Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #3 

Dall’Asia centrale all’Italia, il viaggio in moto del Cicca e la Sere #3 

Un raid affascinante e avventuroso, un lento "ritorno" in moto attraverso le 1.000 suggestioni dell’Asia centrale. La terza tappa, dal corridoio del Wakhan alla sosta forzata di Dushambe

FRANCESCO CICCARELLO (PUBBLICAZIONE A CURA DI DIEGO D'ANDREA)

11.09.2018 09:47

PENSIAMO TUTTO QUESTO mentre l'ennesima immagine del presidente del Tagikistan ci sorveglia dall'alto attorniato ora da operai felici, ora da studenti ammirati. Pensiamo e non capiamo mentre vediamo passare i politici ben vestiti sulle loro macchine di lusso. Pensiamo e torniamo là, dove anche i nostri occhi tornavano pari a quelli di un bambino, perché vedevano quello che non avevano mai visto. A Dushanbe cerchiamo di riprendere i chili persi in Pamir e tornare a vita più regolare. Facciamo la spesa e mangiamo quel che ci va, possiamo usare la lavatrice e fare i turisti alla coperta di una città che alla fine tanto brutta non è. Qui c’è anche l’unico meccanico per moto di tutto il Tajikistan, nato per dare assistenza a chi esce con le ossa rotte dal Pamir: è da lui che andiamo non appena possibilr.

AZIZ CI MOSTRA IL PARAOLIO ROTTO, che insieme al cupolino spezzato e alle viti della pedana del passeggero da sostituire, sono i danni più evidenti di 3.000 Km di fuoristrada. Abbiamo abusato di Africa e lo sappiamo. Viaggiare in due, stracarichi su quelle strade, vuol dire sottoporre a sollecitazioni estreme la moto. E se all’inizio avevamo avuto qualche dubbio sulla tenuta della nostra compagna di viaggio, ci è bastato passare una mattina in compagnia di Aziz, per veder sfilare moto di ogni genere ed età in cerca di cure.

RIMANIAMO BLOCCATI PER QUATTRO GIORNI in attesa del paraolio ordinato da Mosca. Giorni interminabili, che ci fanno salire la voglia di ripartire a livelli altissimi, grazie alle storie di altri motoviaggiatori di lungo corso, in quella che assomiglia più al classico bar da motociclisti che ad un’officina. Quando il corriere consegna il pacco ad Aziz, la mattina del quinto giorno, esultano con noi tutti i presenti. Da domani si riparte verso l’Uzbekistan, ma questa storia merita un nuovo capitolo.

Il Cicca e la Sere: la pagina Facebook - Foto: Serena Baroncini

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