Grande semplificazione nella costruzione e riduzione al minimo del peso sono i due elementi su cui Langen Motorcycles - azienda britannica fondata da Christofer Ratcliffe nel 2019 - ha basato la sua filosofia. Ed proprio sulla base di ci&ograve;, infatti, che la piccola Casa motociclistica d&rsquo;oltremanica ha dato vita nell&rsquo;arco di due anni ad una roadster con motore due tempi ultraleggero: una vera e propria arma affilata da pista capace di conciliare potenza ed eleganza.  Rewind, Aprilia RS 250: piccolo diavolo    Omologata per la guida su strada in UK  Ora per&ograve;, dopo mesi e mesi di duro lavoro, secondo quanto riferito anche dalla stessa Casa e da Ratcliffe, la Langen 250 ha finalmente superato in Inghilterra le norme di omologazione per la guida su strada.  Diversi giorni fa, infatti, suoi canali social della piccola factory &egrave; comparso il tanto atteso foglio di via del Governo UK, il cos&igrave; detto MSVA (Motorcycle Single Vehicle Approval), cosa che ha immediatamente dato la possibilit&agrave; di aprire le prenotazioni dei soli 100 esemplari.  Qualche dettaglio in pi&ugrave;  Ma scendiamo pi&ugrave; nel dettaglio per riuscire a capire le caratteristiche della moto targata Langen. A partire dal motore &ndash; un bicilindrico a V di 90&ordm; da 249 cc prodotto dall&rsquo;italiana Vins -, tutto sulla due tempi inglese si evolve attorno ad un telaio tubolare in alluminio realizzato a mano: dalle Forcelle Ohlins da 43 mm ai penumatici Dunlop Classic montati su cerchi da 17&rdquo;, dai doppi dischi Brembo fino all&rsquo;intera sovrastruttura in fibra di carbonio con finiture in foglia d&#39;oro a 24 carati.  Quanto costa?  Ovviamente, data la sua esclusivit&agrave;, per potersi accaparrare uno dei 100 esemplari prodotti servono al momento 1.000 sterline (circa 1.160 euro) per la prenotazione e poi tenere in considerazione una spesa fiale di 28.000 sterline pi&ugrave; iva. Insomma, con poco meno di 40.000 euro potrete sentire il sound del suo due tempi direttamente nel vostro garage.  Intanto, per&ograve;, ve lo facciamo sentire qui&hellip;  Motori Minarelli: l&#39;Italia che fa strada   

Dopo mesi di lavoro e progettazione la roadster con motore due tempi costruito dalla modenese Vins ha finalmente superato i test di omologazione per la guida su strada in UK. Partite le prenotazioni

Langen 250: omologata la 2T inglese con motore italiano

A partire dal motore &ndash; un bicilindrico a V di 90&ordm; da 249 cc prodotto dall&rsquo;italiana Vins -, tutto sulla due tempi inglese si evolve attorno ad un telaio tubolare in alluminio realizzato a mano. Caratteristica l&rsquo;intera sovrastruttura in fibra di carbonio con finiture in foglia d&#39;oro a 24 carati. Ecco alcune foto

Langen 250: la roadster inglese con motore 2T italiano FOTO

        &Egrave; impossibile non prendere a cuore una storia come quella di Vins. Il sogno di un gruppetto di amici, tutti ingegneri, che diventa realt&agrave;: si licenziano da una prestigiosa azienda, si rimboccano le maniche e costruiscono una moto. Da zero, motore (250 due tempi) e telaio (monoscocca in carbonio). La chiamano Vins, diminutivo di Vincenzo, il pi&ugrave; visionario del gruppo. Provate voi, poi fateci sapere come va. Dopo essersi timidamente presentati all&rsquo;EICMA di due anni fa con la Vins Duecinquanta, un&rsquo;incredibile moto da corsa due tempi, oggi sono pi&ugrave; in forma che mai e al loro stand compare la Vins EV-01. Una sportiva in tutto e per tutto, che alle esoteriche scelte progettuali della ciclistica abbina una propulsione elettrica. &nbsp; EMULA, a EICMA 2019 l'elettrica mille moto in una CUORE ZERO - Sviluppare un motore elettrico e un gruppo batterie in autonomia era troppo anche per loro. In questo caso, i ragazzi di Vins si sono rivolti a Zero Motorcycles, che ha fornito il motore Zero ZF75-5 (non &egrave; l&rsquo;ultima versione utilizzata sulla SR/F). Sia il motore, sia il pacco batterie si sono perfettamente integrati nel telaio monoscocca, rendendo cos&igrave; molto semplice anche progettare una cover-telaio, di fatto una carena protettiva fissata sul dorso (dove siltamente alloggia il serbatoio) che consente l&rsquo;accesso al vano servizi, oltre che semplificare il caricamento della batteria. &nbsp; Le 7 migliori moto concept di EICMA che anticipano il futuro TECH SPECS - Per quanto riguarda i dati tecnici, nulla &egrave; ancora definitivo ma qualcosa si pu&ograve; gi&agrave; dire: la Vins EV-01 avr&agrave; pi&ugrave; di 70 CV, oltre 150 Nm, una velocit&agrave; di circa 200 km/h e batterie di 14 kWh di capacit&agrave; (2,5 ore per la ricarica completa con il caricatore rapido, 9,8 ore con ricarica standard). La cosa sorprendente &egrave; che, nonostante la propulsione elettrica, la Vins EV-01 &egrave; leggera come l&rsquo;aria: sono dichiarati meno di 170 kg. Risultato possibile grazie all&rsquo;estrema ratio con cui &egrave; stato progettato ciascun componente e il largo uso di fibra di carbonio (anche la sospensione anteriore, costituita da due triangoli sovrapposti, &egrave; in questo materiale).  La sospensione posteriore invece &egrave; di tipo push rod con monoammortizzatore a doppia attuazione, schema che consente di ridurre drasticamente i movimenti del forcellone e mantenere l&rsquo;assetto piatto. Non mancano nemmeno le modalit&agrave; di guida (Sport, Eco e Custom) selezionabili attraverso un&rsquo;app dedicata, che regolano diversi parametri tra cui mappa, velocit&agrave; massima, consumo e recupero dell&rsquo;energia.       

