<p>Alla propria gamma di fuoristrada, nel 1971, Malanca affianca il Carib&ugrave;, valido ed elegante cinquanta da cross che per&ograve; non ha avuto una grossa diffusione</p> 

Malanca Caribù - LE FOTO

Dopo aver inizialmente usufruito di propulsori F. Morini, verso la met&agrave; degli anni &lsquo;60, Malanca inizia a produrre in proprio anche i motori. Le versioni a 4 marce erano simili alle unit&agrave; prodotte da F. Morini, ma all&rsquo;inizio del decennio successivo viene presentato un prestigioso motore a cinque marce, interamente sviluppato dalla casa, inconfondibile, con un forte impatto estetico e ottime prestazioni.  LA NUOVA UNIT&Agrave; prodotta a Pontecchio Marconi equipagger&agrave; le versioni di punta della futura generazione di &ldquo;cinquantini&rdquo; della Malanca. Il modello pi&ugrave; famoso, nonch&eacute; il primo ad usufruire di questo propulsore, sar&agrave; lo sportivo Testa Rossa. Parallelamente, la Malanca era impegnata anche nel settore fuoristrada, dove dal 1967 era presente con un modello a quattro marce, denominato Country, con telaio piuttosto semplice e sospensioni economiche.  IL CARIB&Ugrave; ARRIVA NEL 1971, affiancando i fuoristrada del marchio gi&agrave; presenti in listino. Usufruisce del nuovo motore montato sul Testa Rossa e viene proposto come modello di livello superiore. Il Carib&ugrave; si propone al pubblico con una linea molto elegante, eloquentemente amplificata dal nuovo e moderno propulsore, ricco di alettature anche sui carter sfaccettati e contraddistinto da una generosa termica con testa &ldquo;a ventaglio&rdquo;.  L&rsquo;ASPETTO &Egrave; QUELLO DI UN VERO MEZZO &ldquo;OFF&ndash;ROAD&rdquo;, ma al contempo non rinuncia ad una linea snella ed accattivante che trova sostenitori anche tra i fruitori meno estremisti.  RISPETTO ALLE VARIE VERSIONI DEL COUNTRY realizzate fino a quel momento, pu&ograve; contare su un telaio notevolmente migliorato, propone ruote entrambe tassellate, da 17&rdquo; al posteriore e da 19&rdquo; all&rsquo;anteriore, e monta sospensioni pi&ugrave; che efficienti: una valida forcella teleidraulica e due ammortizzatori idraulici regolabili che lavorano abbinati ad un forcellone montato su silent-block.    ALTRI ELEMENTI DI PRESTIGIO sono il montaggio dello sterzo su cuscinetti conici e i robusti mozzi in alluminio. I parafanghi sono rialzati, il manubrio &egrave; munito di traversino, con leve e comando gas di ottima fattura. Diversamente dal Country, il Carib&ugrave; ha un impianto di scarico a configurazione bassa, con una marmitta ad espansione che dispone di un tubo finale di diametro superiore allo standard.  LA VERSIONE EXPORT era alimentata da un carburatore Dell&rsquo;Orto UB 20 S con filtro F 20 e la potenza dichiarata era nell&rsquo;ordine dei 7 CV. 

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Malanca Caribù, l'incompresa