrave;, l&rsquo;amicizia, la fiducia nel prossimo, la diligenza, l&rsquo;attenzione, ma anche l&rsquo;ottimismo, la tenacia, il coraggio e soprattutto la consapevolezza che se davvero si &egrave; dato il massimo, alla fine una soluzione si trova sempre, qualunque sia il problema&rdquo;.  I figli Pietro e Vittorio dicono: &ldquo;Okay, vi &egrave; andata bene, per questa volta pap&agrave; non vi ha stressato pi&ugrave; di tanto, ma preparatevi: avete tutto un libro davanti da leggere e se a un certo punto vi rompete e lo volete mollare, be&rsquo;, avrete tutta la nostra comprensione. Perch&eacute;? Semplice: perch&eacute; noi siamo i due figli che sono stati vittime (non sempre consenzienti) di questi esperimenti pedagogici sulle capacit&agrave; educative della moto. In pratica, ci siamo andati di mezzo noi due!&rdquo;  Il libro di 208 pagine (&euro; 13,00) &egrave; edito da TEA Libri . Si possono seguire i viaggi di Roberto Parodi su Italia2 nel programma Born To Ride che conduce dal 2012. Born to Ride&nbsp;da sempre si basa su alcuni temi fondamentali: il&nbsp;viaggio-avventura, la moto come stile di vita e come mezzo per conoscere altri mondi e raccontare storie. Un programma marcatamente &ldquo;on the road&rdquo;, che d&agrave; la sensazione di vivere l&rsquo;imprevisto del viaggio in sella con i protagonisti.  Fiammetta La Guidara    

Al Motor Bike Expo Roberto Parodi ha raccontato del suo nuovo libro i viaggi "overland" in sella alle due ruote

La moto spiegata a mio figlio

Roberto Parodi, giornalista e conduttore tv, &egrave; anche un grande viaggiatore e ha siglato tanti raid e viaggi "overland" con la sua Harley-Davidson. Lo scorso anno ha percorso la ruta Panamericana in Cile e Argentina, attraversando in moto il Deserto di Atacama e valicando la Cordigliera delle Ande a 4600 metri di altitudine sul Paso de Jama.  Nato ad Alessandria, &egrave; scrittore, giornalista e conduttore televisivo. Personaggio eclettico e curioso, polistrumentista e appassionato di rock, ha lavorato prima come ingegnere meccanico e successivamente in diverse banche estere, vivendo il mondo della finanza che a volte compare come sfondo nei suoi libri.  Trasformare la propria passione in un lavoro &egrave; la sua ultima sfida, che per ora non si sente di aver ancora completamente vinto. Nei momenti pi&ugrave; difficili, per fortuna, pu&ograve; sempre contare su alcuni punti fermi: la sua chitarra, la sua motocicletta e naturalmente la moglie Ded&egrave; e i suoi tre figli, Pietro, Vittorio e Fiammetta.  Ora Roberto Parodi ha scritto un nuovo libro, nel quale racconta la sua passione per la moto ai suoi figli.  &laquo;Ci sono molti modi di vivere la moto, tanti quanti sono i modi di vivere la propria vita&rdquo;, dice Roberto Parodi. &ldquo;Credo che la cosa pi&ugrave; bella del mondo sia condividere le proprie convinzioni con qualcuno a cui si vuole bene, e la moto pu&ograve; essere il mezzo perfetto per farlo, perch&eacute; in definitiva &egrave; un modo molto piacevole per imparare a crescere e ci permette di essere noi stessi al cento per cento. Cos&igrave;, ho scritto questo libro per raccontarvi alcune cose che ho cercato di imparare vivendo con passione la moto: l&rsquo;umilt&agrave;, l&rsquo;amicizia, la fiducia nel prossimo, la diligenza, l&rsquo;attenzione, ma anche l&rsquo;ottimismo, la tenacia, il coraggio e soprattutto la consapevolezza che se davvero si &egrave; dato il massimo, alla fine una soluzione si trova sempre, qualunque sia il problema.&raquo;  I figli Pietro e Vittorio dicono: &laquo;Okay, vi &egrave; andata bene, per questa volta pap&agrave; non vi ha stressato pi&ugrave; di tanto, ma preparatevi: avete tutto un libro davanti e se a un certo punto vi rompete e lo volete mollare, be&rsquo;, avrete tutta la nostra comprensione. Perch&eacute;? Semplice: perch&eacute; noi siamo i due figli che sono stati vittime (non sempre consenzienti) di questi esperimenti pedagogici sulle capacit&agrave; educative della moto. In pratica, ci siamo andati di mezzo noi due!&raquo;  Il libro "La moto spiegata a&nbsp; mio figlio" di 208 pagine (&euro; 13,00) sar&agrave; in libreria dal 12 novembre e in contemporanea andr&agrave; in onda la nuova stagione del programma TV condotto da Roberto Parodi: Born To Ride&nbsp; su Italia2, che conduce dal 2012.  Fiammetta La Guidara  (Nella foto in evidenza: Roberto Parodi conduce "Born to ride")  &nbsp;    

Il giornalista e conduttore tv Roberto Parodi racconta in modo speciale nel suo nuovo libro i viaggi "overland" in sella alle due ruote

Roberto Parodi, giornalista, autore di libri sul motociclismo, e conduttore tv, &egrave; partito per un altro avventuroso viaggio in moto: insieme all'amico Andrea Maestri, &egrave; volato a Santiago del Cile per attraversare cinquemila chilometri di deserti, passi montani e altopiani del Sud America. Un terzo del percorso sar&agrave; in fuoristrada.  Parodi, 50 anni sposato con tre figli, e il&nbsp;&nbsp; suo compagno di viaggio affrontaranno il viaggio in solitaria e senza&nbsp;e senza alcun mezzo d'appoggio. I due riders, con due moto italiane, ripercorreranno anche molti tratti dell'ultima&nbsp; Dakar. Partiranno infatti da Santiago del Cile e attraverseranno gli altopiani della Calingasta, sotto l'Aconcagua, il monte pi&ugrave; alto della Cordigliera delle Ande. Poi, in Argentina, sulla leggendaria Ruta 40, che percorre quasi tutto il Sud America da sud a nord, saliranno verso Salta e, proseguendo verso Nord, attraverseranno i deserti salati e i passi montani pi&ugrave; impervi.  Rientrati in Cile, affronteranno gli spettacolari scenari del deserto dell'Atacama, per poi ridiscendere verso Sud, in direzione di Valparaiso e Santiago dove si concluder&agrave; la loro avventura.  Le riprese del viaggio, realizzate in autonomia dai due motociclisti, saranno trasmesse durante le dieci puntate del programma Born To Ride, del quale Roberto Parodi &egrave; conduttore, in onda su Italia 2 da maggio 2014 e sul blog mediaset www.borntoride.mediaset.it.  Si potr&agrave; seguire e commentare la spedizione anche sul profilo Twitter di Uvet (@uvetgroup) tramite l&rsquo;hashtag #panamericana. Uvet, polo distributivo del turismo, &egrave; infatti partner dell'impresa, insieme alla compagnia aerea Latam Airlines.  

Il giornalista e conduttore TV &egrave; pronto per partire per Santiago del Cile: ripercorrendo gran parte del percorso della Dakar, insieme ad un amico e senza mezzi d'appoggio, attraverser&agrave; il Sud America in un viaggio di 5.000 km

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