Tra i colossali espositori del Salone di Milano, una piccola realt&agrave; tutta italiana nasconde un gioiellino di tecnologia. Si chiama Vins EV-01 ed &egrave; una supersportiva elettrica con telaio monoscocca in carbonio

Vins EV-01, l’elettrico made in Italy a EICMA 2019

Un progetto affascinante che punta a risvegliare sensazioni sopite...

Vins Duecinquanta, le foto

Quando scattava il verde al semaforo le vedevi sparire via in una nuvoletta di fumo azzurro. Difficile, qualche volta, non voltarsi indietro e ripensare alle emozioni provate in sella a certe terribili &ldquo;piccolette&rdquo; di qualche decennio fa. Aprilia RS, Cagiva Mito, Suzuki RGV, solo per citarne alcune. Erano altri tempi... quelli dei 2 Tempi. Un&rsquo;era motociclistica che ha nutrito la passione di tanti riders di oggi, a cui non dispiacerebbe poggiare di nuovo le natiche su una &ldquo;sella&rdquo; cos&igrave;.  NOVITA&#39; DI SOSTANZA - Forse, per questo i tentativi di riportare in auge i 2 tempi sportivi in questi anni non sono certo mancati. Poche volte, per&ograve;, il tutto si &egrave; concretizzato in un progetto credibile come quello realizzato dall&rsquo;italianissima Vins con la Duecinquanta vista all&rsquo;ultimo EICMA. Una sportiva proposta in due versioni, una omologata per uso stradale e una dedicata alle competizioni, animata da un bicilindrico a V di 90&deg; da 288 cc, ovviamente 2T. Cambio estraibile a 6 rapporti, doppio albero controrotante e una potenza che arriva a toccare gli 80 CV (90 sulla versione da pista), sono il biglietto da visita di questo propulsore che, grazie all&rsquo;iniezione diretta, dovrebbe rientrare facilmente nella stringente normativa Euro4.  DAL PUNTO DI VISTA TECNICO, i &ldquo;ragazzi Vins&rdquo; fanno tesoro di tutta l&rsquo;esperienza maturata in Ferrari. Partiamo da un dato, il peso: meno di 95 kg per la versione stradale. Davvero niente male! A sostenere la moto troviamo un telaio monoscocca portante in fibra di carbonio concettualmente simile a quelli usati sulle auto da F1; ma anche una sospensione anteriore (non sarebbe corretto chiamarla forcella) a triangoli sovrapposti, che permette di variare le quote ciclistiche con una certa facilit&agrave;, alla ricerca del setup perfetto; al posteriore, invece, c&rsquo;&egrave; un avveniristico mono in posizione orizzontale che lavora su entrambi i lati.  AL PASSO COI TEMPI? - Se si considera la dotazione tecnica, il progetto Vins Duecinquanta, rispetto ai tempi, &egrave; persino avanti. Per quanto riguarda il mercato, invece, l&rsquo;affare si complica. Basta dare uno sguardo alla direzione intrapresa dai listini - sempre meno sportive - e dalla ricerca - sempre pi&ugrave; sistemi di propulsione alternativa, a emissioni zero - per capire quanto il successo commerciale di una produzione del genere, al di fuori di un pubblico di nicchia, non sia affatto scontato. E poi la spada di damocle: dando per scontata l&rsquo;omologazione Euro4, dal 2020 ci sar&agrave; l&rsquo;Euro5, ancora pi&ugrave; severa e restrittiva. E qui sar&agrave; tutto da vedere, sebbene le capacit&agrave; tecniche di chi porta avanti &quot;casa Vins&quot; lascino ben sperare. Per il momento, allora, osserviamo entusiasti e incuriositi&hellip; aspettando di capire come andr&agrave;.  E a questo punto, se sentite prudere la manetta, meglio iniziare a mettere da parte qualche euro: la Vins Duecinquanta stradale avr&agrave; un prezzo di listino a partire da 40.000 euro, mentre ce ne vorranno 50.000 per la versione corsa. 

Un progetto affascinante che punta a risvegliare sensazioni sopite, con l&#39;incognita di un motociclismo in rapido mutamento

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Langen 250: omologata la 2T inglese con motore italiano

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Vins Duecinquanta 2 Tempi: è il momento giusto?